Dopo un’introduzione di carattere metodologico, in cui sono presentati l’argomento e l’obiettivo della tesi, lo status quaestionis relativo al tema in oggetto, il metodo di ricerca perseguito e l’articolazione dell’elaborato, la tesi si articola in tre sezioni, che illustrano gli aspetti salienti della documentazione epigrafica. La sez. A, che è propedeutica all’esposizione delle due sezioni successive, si suddivide in quattro capitoli: il c. 1 analizza dal punto di vista quantitativo e qualitativo le caratteristiche epigrafiche (cronologia, stato materiale, provenienza e lingua di attestazione) delle iscrizioni censite; i due capitoli seguenti prendono in considerazione gli aspetti interni dei documenti: il c. 2 esamina in dettaglio la macrostruttura delle iscrizioni e la specifica struttura tripartita dei senatoconsulti, mentre il c. 3 presenta le materie che competono al senato in relazione al contenuto dei decreti, proponendo una loro suddivisione in macrocategorie (finanza, giustizia, guerra, politica estera e interna, religione e società) e relative sottoclassi tematiche con particolare riferimento alla sfera della politica estera; il c. 4 propone l’uso del materiale epigrafico individuato come fonte documentaria per la ricostruzione storica della questione in oggetto. Le altre due sezioni della tesi affrontano il punto focale della ricerca alla luce delle evidenze epigrafiche. La sez. B studia le modalità di produzione dei senatoconsulti: il c. 1 approfondisce la loro redazione, di cui si trattano in particolare il luogo e la commissione; il c. 2 illustra la relativa traduzione, con particolare attenzione alle peculiarità testuali e alla versione in lingua greca per le regioni ellenofone; il c. 3 esamina la registrazione dei decreti del senato attraverso il loro deposito in archivio; il c. 4 affronta il tema della loro archiviazione, di cui si trattano il luogo e il sistema. La sez. C delinea le modalità di pubblicazione dei senatoconsulti: il c. 1 spiega il concetto di pubblicazione; il c. 2 presenta lo stato epigrafico del materiale documentario; il c. 3 analizza alcune caratteristiche redazionali come la forma testuale e la titolatura epigrafiche; il c. 4 studia la lingua di pubblicazione in relazione ai destinatari dei provvedimenti; il c. 5 indaga i luoghi di esposizione delle epigrafi in funzione del contesto urbano; il c. 6 affronta la diffusione dei senatoconsulti, esaminando i modi della trasmissione, i motivi della pubblicazione epigrafica e le sue funzioni in relazione a ciascun documento; il c. 7 illustra i modi di fruizione dei documenti con particolare riferimento a quella orale e scritta e all’uso storiografico. Per facilità di consultazione il lavoro è corredato dall’elenco cronologico e dalle tavole sinottiche predisposte nella fase preparatoria della ricerca (censimento, struttura epigrafica e materie di pertinenza) e da un’appendice che riunisce in due serie le tabelle di riepilogo dei dati quantitativi e qualitativi (censimento e materie di pertinenza). Lo studio è poi completato dall’indice analitico delle fonti epigrafiche citate nel testo, dall’indice delle tabelle di sintesi contenute all’interno della dissertazione e dalla bibliografia, suddivisa in sigle e riferimenti bibliografici. L’esame sistematico dei senatoconsulti traditi per via epigrafica ha consentito di approfondire alla luce delle fonti primarie le modalità di produzione e di pubblicazione dei decreti del Senato, le quali risultano molto significative per la storia del diritto pubblico e del pensiero politico romani in età repubblicana e imperiale: in particolare lo studio condotto su tutta la documentazione disponibile ha permesso di analizzare in modo più preciso il tema dell’archiviazione delle deliberazioni senatorie e della loro pubblicazione epigrafica.

Senatus consulta conservati per via epigrafica. Modalità di produzione e pubblicazione / Braga, Riccardo. - (2018 Feb 19).

