Scopo del lavoro Diverse serie retrospettive hanno evidenziato un elevato riscontro di risultati patologici sfavorevoli in pazienti affetti da tumore prostatico (CaP) candidabili a sorveglianza attiva e trattati con prostatectomia radicale. Allo stato attuale, non è chiaro se la biopsia prostatica, sebbene effettuata correttamente, possa diagnosticare in modo accurato una patologia clinicamente significativa. Materiali e metodi Abbiamo analizzato 299 pazienti affetti da CaP trattati con prostatectomia radicale robotica (RARP) tra il 2012 e il 2016 in un singolo centro. Tutti i pazienti erano stati sottoposti a biopsia prostatica eco guidata con tecnica standard e dopo RARP una biopsia prostatica 12-core è stata nuovamente effettuata sulla prostata rimossa. Quest’ultima biopsia è stata effettuata entro 30 minuti dall’estrazione della prostata da un urologo non a conoscenza del risultato della biopsia preoperatoria. Abbiamo valutato il grado di concordanza tra la biopsia preoperatoria, quella postoperatoria e l’istologia definitiva. Tale concordanza è stata valutata mediante il coefficiente Cohen kappa. I valori assoluti variano tra 0 e 1, dove 0 rappresenta concordanza casuale, 0,1 fino a 0,4, 0,4-0,75 e 0,75-1,0 rappresentano scarsa, intermedia e ottima concordanza. Risultati Complessivamente 109 (36.4%) pazienti sono risultati idonei alla AS (Epstein Group 1 e 2 alla biopsia, PSA<10 ng/dL) in base alla biopsia preoperatoria. Tra questi 59 (54.1%) hanno avuto un riscontro di Epsetin 3 o superiore all’istologia definitiva, solo 7 (6.4%) hanno evidenziato un grado Epstein >4). Dei pazienti candidabili a AS solo 25 (22.9%) hanno riportato una biopsia post-operatoria con assenza di neoplasia, 57 (52.3%) hanno riportato una biopsia postoperatoria che confermava quella preoperatoria, mentre in 27 (24.8%) la biopsia postoperatoria ha riscontrato un upgrading tumorale. Considerando l’intero campione il grado di concordanza tra biopsia preoperatoria e postoperatoria è risultato 0.17 (p <0.001), il grado di concordanza tra biopsia preoperatorie e istologia definitiva è risultato 0.20 (p <0.00 1). Tra i possibili candidati per AS la concordanza tra biopsia preoperatoria e istologia definitiva è risultata 0.14 (p=0.01). Conclusioni La biopsia da sola sembra insufficiente al fine di selezionare pazienti con patologia clinicamente non significativa. A questo proposito, i pazienti dovrebbero essere sottoposti ad ulteriori accertamenti (quali ad esempio MRI o biomarkers) per individuare quelli candidabili a AS al fine di non incorrere nel rischio di sottostimare i casi di CaP clinicamente significativo.
Analisi dei possibili riscontri anatomopatologici sfavorevoli, misconosciuti alla biopsia, in pazienti con adenocarcinoma prostatico candidabili a sorveglianza attiva / Di Pierro, G. B.; Moschini, M.; Grande, P.; Mordasini, L.; Mattei, A.. - ELETTRONICO. - (2017). (Intervento presentato al convegno CONGRESSO SIU 2017 tenutosi a NAPOLI nel 7-10 OTTOBRE 2017).
Analisi dei possibili riscontri anatomopatologici sfavorevoli, misconosciuti alla biopsia, in pazienti con adenocarcinoma prostatico candidabili a sorveglianza attiva
G. B. Di Pierro;P. Grande;
2017
Abstract
Scopo del lavoro Diverse serie retrospettive hanno evidenziato un elevato riscontro di risultati patologici sfavorevoli in pazienti affetti da tumore prostatico (CaP) candidabili a sorveglianza attiva e trattati con prostatectomia radicale. Allo stato attuale, non è chiaro se la biopsia prostatica, sebbene effettuata correttamente, possa diagnosticare in modo accurato una patologia clinicamente significativa. Materiali e metodi Abbiamo analizzato 299 pazienti affetti da CaP trattati con prostatectomia radicale robotica (RARP) tra il 2012 e il 2016 in un singolo centro. Tutti i pazienti erano stati sottoposti a biopsia prostatica eco guidata con tecnica standard e dopo RARP una biopsia prostatica 12-core è stata nuovamente effettuata sulla prostata rimossa. Quest’ultima biopsia è stata effettuata entro 30 minuti dall’estrazione della prostata da un urologo non a conoscenza del risultato della biopsia preoperatoria. Abbiamo valutato il grado di concordanza tra la biopsia preoperatoria, quella postoperatoria e l’istologia definitiva. Tale concordanza è stata valutata mediante il coefficiente Cohen kappa. I valori assoluti variano tra 0 e 1, dove 0 rappresenta concordanza casuale, 0,1 fino a 0,4, 0,4-0,75 e 0,75-1,0 rappresentano scarsa, intermedia e ottima concordanza. Risultati Complessivamente 109 (36.4%) pazienti sono risultati idonei alla AS (Epstein Group 1 e 2 alla biopsia, PSA<10 ng/dL) in base alla biopsia preoperatoria. Tra questi 59 (54.1%) hanno avuto un riscontro di Epsetin 3 o superiore all’istologia definitiva, solo 7 (6.4%) hanno evidenziato un grado Epstein >4). Dei pazienti candidabili a AS solo 25 (22.9%) hanno riportato una biopsia post-operatoria con assenza di neoplasia, 57 (52.3%) hanno riportato una biopsia postoperatoria che confermava quella preoperatoria, mentre in 27 (24.8%) la biopsia postoperatoria ha riscontrato un upgrading tumorale. Considerando l’intero campione il grado di concordanza tra biopsia preoperatoria e postoperatoria è risultato 0.17 (p <0.001), il grado di concordanza tra biopsia preoperatorie e istologia definitiva è risultato 0.20 (p <0.00 1). Tra i possibili candidati per AS la concordanza tra biopsia preoperatoria e istologia definitiva è risultata 0.14 (p=0.01). Conclusioni La biopsia da sola sembra insufficiente al fine di selezionare pazienti con patologia clinicamente non significativa. A questo proposito, i pazienti dovrebbero essere sottoposti ad ulteriori accertamenti (quali ad esempio MRI o biomarkers) per individuare quelli candidabili a AS al fine di non incorrere nel rischio di sottostimare i casi di CaP clinicamente significativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.