Ogni anno in Europa 4.100.000 pazienti acquisiscono infezioni correlate all’assistenza (ICA) e circa 37.000 muoiono a causa di queste a tale numero si aggiungono 110.000 morti indirettamente associabili alle ICA. I costi stimati delle ICA si aggirano intorno ai 6.000.000.000 €. Le ICA più frequenti riguardano gli apparati genito-urinario e respiratorio, le setticemie e le infezioni post-chirurgiche. Il 20-30% delle ICA è prevenibile tramite buone pratiche di igiene. La percentuale più alta di morti da ICA è dovuta ai ricoveri in Reparti di Terapia Intensiva (RTI). Per tale motivo la nostra ricerca è finalizzata all’individuazione di parametri ambientali associabili al reperimento di microrganismi responsabili di ICA e di casi di ICA all’interno di un RTI. Abbiamo osservato un RTI di Neurochirurgia in un grande ospedale romano per un periodo di circa 18 mesi (ottobre 2015 - marzo 2017), monitorando la qualità microbiologica dell’aria indoor e di alcune superfici critiche, quali bordo letto, carrello farmaci e monitor, e alcune grandezze fisiche microclimatiche quali la temperatura dell’aria (Ta), l’umidità relativa (UR) e la velocità dell’aria (Va), con relativa valutazione del benessere termico che ha sicuramente influenza sul comportamento del personale e nello sviluppo delle pratiche assistenziali sia infermieristiche che mediche. La raccolta parziale dei dati relativi alle superfici critiche evidenzia delle non conformità, in alcuni campionamenti abbiamo isolato microrganismi patogeni ambientali quali: Acinetobacter baumannii, Klebsiella pneumoniae, Pseudomanas aeruginosa e Staphilococcus aureus meticillina-resistente. Per quanto riguarda la carica microbica mesofila totale a 37 °C questa è risultata non conforme rispetto al limite di 50 ufc/24 cm2 nel 17,77% dei prelievi per il bordo letto, nel 4,34% dei prelievi per il carrello dei farmaci e nell’1,96% dei prelievi per il monitor. La densità microbica è risultata variabile da un livello minimo di < 1 ufc/24 cm2 riscontrato sul carrello farmaci ad un livello massimo di >300 ufc/24 cm2 riscontrato sul bordo letto. Nei restanti mesi della ricerca con l’elaborazione definitiva dei risultati a disposizione, cercheremo di mettere in relazione le grandezze fisiche sopraindicate con i microrganismi rinvenuti sulle superfici inanimate limitrofe al letto del cliente, per capire in che modo e quanto possano partecipare alla loro sopravvivenza. I risultati evidenziano la necessità di mantenere un’elevata attenzione nell’applicazione dei protocolli di sanificazione delle superfici critiche e delle linee guida operative correlate all’assistenza sanitaria, al fine di garantire sempre un elevato standard igienico.

Indagine sulle infezioni correlate all'assistenza sanitaria in un reparto di terapia intensiva. Studio pilota / Fabiani, Massimo. - (2018 Feb 13).

Indagine sulle infezioni correlate all'assistenza sanitaria in un reparto di terapia intensiva. Studio pilota

FABIANI, Massimo
13/02/2018

Abstract

Ogni anno in Europa 4.100.000 pazienti acquisiscono infezioni correlate all’assistenza (ICA) e circa 37.000 muoiono a causa di queste a tale numero si aggiungono 110.000 morti indirettamente associabili alle ICA. I costi stimati delle ICA si aggirano intorno ai 6.000.000.000 €. Le ICA più frequenti riguardano gli apparati genito-urinario e respiratorio, le setticemie e le infezioni post-chirurgiche. Il 20-30% delle ICA è prevenibile tramite buone pratiche di igiene. La percentuale più alta di morti da ICA è dovuta ai ricoveri in Reparti di Terapia Intensiva (RTI). Per tale motivo la nostra ricerca è finalizzata all’individuazione di parametri ambientali associabili al reperimento di microrganismi responsabili di ICA e di casi di ICA all’interno di un RTI. Abbiamo osservato un RTI di Neurochirurgia in un grande ospedale romano per un periodo di circa 18 mesi (ottobre 2015 - marzo 2017), monitorando la qualità microbiologica dell’aria indoor e di alcune superfici critiche, quali bordo letto, carrello farmaci e monitor, e alcune grandezze fisiche microclimatiche quali la temperatura dell’aria (Ta), l’umidità relativa (UR) e la velocità dell’aria (Va), con relativa valutazione del benessere termico che ha sicuramente influenza sul comportamento del personale e nello sviluppo delle pratiche assistenziali sia infermieristiche che mediche. La raccolta parziale dei dati relativi alle superfici critiche evidenzia delle non conformità, in alcuni campionamenti abbiamo isolato microrganismi patogeni ambientali quali: Acinetobacter baumannii, Klebsiella pneumoniae, Pseudomanas aeruginosa e Staphilococcus aureus meticillina-resistente. Per quanto riguarda la carica microbica mesofila totale a 37 °C questa è risultata non conforme rispetto al limite di 50 ufc/24 cm2 nel 17,77% dei prelievi per il bordo letto, nel 4,34% dei prelievi per il carrello dei farmaci e nell’1,96% dei prelievi per il monitor. La densità microbica è risultata variabile da un livello minimo di < 1 ufc/24 cm2 riscontrato sul carrello farmaci ad un livello massimo di >300 ufc/24 cm2 riscontrato sul bordo letto. Nei restanti mesi della ricerca con l’elaborazione definitiva dei risultati a disposizione, cercheremo di mettere in relazione le grandezze fisiche sopraindicate con i microrganismi rinvenuti sulle superfici inanimate limitrofe al letto del cliente, per capire in che modo e quanto possano partecipare alla loro sopravvivenza. I risultati evidenziano la necessità di mantenere un’elevata attenzione nell’applicazione dei protocolli di sanificazione delle superfici critiche e delle linee guida operative correlate all’assistenza sanitaria, al fine di garantire sempre un elevato standard igienico.
13-feb-2018
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Tesi dottorato Fabiani

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Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1069665
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