Il saggio si sofferma sulle vicende subite, nel corso dei secoli, dal candelabro pasquale di San Paolo, preziosa opera d’arte firmata da Nicola d’Angelo e Pietro Vassalletto e realizzata, secondo gli studi più recenti, a cavallo fra XII e XIII secolo. Le prime testimonianze lo descrivono eretto nella navata centrale della basilica, accanto all’ambone del Vangelo; esso scompare diverse volte nel corso dei secoli successivi, per riapparire, a più riprese, in luoghi diversi, senza che siano note, sovente, le date e i motivi di tali spostamenti. L’analisi di diverse fonti scritte ed iconografiche permette di fissare alcune tappe di questo peregrinare dentro e fuori la basilica, fino all’odierna collocazione. Lo spostamento all’esterno della basilica, lungo la via Ostiense, finora mai messo in luce dagli studiosi e risalente presumibilmente ai primi anni del Seicento, è ricondotta e inserita nel più ampio quadro di trasformazioni che vedono coinvolta la basilica tra i pontificati di Sisto V e di Paolo V.
Il candelabro per il cero pasquale: reimpiego e spostamenti dopo il XVI secolo / Docci, Marina. - In: BOLLETTINO-MONUMENTI, MUSEI E GALLERIE PONTIFICIE. - ISSN 1018-4317. - STAMPA. - XXV:(2006), pp. 143-158.
Il candelabro per il cero pasquale: reimpiego e spostamenti dopo il XVI secolo
DOCCI, Marina
2006
Abstract
Il saggio si sofferma sulle vicende subite, nel corso dei secoli, dal candelabro pasquale di San Paolo, preziosa opera d’arte firmata da Nicola d’Angelo e Pietro Vassalletto e realizzata, secondo gli studi più recenti, a cavallo fra XII e XIII secolo. Le prime testimonianze lo descrivono eretto nella navata centrale della basilica, accanto all’ambone del Vangelo; esso scompare diverse volte nel corso dei secoli successivi, per riapparire, a più riprese, in luoghi diversi, senza che siano note, sovente, le date e i motivi di tali spostamenti. L’analisi di diverse fonti scritte ed iconografiche permette di fissare alcune tappe di questo peregrinare dentro e fuori la basilica, fino all’odierna collocazione. Lo spostamento all’esterno della basilica, lungo la via Ostiense, finora mai messo in luce dagli studiosi e risalente presumibilmente ai primi anni del Seicento, è ricondotta e inserita nel più ampio quadro di trasformazioni che vedono coinvolta la basilica tra i pontificati di Sisto V e di Paolo V.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.