Nuove tracce per una biografia familiare dello storico Carlo Botta (San Giorgio Canavese, 6/11/1766 – Parigi 10/8/1837) emergono dal ritrovamento di un manoscritto inedito. Suo figlio Scipione, d’animo tormentato, intraprende dapprima il clericato, poi gli studi giuridici, fin quando viene avviato all’amministrazione finanziaria, in seno alla quale diventa Direttore delle Esattorie del Circondario di Tolone. Nel giro di un anno Scipione rassegna le sue dimissioni per incapacità e chiede d’essere lasciato ad un avvenire di artista incisore di stampe. Scapestrato e incostante, viene surrogato pure dalla leva e finisce per arrangiarsi in mille maniere e scrivendo testi di grammatica francese, morendo in povertà, a Torino, il 5 febbraio 1879. Dopo dieci anni di ricerca intorno a una nobile famiglia, l’Autore di questo articolo ha scoperto l’esistenza di un diario di viaggio compiuto in Europa nel 1836 da chi lo scrisse: il giovane avvocato Alessandro Mazzàrio, rivale in amore proprio di Scipione Botta, come si apprende dagli incontri parigini con la madre del figlio che solo lui riconosce. Il manoscritto testimonia il raro caso di un viaggio fuori dagli schemi dell’era del Grand Tour: mentre i benestanti del nord Europa visitano l’Italia, egli compie un viaggio di sei mesi in Europa, rivincita culturale, tra cerimonie raffinate e colti aristocratici, amori fugaci annotati in un codice cifrato, serate nei teatri di Londra e Parigi, ma anche in musei, chiese, sale dei parlamenti e lezioni universitarie, con un occhio allo sviluppo industriale e sociale di ogni Paese.

Scipione di Carlo Botta: note inedite dal manoscritto del Grand Tour di Mazzàrio (1836) / Fragale, Luca. - In: BOLLETTINO STORICO-BIBLIOGRAFICO SUBALPINO. - ISSN 0391-6715. - STAMPA. - CXV:II(2017), pp. 453-470.

Scipione di Carlo Botta: note inedite dal manoscritto del Grand Tour di Mazzàrio (1836)

Fragale, Luca
2017

Abstract

Nuove tracce per una biografia familiare dello storico Carlo Botta (San Giorgio Canavese, 6/11/1766 – Parigi 10/8/1837) emergono dal ritrovamento di un manoscritto inedito. Suo figlio Scipione, d’animo tormentato, intraprende dapprima il clericato, poi gli studi giuridici, fin quando viene avviato all’amministrazione finanziaria, in seno alla quale diventa Direttore delle Esattorie del Circondario di Tolone. Nel giro di un anno Scipione rassegna le sue dimissioni per incapacità e chiede d’essere lasciato ad un avvenire di artista incisore di stampe. Scapestrato e incostante, viene surrogato pure dalla leva e finisce per arrangiarsi in mille maniere e scrivendo testi di grammatica francese, morendo in povertà, a Torino, il 5 febbraio 1879. Dopo dieci anni di ricerca intorno a una nobile famiglia, l’Autore di questo articolo ha scoperto l’esistenza di un diario di viaggio compiuto in Europa nel 1836 da chi lo scrisse: il giovane avvocato Alessandro Mazzàrio, rivale in amore proprio di Scipione Botta, come si apprende dagli incontri parigini con la madre del figlio che solo lui riconosce. Il manoscritto testimonia il raro caso di un viaggio fuori dagli schemi dell’era del Grand Tour: mentre i benestanti del nord Europa visitano l’Italia, egli compie un viaggio di sei mesi in Europa, rivincita culturale, tra cerimonie raffinate e colti aristocratici, amori fugaci annotati in un codice cifrato, serate nei teatri di Londra e Parigi, ma anche in musei, chiese, sale dei parlamenti e lezioni universitarie, con un occhio allo sviluppo industriale e sociale di ogni Paese.
2017
carlo botta; piemonte; grand tour
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Scipione di Carlo Botta: note inedite dal manoscritto del Grand Tour di Mazzàrio (1836) / Fragale, Luca. - In: BOLLETTINO STORICO-BIBLIOGRAFICO SUBALPINO. - ISSN 0391-6715. - STAMPA. - CXV:II(2017), pp. 453-470.
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