La teoria dell'attaccamento si è imposta, negli ultimi anni, come una delle più importanti cornici teoriche di riferimento per lo studio delle relazioni tra partner adulti. Partendo dall'iniziale lavoro di Bowlby (1980) sull'attaccamento infantile, è stato osservato come in età adulta vengano riproposti, in modo simile, gli stessi comportamenti di attaccamento osservabili nella prima infanzia, nonostante l'età adulta si caratterizzi per alcuni aspetti tipici quali la sessualità e la maggiore reciprocità trai i due partner. In altri termini, quello cui possiamo assistere è un riprocessamento dei Modelli Operativi Interni (MOI) a partire dalla loro formazione attraverso le prime esperienze relazionali con il caregiver, fino al loro consolidamento nelle relazioni sentimentali adulte. Da queste concettualizzazioni teoriche sono nate anche due principali linee teoriche e di ricerca sull'attaccamento adulto. Una prima linea di ricerca fa riferimento al modello bidimensionale ansia/evitamento per la valutazione degli stili di attaccamento, facendo maggiormente ricorso a misure di autovalutazione come i self-report. L'atra linea di ricerca, invece, si focalizza maggiormente su procedure osservazionali e interviste narratologiche volte a valutare la trasmissione intergenerazionale dei modelli di attaccamento. Uno dei principali vantaggi che scaturisce dal preferire l'utilizzo di una tecnica narratologia è quello di poter cogliere in modo più complesso l'aspetto inconscio dei MOI, superando alcuni dei limiti riconosciuti agli strumenti self-report, ossia la tendenza a dare risposte difensive più aderenti ad una comune idea di desiderabilità sociale. Seguendo questa logica, a oggi, gli strumenti più utilizzati per la valutazione dell'attaccamento adulto sono l'Adult Attachment Interview e la Current Relationship Interview. Entrambi questi strumenti classificano l'attaccamento adulto in un'ottica categoriale, prendendo in considerazione solo le differenze tra individui appartenenti a categorie diverse e non tra soggetti appartenenti alla stessa categoria. Alla visione categoriale dell'attaccamento adulto e nel tentativo di superare il limite individuato in tale approccio, si affianca una lettura dimensionale che mira a valutare le differenze tra soggetti in termini quantitativi e non qualitativi, offrendo la possibilità di osservare la variabilità tra soggetti appartenenti alla stessa classificazione. In questa direzione Alexandrov, Cowan e Cowan si sono chiesti se fosse possibile assegnare punteggi continui ai trascritti delle interviste. Hanno quindi fatto riferimento all'intervista Couple Attachment Interview (CAI) e al suo specifico sistema di codifica il Couple Attachment Interview Coding System (CAICS). La CAI e il suo innovativo sistema di codifica (CAICS) permettono sia una classificazione dimensionale, attraverso l'attribuzione di punteggi continui a tutti e tre i prototipi dell'attaccamento (Sicuro, Distanziante e Preoccupato), sia una classificazione categoriale Sicuro/Insicuro. In seguito alla disamina della letteratura sul tema dell'attaccamento adulto e vista la non ampia diffusione, relativamente al contesto italiano, di strumenti narratologici per la valutazione dell'attaccamento adulto, il presente studio ha avuto come focus di lavoro principale la validazione della versione Italiana della Couple Attachment Interview (CAI). L'interesse e la possibilità di poter utilizzare questa intervista nel contesto italiano nasce in seguito a un training formativo svolto durante il 7° International Attachment Conference (IAC) tenutosi a New York, tenuto dai Proff. Philip e Carolyn Pape Cowan e dalla dott.ssa Alexandrov, finalizzato alla somministrazione e codifica dell'intervista. Per quanto riguarda gli obiettivi, i due principali riguardano: " valutarne l'attendibilità, sia in termini di stabilità test-retest, sia in termini di accordo tra giudici (intra-rater agreement); " valutarne le caratteristiche di validità convergente in particolare rispetto ai costrutti affini quello dell'attaccamento adulto. Nello specifico ci siamo concentrati sulle dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento nelle relazioni intime che, come ampiamente dimostrato in letteratura, possono essere intese come le due principali dimensioni che regolano il comportamento di attaccamento negli adulti. Ci siamo concentrati, inoltre, sul