The area of Fondo Focone includes the sites of Bocca Cesira and Pozzo Zecca. It was investigated on several occasions between 1961 and 1974 under the direction of P. Cassoli, L. Cardini and E. Segre Naldini of the IsIPU. In this paper it is presented a study of the lithic industry of the “ Trench B”. In the absence of absolute dating, the chronological position is estimated at the end of the LGM (comparisons with Taurisano and Cipolliane C). The raw materials are represented for more than 95% by flint, which is totally exogenous, probably from Gargano, likely procured as a result of logistic movements. A greater degree of reduction / rejuvenation of tools on blade rather than flake suggests technological choices aimed at the “ maintainability “ of the tool kit. The techno-typological analysis indicates palimpsests of diversified activities and predominantly lamellar reduction chains. The percussion on anvil is widely used at the end of the reduction sequences as an expedient to maximize productivity. Tools and armatures include scrapers, burins, retouched blades, shouldered points, backed points, backed truncated bladelets and rare triangles. The microburin technique is attested on a considerable sample of artefacts. These data increased the knowledge about the early Epgravettian of the Salento peninsula, which is placed at the end of the chronological décalage characterizing the sites of the Adriatic coast due to paleogeographic factors related to the shiting extension of the Great Adriatic Plain. When fully exposed, it probably represented a residential gathering, while the surrounding areas attracted specialized activities. Since the end of the LGM , with the gradual reduction of the plain, it is envisaged the spread southward of lithic assemblages which are progressively less specialized, the result of changes in the settlement system or a gradual change of the role of the sites due to changes in geographical and paleoenvironmental setting. The evidence from the area under study is set against this overall framework.

L’area di Fondo Focone, comprendente i siti di Bocca Cesira e Pozzo Zecca, venne indagata a varie riprese fra il 1961 e il 1974 dall’IsIPU sotto la direzione di P. Cassoli, L. Cardini e E. Segre Naldini. In questo lavoro si propone uno studio dell’industria litica della “Trincea B”. In assenza di datazioni assolute, la posizione cronologica è stimata alla fine dell’UMG (confronti con Taurisano e Grotta C delle Cipolliane). Le materie prime sono per il 95% rappresentate da selce, totalmente esogena, probabilmente garganica, reperita verosimilmente in seguito a spostamenti “logistici”. Un maggior grado di riduzione/ravvivamento degli strumenti su lama piuttosto che su scheggia suggerisce scelte tecnologiche mirate alla “mantenibilità” dello strumentario. L’analisi tecno-tipologica indica palinsesti di attività diversificate e catene operative prevalentemente lamellari. La percussione su incudine è diffusamente impiegata al termine delle sequenze come espediente economico. Strumenti e armature comprendono grattatoi, bulini, lame ritoccate, punte à cran, punte a dorso, dorsi e troncatura e rari triangoli. La tecnica del microbulino è attestata su un campione considerevole di manufatti. I dati dall’area studio incrementano le conoscenze sull’Epigravettiano antico salentino, che si pone alla fine del décalage cronologico caratterizzante i siti del versante adriatico e dovuto a fattori paleogeografici legati al fluttuare della Grande Pianura Adriatica. Durante la massima estensione, questa rappresentava probabilmente un centro di aggregazione residenziale, mentre le zone periferiche attraevano attività specializzate. Dalla fine dell’UMG, con la progressiva riduzione della pianura, si diffondono verso sud assemblaggi litici progressivamente meno specializzati, esito di cambiamenti nel sistema insediativo o di un graduale cambio di ruolo dei siti dovuto ai cambiamenti nell’assetto geografico e paleoambientale. In questo quadro si inseriscono le evidenze dall’area in oggetto.

Il sito di Fondo Focone-Trincea B (Ugento, Lecce) nel contesto dell’Epigravettiano antico dell’Italia peninsulare orientale / Cancellieri, Emanuele. - STAMPA. - 4:(2017), pp. 79-86. (Intervento presentato al convegno XLVII Riunione scientifica dell'Istituto italiano di Preistoria e Protostoria tenutosi a Ostuni; Italy).

