Il saggio propone una nuova lettura della conplancha in morte di Roberto d’Angiò (†1343), trascritta nel secondo quaderno del ms. Paris, BnF, fr. 1049, codice miscellaneo membranaceo del secondo quarto del secolo XIV. La linea principale dello studio considera l’accordo del testo poetico con la miniatura istoriata che lo accompagna una sorta di manifesto promozionale, assimilabile in parallelo alla ben nota politica di propaganda di legittimità dinastica adottata dalla prima casa angioina fin dagli albori della sua instaurazione. La rappresentazione della incoronazione del giovane Andrea d’Ungheria da parte del re morente è infatti inconciliabile con la realtà documentata dai fatti. L’ipotesi avanzata dallo studio è che la palese falsificazione storica offerta dal testo e illustrata dalla vignetta intendesse esprimere una precisa posizione politica, sostenuta dalla fazione provenzale capeggiata dai de Baux, a favore di una linea ereditaria maschile della contea di Provenza e del Regno. La conplancha è così inserita nel turbolento clima delle lotte per il diritto di successione al trono accesosi alla morte del sovrano angioino. Ulteriori linee di indagine riguardano la particolare collocazione del testo lirico-narrativo nello spazio trobadorico trecentesco. Sia la forma metrica che la struttura narrativa consentono di mettere in relazione il componimento con la contigua tradizione italiana del ‘lamento storico’, che in quegli stessi anni si esprimeva in serventese, e del cantare d’argomento politico, del quale sono individuabili i tipici procedimenti retorico-narrativi. Peculiarità linguistiche e dettagli artistici nello stile figurativo concorrono a precisare le due componenti principali di origine provenzale e napoletana che caratterizzano la composizione.
Tra finzione e realtà. la conplancha per Roberto d'Angiò, una voce per un re immaginato / Radaelli, ANNA TERESA PAOLA. - In: LECTURAE TROPATORUM. - ISSN 1974-4374. - ELETTRONICO. - 11:(2018), pp. 1-69.
Tra finzione e realtà. la conplancha per Roberto d'Angiò, una voce per un re immaginato
anna radaelli
2018
Abstract
Il saggio propone una nuova lettura della conplancha in morte di Roberto d’Angiò (†1343), trascritta nel secondo quaderno del ms. Paris, BnF, fr. 1049, codice miscellaneo membranaceo del secondo quarto del secolo XIV. La linea principale dello studio considera l’accordo del testo poetico con la miniatura istoriata che lo accompagna una sorta di manifesto promozionale, assimilabile in parallelo alla ben nota politica di propaganda di legittimità dinastica adottata dalla prima casa angioina fin dagli albori della sua instaurazione. La rappresentazione della incoronazione del giovane Andrea d’Ungheria da parte del re morente è infatti inconciliabile con la realtà documentata dai fatti. L’ipotesi avanzata dallo studio è che la palese falsificazione storica offerta dal testo e illustrata dalla vignetta intendesse esprimere una precisa posizione politica, sostenuta dalla fazione provenzale capeggiata dai de Baux, a favore di una linea ereditaria maschile della contea di Provenza e del Regno. La conplancha è così inserita nel turbolento clima delle lotte per il diritto di successione al trono accesosi alla morte del sovrano angioino. Ulteriori linee di indagine riguardano la particolare collocazione del testo lirico-narrativo nello spazio trobadorico trecentesco. Sia la forma metrica che la struttura narrativa consentono di mettere in relazione il componimento con la contigua tradizione italiana del ‘lamento storico’, che in quegli stessi anni si esprimeva in serventese, e del cantare d’argomento politico, del quale sono individuabili i tipici procedimenti retorico-narrativi. Peculiarità linguistiche e dettagli artistici nello stile figurativo concorrono a precisare le due componenti principali di origine provenzale e napoletana che caratterizzano la composizione.File | Dimensione | Formato | |
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