costrutto dell'adattamento diadico e in particolare considerando il ruolo che l'attaccamento può avere sull'avvio, il consolidamento e il mantenimento di una relazione di coppia. Inoltre, la soddisfazione di coppia sembrerebbe dipendere dalla misura in cui i partner soddisfano il bisogno di vicinanza, di rifugio sicuro e di base sicura. Un altro costrutto preso in considerazione è stato quello della regolazione delle emozioni, che è espressione del comportamento di attaccamento o, in altri termini, l'attaccamento è inteso come uno strumento per la regolazione delle emozioni e, infine, il costrutto delle competenze interpersonali che si esprimono nei termini di ricerca di vicinanza, intimità ed evitamento, comportamenti legati, appunto, al sistema dell'attaccamento. Per raggiungere gli obiettivi appena presentati abbiamo raccolto un campione di 250 partecipanti (125 coppie) di nazionalità italiana, in grado di comprendere ed esprimersi in italiano, sposati o conviventi e in una relazione stabile da almeno 5 anni. Utilizzando un approccio multi-metodo, oltre l'impiego dell'intervista Couple Attachment Interview (CAI), abbiamo anche utilizzato i questionari self-report: - l'Experience in Close Relationship-Revised (ECR-R), per la valutazione delle dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento nelle relazioni intime; - la Difficulties in Emotion Regulation Scale (DERS), per la valutazione della difficoltà nella regolazione delle emozioni negative; - la Dyadic Adjustment Scale (DAS), per la valutazione dell'adattamento diadico - l'Interpersonal Competence Questionnaire-Revised (ICQ-R), per la valutazione delle competenze interpersonali. A partire dagli obiettivi precedentemente indicati, abbiamo formulato le seguenti ipotesi operative: - ipotizziamo di ottenere, sia per quanto riguarda la classificazione categoriale (indice K di Cohen) sia quella dimensionale (Coefficiente di Correlazione Interclasse, ICC), buoni indici di attendibilità sia in termini di stabilità test-retest, sia in termini di accordo tra giudici (intra-rater agreement); - ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con l'ECR-R, correlazioni negative tra l'attaccamento Sicuro e le dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento, così come correlazioni positive tra l'attaccamento Distanziate e Preoccupato con le dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento dell'ECR-R; - Ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con la DERS, correlazioni negative tra l'attaccamento Sicuro e tutte le dimensioni indagate dalla DERS e delle correlazioni positive tra l'attaccamento Preoccupato e Distanziante e tutte le dimensioni indagate dalla DERS; - Ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con la DAS, correlazioni positive tra l'attaccamento Sicuro e tutte le dimensioni indagate dalla DAS e delle correlazioni negative tra l'attaccamento Preoccupato e Distanziante e tutte le dimensioni indagate dalla DAS; - Infine, ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con l'ICQ-R, correlazioni positive tra l'attaccamento Sicuro e tutte le dimensioni indagate dall'ICQ-R e delle correlazioni negative tra l'attaccamento Preoccupato e Distanziante e tutte le dimensioni indagate dall'ICQ-R. Rispetto all'obiettivo dell'attendibilità test-retest, dai risultati è emerso che sia per quanto riguarda la classificazione categoriale (K= .69; p < .001), sia per quanto riguarda la classificazione dimensionale (Sicuro ICC = .85; Preoccupato ICC = .70; Distanziante ICC = .72) i punteggi indicano un'alta attendibilità test-retest della versione Italiana della CAI. Quello che emerge dai risultati è che la versione Italiana della CAI, sia nella sua classificazione categoriale, sia in quella dimensionale, risulta essere molto attendibile e non soggetto all'effetto del tempo. Allo stesso modo, rispetto all'obiettivo dell'accordo tra giudici, dai risultati è emerso che sia per quanto riguarda la classificazione categoriale (K= .60; p < .001), sia per quanto riguarda la classificazione dimensionale (Sicuro ICC = .71; Preoccupato ICC = .60; Distanziante ICC = .70) i punteggi indicano un'alta attendibilità nei termini di accordo tra giudici della versione Italiana della CAI. Anche in questo caso, i risultati evidenziano l'alta attendibilità della versione Italiana della CAI nel misurare il costrutto dell'attaccamento