Il presente lavoro ha avuto come obiettivo l'individuazione, la separazione e la considerazione di alcuni dei singoli temi analizzati nel libro di Pierre Bourdieu La Distinzione. Nel primo capitolo, oltre a presentare e discutere alcuni concetti base – come ad esempio spazio sociale e campo, capitale e habitus, etc. – indispensabili alla lettura e alla comprensione di un autore complesso com'è senz'altro Pierre Bourdieu, si cercano di puntualizzare quegli assunti sui quali il sociologo francese costruirà la sua teoria sociale. Avendo inteso l'intera opera come un'analisi dei rapporti di forza fra gruppi di soggetti – e come questi producano i loro effetti anche in que- gli ambiti nei quali tali rapporti sono meno intuitivamente osservabili, come le pratiche culturali o i consumi – si dà ampio spazio in questa prima parte all'esortazione fatta da Bourdieu a quegli intellettuali – scienziati sociali in primis – che potrebbero essere tentati, trovandosi in una condizione sociale soddisfacente, a non svolgere fino in fondo il proprio ruolo consistente, fra l'altro, nel mettere in discussione l'ordine costituito. Il lavoro dello scienziato sociale può essere gravemente influenzato dalla paura di scoprire cose che vanno contro il suo personale interesse; la neutralità della scienza, raggiungibile attraverso un rigoroso ricorso al metodo – al quale si fanno ampi riferimenti –, è un imperativo cui si farà riferimento non solo all'inizio, ma nell'intero svolgimento del testo. Nel paragrafo sulla formula generativa della pratica i concetti descritti saranno combinati con l'intento di prefigurare il contenitore del quale i capitoli successivi costituiranno il contenuto. Nel secondo capitolo, sulla base dell'impostazione ormai delineata, saranno analizzate le pratiche culturali e più specificamente le loro configurazioni in relazione alle collocazioni dei diversi gruppi nella gerarchia in cui è ordinato lo spazio sociale e le dinamiche che si sviluppano e che concorrono al mantenimento dell'ordine sociale. Si affronterà la differenza tutt'altro che scontata – e che Bourdieu ha il merito di evidenziare – fra capitale culturale e capitale scolastico e si vedrà come finanche nella fa- coltà di giudizio, trattata alla luce della critica kantiana di cui si parlerà in un paragrafo apposito, si manifestino i segni indelebili della posizione occupata nello spazio sociale. Sarà poi considerata la differenza fra due estetiche, definite dominante, l'una, e popolare l'altra, fra loro reciprocamente inconciliabili: attraverso il riferimento ad autori che più o meno volontariamente contribuiscono all'analisi dei rapporti sociologici che si sviluppano nei confronti dell'arte, il capitolo concluderà trattando i meccanismi coi quali il dominio esercita i propri effetti sull'estetica. Nel terzo capitolo sarà oggetto di riflessione la relazione fra i consumi e la posizione che i vari gruppi occupano – o che ritingono di occupare – nel mondo. Distinguendo fra classi sociali, saranno descritte le aspettative che i soggetti pongono sui consumi intesi come strumento indispensabile alla preparazione ottimale del modo in cui ritengono di dover apparire agli occhi degli altri. Aspetti interessanti che saranno affrontati riguarderanno la differenza di pressione che caratterizza i gruppi nell'adesione più o meno intensa ai modelli consumistici, o la condizione di privilegio di chi detiene il potere di stabilire arbitrariamente la legittimità o meno di certe pratiche. Alla fine, verrà effettuato un confronto fra la teoria delle classi sociali di Pierre Bourdieu e la teoria dell'egemonia culturale, cui si dedicherà una breve considerazione, di Antonio Gramsci. Più specificamente, una volta illustrati i punti ritenuti salienti dei due approcci, si proveranno a presentare le possibili vie d'uscita rispetto ad un ordine costituito di cui si è mostrata l'arbitrarietà. La domanda del lavoro riguardava la scomposizione di un'opera complessa come La Distinzione al fine di capire se questa potesse costituire un modello utilizzabile per la ricerca sociale indipendentemente dal luogo e dal periodo. La scelta dei temi trattati ha cercato di dare una risposta a questa domanda.
La Distinzione. Un saggio sul dominio / Giovannini, Alessandro. - (2018 Feb 28).
