Oltre il realitysmo. Una mappa dell’esperienza mediale contemporanea

This article concerns media mediation, a deeply important issue today. The field has been intensely studied and recently enriched by significant empirical contributions. Analyses are often marred by apocalyptic nuances or emphatic representations, or by an excess of empiricism. The essay’s aim is to draw a map of aesthetic forms with which to interpret the media experience. The map is composed of heterogeneous disciplines, but the main question remains sociologically pertinent, linked to the tensions arising from the dual tendencies of rationalization and subjectivation, which in opposition define modernity itself. The result is to point out the irreducible ambivalence of the media experience, but it is hoped that the map can provide a tool of orientation that distinguishes between symbol and simulacrum.

Il contributo che s’intende dare con questo saggio riguarda la questione, oggi dirimente, della mediazione mediatica. Si tratta di un campo scientifico molto presidiato e recentemente arricchito da contributi empirici importanti. Le letture che se ne danno tuttavia sono spesso viziate da toni apocalittici o da enfatiche rappresentazioni, oppure restano troppo a ridosso del dato. L’obiettivo del saggio è quello tracciare una mappa delle forme estetiche con cui s’interpreta l’esperienza mediale. La mappa si compone di saperi eterogenei ma la questione sostanziale rimane di pertinenza sociologica, legata cioè alla tensione che scaturisce dal doppio movimento della razionalizzazione e della soggettivazione che, in opposizione, definiscono la stessa modernità. Il risultato è evidenziare l’irriducibile ambivalenza dell’esperienza mediale ma, si spera, attraverso la mappa, di offrire uno strumento per orientarsi e distinguere tra l’evocazione e l’adesione rispettivamente riconducibili al simbolo e al simulacro.