Con la nascita della corpus linguistics, il concetto di formulaicità ha assunto un ruolo di primo piano in tutti i campi della linguistica, dalla linguistica cognitiva alla linguistica acquisizionale, includendo anche la ricerca sulla didattica delle lingue straniere. Anche le espressioni idiomatiche, unità plurilessicali il cui significato è diverso dalla somma del significato letterale dei singoli componenti, da mero fenomeno stilistico-retorico sono passate ad essere considerate un elemento costitutivo della lingua, necessarie affinché le produzioni degli apprendenti suonino autentiche o ‘nativelike’. I chéngyǔ 成语 sono espressioni idiomatiche cinesi di quattro caratteri con un'origine prevalentemente letteraria. Negli ultimi anni diversi numerosi hanno posto in evidenza l’estrema pervasività dei chengyu nel cinese moderno, sottolineandone quindi l'importanza nell'apprendimento del cinese lingua straniera. Il numero di ricerche sperimentali sull'istruzione esplicita dei chengyu è tuttavia molto ridotto: il presente studio vuole essere un tentativo per compensare questa carenza, integrando da un lato i suggerimenti degli studiosi cinesi sull’insegnamento dei chengyu, e dall’altro i più recenti risultati ottenuti dagli studiosi occidentali nell’apprendimento degli idioms. Lo studio, che ha visto la partecipazione di 267 apprendenti italofoni di cinese LS, testa l'efficacia della tecnica dell'etymological elaboration in relazione variabili quali il tipo di approccio didattico impiegato (deduttivo o induttivo), il livello di competenza dei partecipanti (A2 o B1) e il grado di trasparenza delle espressioni target. L'analisi statistica e qualitativa dei dati ha dimostrato un chiaro vantaggio dell'approccio induttivo, in particolare nella memorizzazione dei chengyu con un grado di opacità semantica più elevato, indipendentemente dal livello di competenza dei partecipanti. I risultati ottenuti sono stati interpretati facendo riferimento a teorie dell’apprendimento come la Dual coding theory e la Levels of processing theory, sulle quali è basata l’etymological elaboration.
Formulaicità e idiomaticità in cinese LS. L'insegnamento dei chengyu ad apprendenti italofoni / Conti, Sergio. - (2018 Feb 23).
Formulaicità e idiomaticità in cinese LS. L'insegnamento dei chengyu ad apprendenti italofoni
CONTI, SERGIO
23/02/2018
Abstract
Con la nascita della corpus linguistics, il concetto di formulaicità ha assunto un ruolo di primo piano in tutti i campi della linguistica, dalla linguistica cognitiva alla linguistica acquisizionale, includendo anche la ricerca sulla didattica delle lingue straniere. Anche le espressioni idiomatiche, unità plurilessicali il cui significato è diverso dalla somma del significato letterale dei singoli componenti, da mero fenomeno stilistico-retorico sono passate ad essere considerate un elemento costitutivo della lingua, necessarie affinché le produzioni degli apprendenti suonino autentiche o ‘nativelike’. I chéngyǔ 成语 sono espressioni idiomatiche cinesi di quattro caratteri con un'origine prevalentemente letteraria. Negli ultimi anni diversi numerosi hanno posto in evidenza l’estrema pervasività dei chengyu nel cinese moderno, sottolineandone quindi l'importanza nell'apprendimento del cinese lingua straniera. Il numero di ricerche sperimentali sull'istruzione esplicita dei chengyu è tuttavia molto ridotto: il presente studio vuole essere un tentativo per compensare questa carenza, integrando da un lato i suggerimenti degli studiosi cinesi sull’insegnamento dei chengyu, e dall’altro i più recenti risultati ottenuti dagli studiosi occidentali nell’apprendimento degli idioms. Lo studio, che ha visto la partecipazione di 267 apprendenti italofoni di cinese LS, testa l'efficacia della tecnica dell'etymological elaboration in relazione variabili quali il tipo di approccio didattico impiegato (deduttivo o induttivo), il livello di competenza dei partecipanti (A2 o B1) e il grado di trasparenza delle espressioni target. L'analisi statistica e qualitativa dei dati ha dimostrato un chiaro vantaggio dell'approccio induttivo, in particolare nella memorizzazione dei chengyu con un grado di opacità semantica più elevato, indipendentemente dal livello di competenza dei partecipanti. I risultati ottenuti sono stati interpretati facendo riferimento a teorie dell’apprendimento come la Dual coding theory e la Levels of processing theory, sulle quali è basata l’etymological elaboration.File | Dimensione | Formato | |
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