La ripartizione amministrativa moderna, e un poco superata da recenti riforme, cui si fa riferimento nel titolo del presente lavoro, ha, in realtà, una precisa corrispondenza in età romana con il territorio che si poneva fra gli agri amministrati dalle colonie gemelle di Parma e Mutina, fondate nel 183 a.C. e risulta individuata, dal punto di vista della geografia fisica, nei suoi limiti orientale e occidentale, rispettivamente, dai fiumi Secchia (Secula) ed Enza (Incia), a nord dal Po (Padus) e a sud dallo spartiacque appenninico (Appenninus). Nell’area non si attuò, in principio, alcuna fondazione coloniale, ma si procedette ad una assegnazione viritana: tale territorio fu diviso in lotti che furono affidati, per sorteggio, a singoli coloni, con ogni probabilità, nel 173 a.C. Per fornire ai nuovi abitanti i basilari agi della vita cittadina furono, in tale occasione, istituiti semplici centri di servizi. Tali agglomerati crebbero in dimensioni e ricchezza, nella regione che diverrà il Flos Italiae, firmamentum Imperii Romani, come scrive Cicerone, fino a divenire, nel corso del I sec. a.C., vere e proprie città: Regium Lepidi al centro del territorio, Brixellum, Tannetum e Luceria lungo l’asta dell’Enza. Centri tanto simili ebbero però differenti destini, cosa che ha implicato la necessità di affrontare il loro studio attraverso metodologie diversificate che però hanno portato a nuove interessanti acquisizioni per tutti i centri menzionati.
I Municipia nell’attuale provincia di Reggio Emilia: questioni di topografia e storia / Storchi, Paolo. - (2017 Sep 28).
I Municipia nell’attuale provincia di Reggio Emilia: questioni di topografia e storia
STORCHI, PAOLO
28/09/2017
Abstract
La ripartizione amministrativa moderna, e un poco superata da recenti riforme, cui si fa riferimento nel titolo del presente lavoro, ha, in realtà, una precisa corrispondenza in età romana con il territorio che si poneva fra gli agri amministrati dalle colonie gemelle di Parma e Mutina, fondate nel 183 a.C. e risulta individuata, dal punto di vista della geografia fisica, nei suoi limiti orientale e occidentale, rispettivamente, dai fiumi Secchia (Secula) ed Enza (Incia), a nord dal Po (Padus) e a sud dallo spartiacque appenninico (Appenninus). Nell’area non si attuò, in principio, alcuna fondazione coloniale, ma si procedette ad una assegnazione viritana: tale territorio fu diviso in lotti che furono affidati, per sorteggio, a singoli coloni, con ogni probabilità, nel 173 a.C. Per fornire ai nuovi abitanti i basilari agi della vita cittadina furono, in tale occasione, istituiti semplici centri di servizi. Tali agglomerati crebbero in dimensioni e ricchezza, nella regione che diverrà il Flos Italiae, firmamentum Imperii Romani, come scrive Cicerone, fino a divenire, nel corso del I sec. a.C., vere e proprie città: Regium Lepidi al centro del territorio, Brixellum, Tannetum e Luceria lungo l’asta dell’Enza. Centri tanto simili ebbero però differenti destini, cosa che ha implicato la necessità di affrontare il loro studio attraverso metodologie diversificate che però hanno portato a nuove interessanti acquisizioni per tutti i centri menzionati.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi dottorato Storchi
Open Access dal 29/03/2018
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Creative commons
Dimensione
79.59 MB
Formato
Adobe PDF
|
79.59 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.