L’obiettivo della ricerca che ho chiamato “Lontani da vicino”- evocando l’“Excursus sullo straniero” di Georg Simmel - è indagare la rappresentazione sociale della componente giovanile dell’immigrazione italiana, le cosiddette “seconde generazioni”, cercando di capire in quale punto dell’asse vicinanza-lontananza si collochi la rappresentazione televisiva di questa figura ambivalente, che più di ogni altra unisce in sé le categorie opposte di prossimità e distanza. Lontani? Estranei? Diverse le origini, la cultura, le idee sulla vita. O vicini? Compagni di scuola, custodi dei nostri anziani, riscopritori di umanità? Cosa significa nascere in Italia da genitori stranieri oggi? Fare di tutto per “inventare” un’appartenenza per non essere respinti o espulsi, ma nello stesso tempo continuare a restare ai margini dei luoghi fisici e simbolici familiari. La ricerca, condotta tra il 2012 e il 2015, ha l’obiettivo di indagare la rappresentazione della componente giovanile dell’immigrazione nella televisione italiana, prendendo in esame in primo luogo l’informazione giornalistica e partendo dai risultati ottenuti dalle precedenti ricerche condotte sul tema (Binotto, Martino 2005, Binotto, Bruno, Lai, 2012 ed altri). All’analisi dell’informazione italiana, effettuata utilizzando la matrice dati relativa al secondo rapporto Mister Media – Minorities Stereotypes on Media del Dipartimento Coris - Sapienza, si affianca un’indagine analoga realizzata nei primi sei mesi del 2012 presso il Dipartimento di Comunicazione dell’Università di Gent, Belgio, durante un soggiorno di studio della durata di cinque mesi tra il febbraio e il luglio del 2013, sull'immigrazione nei telegiornali fiamminghi. In secondo luogo, lo sguardo viene allargato all’immaginario sui giovani migranti messo in scena dalla fiction televisiva, considerando, in accordo con Buonanno (1991), utile e necessario riflettere sulla componente simbolica e immaginaria insita nelle rappresentazioni sociali. Pur assolvendo a funzioni sociali del tutto diverse, l’una quella di restituire un quadro il più oggettivo possibile della realtà – spesso solo nelle intenzioni, soprattutto nel caso italiano (Morcellini, 2011) – l’altra di evasione e intrattenimento, informazione e fiction contribuiscono entrambe a definire una realtà mediata, che richiama aspetti cognitivi ma si nutre anche di elementi irrazionali, quindi di tutto ciò che attiene all’inconscio, all’emotività, al sogno. L’esperienza delle forme dell’immaginario (simbolizzazione, identificazione, proiezione) con il contributo determinante dei media, e in particolare della televisione (Silverstone, 1994), é ormai una componente essenziale della vita quotidiana, eliminando la quale non si potrebbero pienamente comprendere le rappresentazioni sociali contemporanee e i processi di costruzione delle identità. Il primo capitolo della tesi si occupa dell’inquadramento del contesto storico e sociale all’interno del quale si situano i giovani di origine straniera in Italia, considerando aspetti cruciali quali le dinamiche identitarie, i fattori che facilitano l’integrazione delle seconde generazioni, il confronto con le differenze religiose e socio-culturali della società di accoglienza. Il secondo e il terzo capitolo presentano i risultati dell’indagine empirica sull’informazione televisiva, condotta attraverso un’analisi del contenuto delle news che hanno come tema principale l’immigrazione, andando a evidenziare i contenuti relativi ai giovani. Vengono presi in esame i telegiornali delle principali reti nazionali, nel caso belga solo quelli di lingua fiamminga, utilizzando i dati forniti da Steunpunt Media, centro che si occupa per conto del governo fiammingo del monitoraggio sulla copertura televisiva delle notizie, in collaborazione con le università di Anversa, Gent, Leuven e con la Libera Università di Bruxelles. L’obiettivo dell’analisi è evidenziare l’immagine televisiva dei migranti, indagare quali temi siano più fortemente mediatizzati e individuare se ci siano differenze nella rappresentazione dei giovani, in una prospettiva comparativa tra l’informazione italiana e quella belga. Il dibattito sui giovani di seconda generazione, più vivace in Italia in quella fase, porta ad emergere tra gli altri il tema dello ius soli, che è stato quindi scelto per un approfondimento e analizzato dal punto di vista del framing. Il quarto capitolo comprende la seconda parte della ricerca, relativa all’analisi della fiction, che, partendo dalla rappresentazione della diversità nello sceneggiato televisivo, va a focalizzarsi sulle differenze etniche, presentando infine due casi di studio: "Butta la luna" (2006), la prima serie italiana che vede come protagonista un’immigrata, una giovane donna nigeriana, e "Kebab for breakfast" (2008), serie tedesca popolare anche in Italia, scelta come termine di confronto. Nelle conclusioni si cerca di ricostruire un’immagine globale del giovane immigrato televisivo, tentativo reso complesso dallo scarto sostanziale tra il linguaggio della cronaca e quello della narrazione, che rimandano solo frammenti di un fenomeno che la società italiana dà l’idea di conoscere (ed elaborare) ancora molto poco. In Appendice sono inseriti i rapporti di ricerca sull’indagine relativa all’informazione sull’immigrazione giovanile svolta in Belgio, presentati e discussi nei mesi di giugno e luglio 2013 presso il Dipartimento di Comunicazione dell’Università di Gent, Belgio.

Lontani da vicino: l'immagine dei giovani migranti in televisione / Monticelli, Annalinda. - (2015 Oct 12).

