Giuseppe Sergi (1841-1936) – Sicilian, follower of Garibaldi, evolutionist, anti-clerical and freethinker – was a scientist and a multifaceted naturalist, an important Italian positivist between the nineteenth and twentieth centuries. He was a very prolific scholar: Sergi published about four hundred works and his interests ranged from anthropology, to psychology, to craniology, to criminal anthropology, to characterology, to philosophy, to pedagogy, to sociology, jurisprudence and biology, with the conviction, deeply rooted in his positivism, that philosophy should be replaced by a ‘natural science’ that studied man in all its aspects (anthropology). Sergi is considered, together with Roberto Ardigò and Gabriele Buccola, the first generation of Italian experimental psychologists; He was the one who firstly sponsored with his scientific and institutional activity the birth of the ‘new’ psychological science in Rome. Here he formed a series of internationally renowned scholars such as Sante De Sanctis and Maria Montessori. However, in Italian psychological historiography, Sergi is considered merely a theoretician of experimental psychology with a marginal institutional role and a researcher limited to psychophysiology. This article is instead aimed at bringing out the social and political context that saw Sergi’s participation as a political militant between the late nineteenth and early twentieth centuries, highlighting a particular interdisciplinary and applicative conception of psychology that leads to a new interpretation of the role played, in Italian psychology, by Sergi as the representative of a politically committed positivism, which in Italy as well as in other European countries represented the fabric from which psychology became an autonomous science

Giuseppe Sergi (1841-1936) – siciliano, garibaldino, evoluzionista, anticlericale e libero pensatore – fu uno scienziato e un naturalista poliedrico, figura di rilievo del positivismo di matrice evoluzionista fra Ottocento e Novecento. Fu un autore assai prolifico: si contano circa quattrocento lavori e i suoi interessi spaziarono dall’antropologia, alla psicologia, alla craniologia, all’antropologia criminale, alla caratterologia, alla filosofia, alla pedagogia, alla sociologia, alla giurisprudenza e alla biologia, con la convinzione, profondamente radicata nel suo animo di positivista, che la filosofia dovesse essere sostituita dall’antropologia, intesa come ‘scienza-contenitore’ che studiava l’uomo in tutti i suoi aspetti e che quindi includeva la sua dimensione anatomo-fisiologica, biologica, pedagogica, sociale, storica, ma soprattutto psicologica. Sergi è considerato, insieme con Roberto Ardigò (1828-1920) e Gabriele Buccola (1854-1885), lo studioso di prima generazione della nascente psicologia sperimentale italiana, colui che patrocinò con la sua attività scientifica e istituzionale la nascita della ‘nuova’ scienza psicologica. Egli formò a Roma una serie di studiosi di fama internazionale come Sante De Sanctis (1862-1935) e Maria Montessori (1870-1952). Tuttavia, nella storiografia psicologica italiana, Sergi è considerato un teorico della psicologia di laboratorio con un ruolo istituzionale marginale e con interessi nella psicologia sperimentale ristretti alla psicofisiologia. Questo articolo è invece finalizzato a far emergere il contesto sociale e politico che vide la partecipazione militante di Sergi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, mettendo in luce una particolare concezione interdisciplinare e applicativa della psicologia che porta a rileggere il ruolo da lui svolto nella psicologia italiana come il rappresentante di un positivismo impegnato, che in Italia così come in altri paesi europei rappresentò il tessuto entro cui la psicologia divenne scienza autonoma

Giuseppe Sergi tra pensiero positivista e impegno politico / Cicciola, E.; Foschi, R.. - In: PHYSIS, RIVISTA INTERNAZIONALE DI STORIA DELLA SCIENZA. - ISSN 0031-9414. - STAMPA. - 52:1-2(2017), pp. 169-192.

Giuseppe Sergi tra pensiero positivista e impegno politico

Cicciola, E.;Foschi, R.
2017

Abstract

Giuseppe Sergi (1841-1936) – Sicilian, follower of Garibaldi, evolutionist, anti-clerical and freethinker – was a scientist and a multifaceted naturalist, an important Italian positivist between the nineteenth and twentieth centuries. He was a very prolific scholar: Sergi published about four hundred works and his interests ranged from anthropology, to psychology, to craniology, to criminal anthropology, to characterology, to philosophy, to pedagogy, to sociology, jurisprudence and biology, with the conviction, deeply rooted in his positivism, that philosophy should be replaced by a ‘natural science’ that studied man in all its aspects (anthropology). Sergi is considered, together with Roberto Ardigò and Gabriele Buccola, the first generation of Italian experimental psychologists; He was the one who firstly sponsored with his scientific and institutional activity the birth of the ‘new’ psychological science in Rome. Here he formed a series of internationally renowned scholars such as Sante De Sanctis and Maria Montessori. However, in Italian psychological historiography, Sergi is considered merely a theoretician of experimental psychology with a marginal institutional role and a researcher limited to psychophysiology. This article is instead aimed at bringing out the social and political context that saw Sergi’s participation as a political militant between the late nineteenth and early twentieth centuries, highlighting a particular interdisciplinary and applicative conception of psychology that leads to a new interpretation of the role played, in Italian psychology, by Sergi as the representative of a politically committed positivism, which in Italy as well as in other European countries represented the fabric from which psychology became an autonomous science
2017
Giuseppe Sergi (1841-1936) – siciliano, garibaldino, evoluzionista, anticlericale e libero pensatore – fu uno scienziato e un naturalista poliedrico, figura di rilievo del positivismo di matrice evoluzionista fra Ottocento e Novecento. Fu un autore assai prolifico: si contano circa quattrocento lavori e i suoi interessi spaziarono dall’antropologia, alla psicologia, alla craniologia, all’antropologia criminale, alla caratterologia, alla filosofia, alla pedagogia, alla sociologia, alla giurisprudenza e alla biologia, con la convinzione, profondamente radicata nel suo animo di positivista, che la filosofia dovesse essere sostituita dall’antropologia, intesa come ‘scienza-contenitore’ che studiava l’uomo in tutti i suoi aspetti e che quindi includeva la sua dimensione anatomo-fisiologica, biologica, pedagogica, sociale, storica, ma soprattutto psicologica. Sergi è considerato, insieme con Roberto Ardigò (1828-1920) e Gabriele Buccola (1854-1885), lo studioso di prima generazione della nascente psicologia sperimentale italiana, colui che patrocinò con la sua attività scientifica e istituzionale la nascita della ‘nuova’ scienza psicologica. Egli formò a Roma una serie di studiosi di fama internazionale come Sante De Sanctis (1862-1935) e Maria Montessori (1870-1952). Tuttavia, nella storiografia psicologica italiana, Sergi è considerato un teorico della psicologia di laboratorio con un ruolo istituzionale marginale e con interessi nella psicologia sperimentale ristretti alla psicofisiologia. Questo articolo è invece finalizzato a far emergere il contesto sociale e politico che vide la partecipazione militante di Sergi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, mettendo in luce una particolare concezione interdisciplinare e applicativa della psicologia che porta a rileggere il ruolo da lui svolto nella psicologia italiana come il rappresentante di un positivismo impegnato, che in Italia così come in altri paesi europei rappresentò il tessuto entro cui la psicologia divenne scienza autonoma
storia della antropologia e psicologia italiana; Giuseppe Sergi; libero pensiero
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Giuseppe Sergi tra pensiero positivista e impegno politico / Cicciola, E.; Foschi, R.. - In: PHYSIS, RIVISTA INTERNAZIONALE DI STORIA DELLA SCIENZA. - ISSN 0031-9414. - STAMPA. - 52:1-2(2017), pp. 169-192.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1072543
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