adulto, indipendentemente dal codificatore. Per quanto riguarda la validità convergente tra l'attaccamento adulto e costrutti affini, i risultati hanno mostrato, in generale, correlazioni significative tra la CAI e l'ECR-R, la DAS, la DERS e l'ICQ-R evidenziando una buona validità convergente della versione italiana della CAI sia per quanto riguarda la classificazione categoriale, sia per quanto riguarda la classificazione dimensionale. Rispetto quest'ultimo punto, un dato molto interessante che abbiamo trovato è quello legato alla differenza di correlazioni significative tra la classificazione categoriale e quella dimensionale. In generale sono emerse più correlazioni significative per la classificazione dimensionale di quante trovate per la classificazione categoriale. Nello specifico, per quanto riguarda le correlazioni tra la CAI e la DAS, attraverso l'uso di una classificazione dimensionale, sono emerse delle correlazioni con il modello di attaccamento Preoccupato, non emerse con la classificazione categoriale. Tale risultato aggiungerebbe un dato molto importante che con la sola classificazione categoriale non sarebbe emerso, ovvero che non solo alti livelli di sicurezza o di evitamento sono associati alla soddisfazione/insoddisfazione nella relazione di coppia, ma che anche alti livelli di preoccupazione sembrano condurre all'insoddisfazione nella relazione di coppia. Anche per quanto riguarda la relazione tra la CAI e la DERS sono emerse più correlazioni significative con la classificazione dimensionale di quante trovate con la classificazione categoriale. Più precisamente, attraverso la classificazione dimensionale, è stato possibile osservare che non solo a maggiori livelli di sicurezza sono associate minori difficoltà nella regolazione delle emozioni ma, in modo complementare, che ad alti livelli di preoccupazione o evitamento è associata una maggiore difficoltà di regolare le emozioni. Quello che viene aggiunto, a nostro avviso, è che i soggetti Preoccupati e Distanzianti, possano anche non operare un'inibizione delle proprie esperienze emotive, ma semplicemente fallire nel compito di regolazione emotiva. Anche in questo caso potremmo ipotizzare che la classificazione dimensionale presenti una maggiore precisione nel cogliere il costrutto indagato rispetto a quanto possibile fare limitandosi alla sola classificazione categoriale. Infine, per quanto riguarda le correlazioni tra la CAI e l'ICQ-R, anche in questo caso la classificazione dimensionale sembrerebbe essere maggiormente precisa nel cogliere il costrutto indagato. Nello specifico, nella classificazione dimensionale, è emersa una correlazione tra le sottoscale dell'ICQ-R e l'attaccamento Distanziante non trovata con la classificazione categoriale. Sembrerebbe che i soggetti Distanzianti, non accettando l'interdipendenza tipica di una relazione interpersonale, tenderebbero a valutare in modo negativo le proprie competenze interpersonali. Inoltre, abbiamo calcolato la significatività totale della versione Italiana della CAI, seguendo il teorema binomiale e, quindi, confrontando tutte le correlazioni trovate tra la CAI e gli altri strumenti utilizzati rispetto alla direzione attesa e trovata di ogni correlazione calcolata. Dai risultati è emerso che tutte le correlazioni calcolate, tranne una, vanno nella direzione attesa. Questo ci ha permesso di calcolare un coefficiente di significatività sia totale (p < .001), sia rispetto alla sola classificazione categoriale (p < .001) e sia rispetto alla sola classificazione dimensionale (p < .001). Tutti i coefficienti indicano l'alto livello di significatività complessiva della versione italiana della CAI. In conclusione, dai risultati ottenuti ci sembra di poter affermare che la versione Italiana della CAI presenti dei buoni indici psicometrici che ne sostengono la validità e l'affidabilità e sia quindi in grado di misurare, in modo attendibile, il costrutto dell'attaccamento adulto. In altri termini, la versione italiana della CAI, potrebbe inserirsi nel panorama Italiano come uno strumento d'indagine dell'attaccamento adulto, alternativo a quelli più conosciuti e utilizzati quali l'AAI e la CRI.

La valutazione dell’attaccamento di coppia attraverso le interviste narratologiche: un contributo alla validazione italiana della Couple Attachment Interview (CAI) / Gnazzo, Antonio. - (2018 Feb 23).