Senatus consulta conservati per via epigrafica. Modalità di produzione e pubblicazione

BRAGA, RICCARDO
19/02/2018

Abstract

Dopo un’introduzione di carattere metodologico, in cui sono presentati l’argomento e l’obiettivo della tesi, lo status quaestionis relativo al tema in oggetto, il metodo di ricerca perseguito e l’articolazione dell’elaborato, la tesi si articola in tre sezioni, che illustrano gli aspetti salienti della documentazione epigrafica. La sez. A, che è propedeutica all’esposizione delle due sezioni successive, si suddivide in quattro capitoli: il c. 1 analizza dal punto di vista quantitativo e qualitativo le caratteristiche epigrafiche (cronologia, stato materiale, provenienza e lingua di attestazione) delle iscrizioni censite; i due capitoli seguenti prendono in considerazione gli aspetti interni dei documenti: il c. 2 esamina in dettaglio la macrostruttura delle iscrizioni e la specifica struttura tripartita dei senatoconsulti, mentre il c. 3 presenta le materie che competono al senato in relazione al contenuto dei decreti, proponendo una loro suddivisione in macrocategorie (finanza, giustizia, guerra, politica estera e interna, religione e società) e relative sottoclassi tematiche con particolare riferimento alla sfera della politica estera; il c. 4 propone l’uso del materiale epigrafico individuato come fonte documentaria per la ricostruzione storica della questione in oggetto. Le altre due sezioni della tesi affrontano il punto focale della ricerca alla luce delle evidenze epigrafiche. La sez. B studia le modalità di produzione dei senatoconsulti: il c. 1 approfondisce la loro redazione, di cui si trattano in particolare il luogo e la commissione; il c. 2 illustra la relativa traduzione, con particolare attenzione alle peculiarità testuali e alla versione in lingua greca per le regioni ellenofone; il c. 3 esamina la registrazione dei decreti del senato attraverso il loro deposito in archivio; il c. 4 affronta il tema della loro archiviazione, di cui si trattano il luogo e il sistema. La sez. C delinea le modalità di pubblicazione dei senatoconsulti: il c. 1 spiega il concetto di pubblicazione; il c. 2 presenta lo stato epigrafico del materiale documentario; il c. 3 analizza alcune caratteristiche redazionali come la forma testuale e la titolatura epigrafiche; il c. 4 studia la lingua di pubblicazione in relazione ai destinatari dei provvedimenti; il c. 5 indaga i luoghi di esposizione delle epigrafi in funzione del contesto urbano; il c. 6 affronta la diffusione dei senatoconsulti, esaminando i modi della trasmissione, i motivi della pubblicazione epigrafica e le sue funzioni in relazione a ciascun documento; il c. 7 illustra i modi di fruizione dei documenti con particolare riferimento a quella orale e scritta e all’uso storiografico. Per facilità di consultazione il lavoro è corredato dall’elenco cronologico e dalle tavole sinottiche predisposte nella fase preparatoria della ricerca (censimento, struttura epigrafica e materie di pertinenza) e da un’appendice che riunisce in due serie le tabelle di riepilogo dei dati quantitativi e qualitativi (censimento e materie di pertinenza). Lo studio è poi completato dall’indice analitico delle fonti epigrafiche citate nel testo, dall’indice delle tabelle di sintesi contenute all’interno della dissertazione e dalla bibliografia, suddivisa in sigle e riferimenti bibliografici. L’esame sistematico dei senatoconsulti traditi per via epigrafica ha consentito di approfondire alla luce delle fonti primarie le modalità di produzione e di pubblicazione dei decreti del Senato, le quali risultano molto significative per la storia del diritto pubblico e del pensiero politico romani in età repubblicana e imperiale: in particolare lo studio condotto su tutta la documentazione disponibile ha permesso di analizzare in modo più preciso il tema dell’archiviazione delle deliberazioni senatorie e della loro pubblicazione epigrafica.
19-feb-2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1070787
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