This paper examines the novelty of magister Boncompagno da Signa's Liber de obsidione Ancone (1198-1201) in comparison to the communal historiography. Starting from the Boncompagno's biography and works, and from the prologus of the Liber, it emphasizes Boncompagno's autorship as well as his attempt to acquire writing of history to the domain of academic rhetoric.
Analizzando il brevissimo giro d'anni in cui Boncompagno da Signa, magister di ars dictaminis compose e poi rivide il Liber de obsidione Ancone (1198-1201) e le parole del prologo dell'opera, si individua nella polemica consapevolezza autoriale di Boncompagno la motivazione che lo portò a comporre il Liber, con cui intese guadagnare la storiografia al dominio della retorica accademica; si inquadra inoltre il Liber come prodotto del tutto originale nel panorama della storiografia cittadina coeva.
Boncompagno da Signa da retore a storiografo / Garbini, Paolo. - In: RM RIVISTA. - ISSN 1593-2214. - ELETTRONICO. - 19:1(2018), pp. 1-14. [10.6092/1593-2214/5462]
Boncompagno da Signa da retore a storiografo
Paolo Garbini
2018
Abstract
This paper examines the novelty of magister Boncompagno da Signa's Liber de obsidione Ancone (1198-1201) in comparison to the communal historiography. Starting from the Boncompagno's biography and works, and from the prologus of the Liber, it emphasizes Boncompagno's autorship as well as his attempt to acquire writing of history to the domain of academic rhetoric.File | Dimensione | Formato | |
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