Lontani da vicino: l'immagine dei giovani migranti in televisione

MONTICELLI, ANNALINDA
12/10/2015

Abstract

L’obiettivo della ricerca che ho chiamato “Lontani da vicino”- evocando l’“Excursus sullo straniero” di Georg Simmel - è indagare la rappresentazione sociale della componente giovanile dell’immigrazione italiana, le cosiddette “seconde generazioni”, cercando di capire in quale punto dell’asse vicinanza-lontananza si collochi la rappresentazione televisiva di questa figura ambivalente, che più di ogni altra unisce in sé le categorie opposte di prossimità e distanza. Lontani? Estranei? Diverse le origini, la cultura, le idee sulla vita. O vicini? Compagni di scuola, custodi dei nostri anziani, riscopritori di umanità? Cosa significa nascere in Italia da genitori stranieri oggi? Fare di tutto per “inventare” un’appartenenza per non essere respinti o espulsi, ma nello stesso tempo continuare a restare ai margini dei luoghi fisici e simbolici familiari. La ricerca, condotta tra il 2012 e il 2015, ha l’obiettivo di indagare la rappresentazione della componente giovanile dell’immigrazione nella televisione italiana, prendendo in esame in primo luogo l’informazione giornalistica e partendo dai risultati ottenuti dalle precedenti ricerche condotte sul tema (Binotto, Martino 2005, Binotto, Bruno, Lai, 2012 ed altri). All’analisi dell’informazione italiana, effettuata utilizzando la matrice dati relativa al secondo rapporto Mister Media – Minorities Stereotypes on Media del Dipartimento Coris - Sapienza, si affianca un’indagine analoga realizzata nei primi sei mesi del 2012 presso il Dipartimento di Comunicazione dell’Università di Gent, Belgio, durante un soggiorno di studio della durata di cinque mesi tra il febbraio e il luglio del 2013, sull'immigrazione nei telegiornali fiamminghi. In secondo luogo, lo sguardo viene allargato all’immaginario sui giovani migranti messo in scena dalla fiction televisiva, considerando, in accordo con Buonanno (1991), utile e necessario riflettere sulla componente simbolica e immaginaria insita nelle rappresentazioni sociali. Pur assolvendo a funzioni sociali del tutto diverse, l’una quella di restituire un quadro il più oggettivo possibile della realtà – spesso solo nelle intenzioni, soprattutto nel caso italiano (Morcellini, 2011) – l’altra di evasione e intrattenimento, informazione e fiction contribuiscono entrambe a definire una realtà mediata, che richiama aspetti cognitivi ma si nutre anche di elementi irrazionali, quindi di tutto ciò che attiene all’inconscio, all’emotività, al sogno. L’esperienza delle forme dell’immaginario (simbolizzazione, identificazione, proiezione) con il contributo determinante dei media, e in particolare della televisione (Silverstone, 1994), é ormai una componente essenziale della vita quotidiana, eliminando la quale non si potrebbero pienamente comprendere le rappresentazioni sociali contemporanee e i processi di costruzione delle identità. Il primo capitolo della tesi si occupa dell’inquadramento del contesto storico e sociale all’interno del quale si situano i giovani di origine straniera in Italia, considerando aspetti cruciali quali le dinamiche identitarie, i fattori che facilitano l’integrazione delle seconde generazioni, il confronto con le differenze religiose e socio-culturali della società di accoglienza. Il secondo e il terzo capitolo presentano i risultati dell’indagine empirica sull’informazione televisiva, condotta attraverso un’analisi del contenuto delle news che hanno come tema principale l’immigrazione, andando a evidenziare i contenuti relativi ai giovani. Vengono presi in esame i telegiornali delle principali reti nazionali, nel caso belga solo quelli di lingua fiamminga, utilizzando i dati forniti da Steunpunt Media, centro che si occupa per conto del governo fiammingo del monitoraggio sulla copertura televisiva delle notizie, in collaborazione con le università di Anversa, Gent, Leuven e con la Libera Università di Bruxelles. L’obiettivo dell’analisi è evidenziare l’immagine televisiva dei migranti, indagare quali temi siano più fortemente mediatizzati e individuare se ci siano differenze nella rappresentazione dei giovani, in una prospettiva comparativa tra l’informazione italiana e quella belga. Il dibattito sui giovani di seconda generazione, più vivace in Italia in quella fase, porta ad emergere tra gli altri il tema dello ius soli, che è stato quindi scelto per un approfondimento e analizzato dal punto di vista del framing. Il quarto capitolo comprende la seconda parte della ricerca, relativa all’analisi della fiction, che, partendo dalla rappresentazione della diversità nello sceneggiato televisivo, va a focalizzarsi sulle differenze etniche, presentando infine due casi di studio: "Butta la luna" (2006), la prima serie italiana che vede come protagonista un’immigrata, una giovane donna nigeriana, e "Kebab for breakfast" (2008), serie tedesca popolare anche in Italia, scelta come termine di confronto. Nelle conclusioni si cerca di ricostruire un’immagine globale del giovane immigrato televisivo, tentativo reso complesso dallo scarto sostanziale tra il linguaggio della cronaca e quello della narrazione, che rimandano solo frammenti di un fenomeno che la società italiana dà l’idea di conoscere (ed elaborare) ancora molto poco. In Appendice sono inseriti i rapporti di ricerca sull’indagine relativa all’informazione sull’immigrazione giovanile svolta in Belgio, presentati e discussi nei mesi di giugno e luglio 2013 presso il Dipartimento di Comunicazione dell’Università di Gent, Belgio.
12-ott-2015
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Tesi dottorato Monticelli

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Tipologia: Tesi di dottorato
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