La valutazione dell’attaccamento di coppia attraverso le interviste narratologiche: un contributo alla validazione italiana della Couple Attachment Interview (CAI)

GNAZZO, ANTONIO
23/02/2018

Abstract

La teoria dell'attaccamento si è imposta, negli ultimi anni, come una delle più importanti cornici teoriche di riferimento per lo studio delle relazioni tra partner adulti. Partendo dall'iniziale lavoro di Bowlby (1980) sull'attaccamento infantile, è stato osservato come in età adulta vengano riproposti, in modo simile, gli stessi comportamenti di attaccamento osservabili nella prima infanzia, nonostante l'età adulta si caratterizzi per alcuni aspetti tipici quali la sessualità e la maggiore reciprocità trai i due partner. In altri termini, quello cui possiamo assistere è un riprocessamento dei Modelli Operativi Interni (MOI) a partire dalla loro formazione attraverso le prime esperienze relazionali con il caregiver, fino al loro consolidamento nelle relazioni sentimentali adulte. Da queste concettualizzazioni teoriche sono nate anche due principali linee teoriche e di ricerca sull'attaccamento adulto. Una prima linea di ricerca fa riferimento al modello bidimensionale ansia/evitamento per la valutazione degli stili di attaccamento, facendo maggiormente ricorso a misure di autovalutazione come i self-report. L'atra linea di ricerca, invece, si focalizza maggiormente su procedure osservazionali e interviste narratologiche volte a valutare la trasmissione intergenerazionale dei modelli di attaccamento. Uno dei principali vantaggi che scaturisce dal preferire l'utilizzo di una tecnica narratologia è quello di poter cogliere in modo più complesso l'aspetto inconscio dei MOI, superando alcuni dei limiti riconosciuti agli strumenti self-report, ossia la tendenza a dare risposte difensive più aderenti ad una comune idea di desiderabilità sociale. Seguendo questa logica, a oggi, gli strumenti più utilizzati per la valutazione dell'attaccamento adulto sono l'Adult Attachment Interview e la Current Relationship Interview. Entrambi questi strumenti classificano l'attaccamento adulto in un'ottica categoriale, prendendo in considerazione solo le differenze tra individui appartenenti a categorie diverse e non tra soggetti appartenenti alla stessa categoria. Alla visione categoriale dell'attaccamento adulto e nel tentativo di superare il limite individuato in tale approccio, si affianca una lettura dimensionale che mira a valutare le differenze tra soggetti in termini quantitativi e non qualitativi, offrendo la possibilità di osservare la variabilità tra soggetti appartenenti alla stessa classificazione. In questa direzione Alexandrov, Cowan e Cowan si sono chiesti se fosse possibile assegnare punteggi continui ai trascritti delle interviste. Hanno quindi fatto riferimento all'intervista Couple Attachment Interview (CAI) e al suo specifico sistema di codifica il Couple Attachment Interview Coding System (CAICS). La CAI e il suo innovativo sistema di codifica (CAICS) permettono sia una classificazione dimensionale, attraverso l'attribuzione di punteggi continui a tutti e tre i prototipi dell'attaccamento (Sicuro, Distanziante e Preoccupato), sia una classificazione categoriale Sicuro/Insicuro. In seguito alla disamina della letteratura sul tema dell'attaccamento adulto e vista la non ampia diffusione, relativamente al contesto italiano, di strumenti narratologici per la valutazione dell'attaccamento adulto, il presente studio ha avuto come focus di lavoro principale la validazione della versione Italiana della Couple Attachment Interview (CAI). L'interesse e la possibilità di poter utilizzare questa intervista nel contesto italiano nasce in seguito a un training formativo svolto durante il 7° International Attachment Conference (IAC) tenutosi a New York, tenuto dai Proff. Philip e Carolyn Pape Cowan e dalla dott.ssa Alexandrov, finalizzato alla somministrazione e codifica dell'intervista. Per quanto riguarda gli obiettivi, i due principali riguardano: " valutarne l'attendibilità, sia in termini di stabilità test-retest, sia in termini di accordo tra giudici (intra-rater agreement); " valutarne le caratteristiche di validità convergente in particolare rispetto ai costrutti affini quello dell'attaccamento adulto. Nello specifico ci siamo concentrati sulle dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento nelle relazioni intime che, come ampiamente dimostrato in letteratura, possono essere