La Distinzione. Un saggio sul dominio
GIOVANNINI, ALESSANDRO
28/02/2018
Abstract
Il presente lavoro ha avuto come obiettivo l'individuazione, la separazione e la considerazione di alcuni dei singoli temi analizzati nel libro di Pierre Bourdieu La Distinzione. Nel primo capitolo, oltre a presentare e discutere alcuni concetti base – come ad esempio spazio sociale e campo, capitale e habitus, etc. – indispensabili alla lettura e alla comprensione di un autore complesso com'è senz'altro Pierre Bourdieu, si cercano di puntualizzare quegli assunti sui quali il sociologo francese costruirà la sua teoria sociale. Avendo inteso l'intera opera come un'analisi dei rapporti di forza fra gruppi di soggetti – e come questi producano i loro effetti anche in que- gli ambiti nei quali tali rapporti sono meno intuitivamente osservabili, come le pratiche culturali o i consumi – si dà ampio spazio in questa prima parte all'esortazione fatta da Bourdieu a quegli intellettuali – scienziati sociali in primis – che potrebbero essere tentati, trovandosi in una condizione sociale soddisfacente, a non svolgere fino in fondo il proprio ruolo consistente, fra l'altro, nel mettere in discussione l'ordine costituito. Il lavoro dello scienziato sociale può essere gravemente influenzato dalla paura di scoprire cose che vanno contro il suo personale interesse; la neutralità della scienza, raggiungibile attraverso un rigoroso ricorso al metodo – al quale si fanno ampi riferimenti –, è un imperativo cui si farà riferimento non solo all'inizio, ma nell'intero svolgimento del testo. Nel paragrafo sulla formula generativa della pratica i concetti descritti saranno combinati con l'intento di prefigurare il contenitore del quale i capitoli successivi costituiranno il contenuto. Nel secondo capitolo, sulla base dell'impostazione ormai delineata, saranno analizzate le pratiche culturali e più specificamente le loro configurazioni in relazione alle collocazioni dei diversi gruppi nella gerarchia in cui è ordinato lo spazio sociale e le dinamiche che si sviluppano e che concorrono al mantenimento dell'ordine sociale. Si affronterà la differenza tutt'altro che scontata – e che Bourdieu ha il merito di evidenziare – fra capitale culturale e capitale scolastico e si vedrà come finanche nella fa- coltà di giudizio, trattata alla luce della critica kantiana di cui si parlerà in un paragrafo apposito, si manifestino i segni indelebili della posizione occupata nello spazio sociale. Sarà poi considerata la differenza fra due estetiche, definite dominante, l'una, e popolare l'altra, fra loro reciprocamente inconciliabili: attraverso il riferimento ad autori che più o meno volontariamente contribuiscono all'analisi dei rapporti sociologici che si sviluppano nei confronti dell'arte, il capitolo concluderà trattando i meccanismi coi quali il dominio esercita i propri effetti sull'estetica. Nel terzo capitolo sarà oggetto di riflessione la relazione fra i consumi e la posizione che i vari gruppi occupano – o che ritingono di occupare – nel mondo. Distinguendo fra classi sociali, saranno descritte le aspettative che i soggetti pongono sui consumi intesi come strumento indispensabile alla preparazione ottimale del modo in cui ritengono di dover apparire agli occhi degli altri. Aspetti interessanti che saranno affrontati riguarderanno la differenza di pressione che caratterizza i gruppi nell'adesione più o meno intensa ai modelli consumistici, o la condizione di privilegio di chi detiene il potere di stabilire arbitrariamente la legittimità o meno di certe pratiche. Alla fine, verrà effettuato un confronto fra la teoria delle classi sociali di Pierre Bourdieu e la teoria dell'egemonia culturale, cui si dedicherà una breve considerazione, di Antonio Gramsci. Più specificamente, una volta illustrati i punti ritenuti salienti dei due approcci, si proveranno a presentare le possibili vie d'uscita rispetto ad un ordine costituito di cui si è mostrata l'arbitrarietà. La domanda del lavoro riguardava la scomposizione di un'opera complessa come La Distinzione al fine di capire se questa potesse costituire un modello utilizzabile per la ricerca sociale indipendentemente dal luogo e dal periodo. La scelta dei temi trattati ha cercato di dare una risposta a questa domanda.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi dottorato Giovannini
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