INTRODUZIONE Una lesione iatrogena del LCP potrebbe spiegare il rollback paradosso che talvolta si può osservare nei pazienti con una protesi CR. Alcuni autori suggeriscono di delimitare con osteotomo un’isola cortico-spongiosa subito anteriormente al LCP. Tuttavia l’efficacia di tale tecnica non è dimostrata. L’utilizzo di una tecnica che prevede l’esecuzione di un doppio taglio si è dimostrata superiore sia in termini di migliore articolarità del ginocchio che di preservazione del normale rollback femorale rispetto alla tecnica standard. Scopo di questo studio è stato valutare i risultati clinici e radiografici di un gruppo di pazienti operati di PTG in cui il taglio tibiale è stato eseguito con una tecnica alternativa atta a preservare l’inserzione del LCP. METODI Sono state analizzate due serie consecutive di pazienti sottoposti a PTG. Nella prima il taglio tibiale è stato eseguito “in blocco” (50 pazienti, gruppo di controllo). Nella seconda (50 pazienti, gruppo di studio) il taglio tibiale è stato eseguito in 2 tempi, ossia è stato effettuato un primo taglio dello spessore di 5 mm fino alla corticale tibiale posteriore atto a preservare l’inserzione del LCP, ed un secondo taglio di altri 5 mm per ottenere lo spessore adeguato all’impianto della componente tibiale. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a controllo clinico con il KSS e radiografico a 3,6 e 12 mesi dopo l’intervento. RISULTATI A 3 e 6 mesi dall’intervento, il KSS era di 70 e 79, rispettivamente nel gr.controllo e 69 e 81 nel gr.di studio (p>0.05); a 12 mesi dall’intervento era 91 e 93,5, rispettivamente (p=0.05). L’articolarità del ginocchio all’ultimo follow-up è risultata in media di 111° nel gruppo controllo e 119° in quello di studio (p=0.04). L’esame radiografico standard eseguito nella massima flessione del ginocchio ha evidenziato un rollback chiaramente ridotto in 18 pazienti (36%) del gruppo controllo ed in 3 (6%) di quelli del gruppo di studio (p=0.0001). CONCLUSIONI Per ridurre i rischi di lesionare il LCP nelle protesi di ginocchio CR, è possibile effettuare un doppio taglio tibiale, il primo di uno spessore tale da preservare con certezza il LCP ed il secondo per raggiungere i 9-10mm necessari per l’impianto della componente tibiale.

PRESERVAZIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO POSTERIORE DURANTE IL TAGLIO TIBIALE NELL'ARTROPROTESI DI GINOCCHIO / Ripani, FRANCESCA ROMANA; Sessa, Pasquale; Cinotti, Gianluca. - STAMPA. - (2016), pp. 45-45. (Intervento presentato al convegno CONGRESSO NAZIZONALE SIGASCOT tenutosi a FIRENZE nel 28-30 SETTEMBRE).

PRESERVAZIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO POSTERIORE DURANTE IL TAGLIO TIBIALE NELL'ARTROPROTESI DI GINOCCHIO

RIPANI FRANCESCA ROMANA;SESSA PASQUALE;CINOTTI GIANLUCA
2016

Abstract

INTRODUZIONE Una lesione iatrogena del LCP potrebbe spiegare il rollback paradosso che talvolta si può osservare nei pazienti con una protesi CR. Alcuni autori suggeriscono di delimitare con osteotomo un’isola cortico-spongiosa subito anteriormente al LCP. Tuttavia l’efficacia di tale tecnica non è dimostrata. L’utilizzo di una tecnica che prevede l’esecuzione di un doppio taglio si è dimostrata superiore sia in termini di migliore articolarità del ginocchio che di preservazione del normale rollback femorale rispetto alla tecnica standard. Scopo di questo studio è stato valutare i risultati clinici e radiografici di un gruppo di pazienti operati di PTG in cui il taglio tibiale è stato eseguito con una tecnica alternativa atta a preservare l’inserzione del LCP. METODI Sono state analizzate due serie consecutive di pazienti sottoposti a PTG. Nella prima il taglio tibiale è stato eseguito “in blocco” (50 pazienti, gruppo di controllo). Nella seconda (50 pazienti, gruppo di studio) il taglio tibiale è stato eseguito in 2 tempi, ossia è stato effettuato un primo taglio dello spessore di 5 mm fino alla corticale tibiale posteriore atto a preservare l’inserzione del LCP, ed un secondo taglio di altri 5 mm per ottenere lo spessore adeguato all’impianto della componente tibiale. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a controllo clinico con il KSS e radiografico a 3,6 e 12 mesi dopo l’intervento. RISULTATI A 3 e 6 mesi dall’intervento, il KSS era di 70 e 79, rispettivamente nel gr.controllo e 69 e 81 nel gr.di studio (p>0.05); a 12 mesi dall’intervento era 91 e 93,5, rispettivamente (p=0.05). L’articolarità del ginocchio all’ultimo follow-up è risultata in media di 111° nel gruppo controllo e 119° in quello di studio (p=0.04). L’esame radiografico standard eseguito nella massima flessione del ginocchio ha evidenziato un rollback chiaramente ridotto in 18 pazienti (36%) del gruppo controllo ed in 3 (6%) di quelli del gruppo di studio (p=0.0001). CONCLUSIONI Per ridurre i rischi di lesionare il LCP nelle protesi di ginocchio CR, è possibile effettuare un doppio taglio tibiale, il primo di uno spessore tale da preservare con certezza il LCP ed il secondo per raggiungere i 9-10mm necessari per l’impianto della componente tibiale.
2016
CONGRESSO NAZIZONALE SIGASCOT
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
PRESERVAZIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO POSTERIORE DURANTE IL TAGLIO TIBIALE NELL'ARTROPROTESI DI GINOCCHIO / Ripani, FRANCESCA ROMANA; Sessa, Pasquale; Cinotti, Gianluca. - STAMPA. - (2016), pp. 45-45. (Intervento presentato al convegno CONGRESSO NAZIZONALE SIGASCOT tenutosi a FIRENZE nel 28-30 SETTEMBRE).
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