intese come le due principali dimensioni che regolano il comportamento di attaccamento negli adulti. Ci siamo concentrati, inoltre, sul costrutto dell'adattamento diadico e in particolare considerando il ruolo che l'attaccamento può avere sull'avvio, il consolidamento e il mantenimento di una relazione di coppia. Inoltre, la soddisfazione di coppia sembrerebbe dipendere dalla misura in cui i partner soddisfano il bisogno di vicinanza, di rifugio sicuro e di base sicura. Un altro costrutto preso in considerazione è stato quello della regolazione delle emozioni, che è espressione del comportamento di attaccamento o, in altri termini, l'attaccamento è inteso come uno strumento per la regolazione delle emozioni e, infine, il costrutto delle competenze interpersonali che si esprimono nei termini di ricerca di vicinanza, intimità ed evitamento, comportamenti legati, appunto, al sistema dell'attaccamento. Per raggiungere gli obiettivi appena presentati abbiamo raccolto un campione di 250 partecipanti (125 coppie) di nazionalità italiana, in grado di comprendere ed esprimersi in italiano, sposati o conviventi e in una relazione stabile da almeno 5 anni. Utilizzando un approccio multi-metodo, oltre l'impiego dell'intervista Couple Attachment Interview (CAI), abbiamo anche utilizzato i questionari self-report: - l'Experience in Close Relationship-Revised (ECR-R), per la valutazione delle dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento nelle relazioni intime; - la Difficulties in Emotion Regulation Scale (DERS), per la valutazione della difficoltà nella regolazione delle emozioni negative; - la Dyadic Adjustment Scale (DAS), per la valutazione dell'adattamento diadico - l'Interpersonal Competence Questionnaire-Revised (ICQ-R), per la valutazione delle competenze interpersonali. A partire dagli obiettivi precedentemente indicati, abbiamo formulato le seguenti ipotesi operative: - ipotizziamo di ottenere, sia per quanto riguarda la classificazione categoriale (indice K di Cohen) sia quella dimensionale (Coefficiente di Correlazione Interclasse, ICC), buoni indici di attendibilità sia in termini di stabilità test-retest, sia in termini di accordo tra giudici (intra-rater agreement); - ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con l'ECR-R, correlazioni negative tra l'attaccamento Sicuro e le dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento, così come correlazioni positive tra l'attaccamento Distanziate e Preoccupato con le dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento dell'ECR-R; - Ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con la DERS, correlazioni negative tra l'attaccamento Sicuro e tutte le dimensioni indagate dalla DERS e delle correlazioni positive tra l'attaccamento Preoccupato e Distanziante e tutte le dimensioni indagate dalla DERS; - Ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con la DAS, correlazioni positive tra l'attaccamento Sicuro e tutte le dimensioni indagate dalla DAS e delle correlazioni negative tra l'attaccamento Preoccupato e Distanziante e tutte le dimensioni indagate dalla DAS; - Infine, ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con l'ICQ-R, correlazioni positive tra l'attaccamento Sicuro e tutte le dimensioni indagate dall'ICQ-R e delle correlazioni negative tra l'attaccamento Preoccupato e Distanziante e tutte le dimensioni indagate dall'ICQ-R. Rispetto all'obiettivo dell'attendibilità test-retest, dai risultati è emerso che sia per quanto riguarda la classificazione categoriale (K= .69; p < .001), sia per quanto riguarda la classificazione dimensionale (Sicuro ICC = .85; Preoccupato ICC = .70; Distanziante ICC = .72) i punteggi indicano un'alta attendibilità test-retest della versione Italiana della CAI. Quello che emerge dai risultati è che la versione Italiana della CAI, sia nella sua classificazione categoriale, sia in quella dimensionale, risulta essere molto attendibile e non soggetto all'effetto del tempo. Allo stesso modo, rispetto all'obiettivo dell'accordo tra giudici, dai risultati è emerso che sia per quanto riguarda la classificazione categoriale (K= .60; p < .001), sia per quanto riguarda la classificazione dimensionale (Sicuro ICC = .71; Preoccupato ICC = .60; Distanziante ICC = .70) i punteggi indicano un'alta attendibilità nei termini di accordo tra giudici della versione Italiana della CAI. Anche in questo caso, i risultati evidenziano l'alta attendibilità della versione Italiana