Il titolo è una citazione ovidiana del libertino erudito Gabriel Naudé (Advis pour dresser une bibliothèque, 1627) che ha dato spunto a un brocardo sulla teoria della prova indiziaria: "Quae singula non prosunt, collecta iuvant". E proprio da quest'ultima interpretazione vorrebbe trarre spunto la materia di questo Seminario: il manoscritto miscellaneo è spesso fonte di opere di provenienza e natura diverse che, pur dotate di una specifica individualità testuale, offrono una sequenza di indizi che messi in connessione senza cesure con indicatori paratestuali e metatestuali possono svelare l'idea ispiratrice di un processo di composizione del codice in un quadro storico-letterario-linguistico multiculturale ben individuabile. Il convegno vuole presentare la condivisione delle esperienze filologiche di studiosi di letterature volgari (in provenzale, francese, catalano, italiano) intorno allo stesso oggetto culturale, testuale e storico allo stesso tempo, che è il codice miscellaneo medievale e umanistico. Oggetto delle esposizioni saranno dunque il testo e quegli elementi che si trovano intorno ad esso e al di là del documento, che ne accentuano visivamente la struttura e ne valorizzano l'interpretazione. I partecipanti affronteranno il tema secondo le prospettive interdisciplinari offerte dalle modalità di trasmissione e dalla pluralità dei saperi presenti nelle diverse sillogi dal XIII agli inizi del XVI secolo: dalla paleografia alla musicologia, dalla linguistica alla iconografia, dalla sigillografia alla emblematica.

Quæ non prosunt singula, multa iuvant. Il codice miscellaneo dal Medioevo al tardo Umanesimo / Radaelli, ANNA TERESA PAOLA. - (2018). (Intervento presentato al convegno Quæ non prosunt singula, multa iuvant. Il codice miscellaneo dal Medioevo al tardo Umanesimo. tenutosi a Roma nel 13-14 dicembre).

Quæ non prosunt singula, multa iuvant. Il codice miscellaneo dal Medioevo al tardo Umanesimo.

anna radaelli
2018

Abstract

Il titolo è una citazione ovidiana del libertino erudito Gabriel Naudé (Advis pour dresser une bibliothèque, 1627) che ha dato spunto a un brocardo sulla teoria della prova indiziaria: "Quae singula non prosunt, collecta iuvant". E proprio da quest'ultima interpretazione vorrebbe trarre spunto la materia di questo Seminario: il manoscritto miscellaneo è spesso fonte di opere di provenienza e natura diverse che, pur dotate di una specifica individualità testuale, offrono una sequenza di indizi che messi in connessione senza cesure con indicatori paratestuali e metatestuali possono svelare l'idea ispiratrice di un processo di composizione del codice in un quadro storico-letterario-linguistico multiculturale ben individuabile. Il convegno vuole presentare la condivisione delle esperienze filologiche di studiosi di letterature volgari (in provenzale, francese, catalano, italiano) intorno allo stesso oggetto culturale, testuale e storico allo stesso tempo, che è il codice miscellaneo medievale e umanistico. Oggetto delle esposizioni saranno dunque il testo e quegli elementi che si trovano intorno ad esso e al di là del documento, che ne accentuano visivamente la struttura e ne valorizzano l'interpretazione. I partecipanti affronteranno il tema secondo le prospettive interdisciplinari offerte dalle modalità di trasmissione e dalla pluralità dei saperi presenti nelle diverse sillogi dal XIII agli inizi del XVI secolo: dalla paleografia alla musicologia, dalla linguistica alla iconografia, dalla sigillografia alla emblematica.
2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1093851
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