della CAI nel misurare il costrutto dell'attaccamento adulto, indipendentemente dal codificatore. Per quanto riguarda la validità convergente tra l'attaccamento adulto e costrutti affini, i risultati hanno mostrato, in generale, correlazioni significative tra la CAI e l'ECR-R, la DAS, la DERS e l'ICQ-R evidenziando una buona validità convergente della versione italiana della CAI sia per quanto riguarda la classificazione categoriale, sia per quanto riguarda la classificazione dimensionale. Rispetto quest'ultimo punto, un dato molto interessante che abbiamo trovato è quello legato alla differenza di correlazioni significative tra la classificazione categoriale e quella dimensionale. In generale sono emerse più correlazioni significative per la classificazione dimensionale di quante trovate per la classificazione categoriale. Nello specifico, per quanto riguarda le correlazioni tra la CAI e la DAS, attraverso l'uso di una classificazione dimensionale, sono emerse delle correlazioni con il modello di attaccamento Preoccupato, non emerse con la classificazione categoriale. Tale risultato aggiungerebbe un dato molto importante che con la sola classificazione categoriale non sarebbe emerso, ovvero che non solo alti livelli di sicurezza o di evitamento sono associati alla soddisfazione/insoddisfazione nella relazione di coppia, ma che anche alti livelli di preoccupazione sembrano condurre all'insoddisfazione nella relazione di coppia. Anche per quanto riguarda la relazione tra la CAI e la DERS sono emerse più correlazioni significative con la classificazione dimensionale di quante trovate con la classificazione categoriale. Più precisamente, attraverso la classificazione dimensionale, è stato possibile osservare che non solo a maggiori livelli di sicurezza sono associate minori difficoltà nella regolazione delle emozioni ma, in modo complementare, che ad alti livelli di preoccupazione o evitamento è associata una maggiore difficoltà di regolare le emozioni. Quello che viene aggiunto, a nostro avviso, è che i soggetti Preoccupati e Distanzianti, possano anche non operare un'inibizione delle proprie esperienze emotive, ma semplicemente fallire nel compito di regolazione emotiva. Anche in questo caso potremmo ipotizzare che la classificazione dimensionale presenti una maggiore precisione nel cogliere il costrutto indagato rispetto a quanto possibile fare limitandosi alla sola classificazione categoriale. Infine, per quanto riguarda le correlazioni tra la CAI e l'ICQ-R, anche in questo caso la classificazione dimensionale sembrerebbe essere maggiormente precisa nel cogliere il costrutto indagato. Nello specifico, nella classificazione dimensionale, è emersa una correlazione tra le sottoscale dell'ICQ-R e l'attaccamento Distanziante non trovata con la classificazione categoriale. Sembrerebbe che i soggetti Distanzianti, non accettando l'interdipendenza tipica di una relazione interpersonale, tenderebbero a valutare in modo negativo le proprie competenze interpersonali. Inoltre, abbiamo calcolato la significatività totale della versione Italiana della CAI, seguendo il teorema binomiale e, quindi, confrontando tutte le correlazioni trovate tra la CAI e gli altri strumenti utilizzati rispetto alla direzione attesa e trovata di ogni correlazione calcolata. Dai risultati è emerso che tutte le correlazioni calcolate, tranne una, vanno nella direzione attesa. Questo ci ha permesso di calcolare un coefficiente di significatività sia totale (p < .001), sia rispetto alla sola classificazione categoriale (p < .001) e sia rispetto alla sola classificazione dimensionale (p < .001). Tutti i coefficienti indicano l'alto livello di significatività complessiva della versione italiana della CAI. In conclusione, dai risultati ottenuti ci sembra di poter affermare che la versione Italiana della CAI presenti dei buoni indici psicometrici che ne sostengono la validità e l'affidabilità e sia quindi in grado di misurare, in modo attendibile, il costrutto dell'attaccamento adulto. In altri termini, la versione italiana della CAI, potrebbe inserirsi nel panorama Italiano come uno strumento d'indagine dell'attaccamento adulto, alternativo a quelli più conosciuti e utilizzati quali l'AAI e la CRI.
23-feb-2018
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Tesi dottorato Gnazzo

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Tipologia: Tesi di dottorato
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