Il sito di Fondo Focone-Trincea B (Ugento, Lecce) nel contesto dell’Epigravettiano antico dell’Italia peninsulare orientale

Emanuele Cancellieri
2017

Abstract

The area of Fondo Focone includes the sites of Bocca Cesira and Pozzo Zecca. It was investigated on several occasions between 1961 and 1974 under the direction of P. Cassoli, L. Cardini and E. Segre Naldini of the IsIPU. In this paper it is presented a study of the lithic industry of the “ Trench B”. In the absence of absolute dating, the chronological position is estimated at the end of the LGM (comparisons with Taurisano and Cipolliane C). The raw materials are represented for more than 95% by flint, which is totally exogenous, probably from Gargano, likely procured as a result of logistic movements. A greater degree of reduction / rejuvenation of tools on blade rather than flake suggests technological choices aimed at the “ maintainability “ of the tool kit. The techno-typological analysis indicates palimpsests of diversified activities and predominantly lamellar reduction chains. The percussion on anvil is widely used at the end of the reduction sequences as an expedient to maximize productivity. Tools and armatures include scrapers, burins, retouched blades, shouldered points, backed points, backed truncated bladelets and rare triangles. The microburin technique is attested on a considerable sample of artefacts. These data increased the knowledge about the early Epgravettian of the Salento peninsula, which is placed at the end of the chronological décalage characterizing the sites of the Adriatic coast due to paleogeographic factors related to the shiting extension of the Great Adriatic Plain. When fully exposed, it probably represented a residential gathering, while the surrounding areas attracted specialized activities. Since the end of the LGM , with the gradual reduction of the plain, it is envisaged the spread southward of lithic assemblages which are progressively less specialized, the result of changes in the settlement system or a gradual change of the role of the sites due to changes in geographical and paleoenvironmental setting. The evidence from the area under study is set against this overall framework.
2017
XLVII Riunione scientifica dell'Istituto italiano di Preistoria e Protostoria
L’area di Fondo Focone, comprendente i siti di Bocca Cesira e Pozzo Zecca, venne indagata a varie riprese fra il 1961 e il 1974 dall’IsIPU sotto la direzione di P. Cassoli, L. Cardini e E. Segre Naldini. In questo lavoro si propone uno studio dell’industria litica della “Trincea B”. In assenza di datazioni assolute, la posizione cronologica è stimata alla fine dell’UMG (confronti con Taurisano e Grotta C delle Cipolliane). Le materie prime sono per il 95% rappresentate da selce, totalmente esogena, probabilmente garganica, reperita verosimilmente in seguito a spostamenti “logistici”. Un maggior grado di riduzione/ravvivamento degli strumenti su lama piuttosto che su scheggia suggerisce scelte tecnologiche mirate alla “mantenibilità” dello strumentario. L’analisi tecno-tipologica indica palinsesti di attività diversificate e catene operative prevalentemente lamellari. La percussione su incudine è diffusamente impiegata al termine delle sequenze come espediente economico. Strumenti e armature comprendono grattatoi, bulini, lame ritoccate, punte à cran, punte a dorso, dorsi e troncatura e rari triangoli. La tecnica del microbulino è attestata su un campione considerevole di manufatti. I dati dall’area studio incrementano le conoscenze sull’Epigravettiano antico salentino, che si pone alla fine del décalage cronologico caratterizzante i siti del versante adriatico e dovuto a fattori paleogeografici legati al fluttuare della Grande Pianura Adriatica. Durante la massima estensione, questa rappresentava probabilmente un centro di aggregazione residenziale, mentre le zone periferiche attraevano attività specializzate. Dalla fine dell’UMG, con la progressiva riduzione della pianura, si diffondono verso sud assemblaggi litici progressivamente meno specializzati, esito di cambiamenti nel sistema insediativo o di un graduale cambio di ruolo dei siti dovuto ai cambiamenti nell’assetto geografico e paleoambientale. In questo quadro si inseriscono le evidenze dall’area in oggetto.
ultimo massimo glaciale; epigravettiano antico; grande pianura adriatica
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il sito di Fondo Focone-Trincea B (Ugento, Lecce) nel contesto dell’Epigravettiano antico dell’Italia peninsulare orientale / Cancellieri, Emanuele. - STAMPA. - 4:(2017), pp. 79-86. (Intervento presentato al convegno XLVII Riunione scientifica dell'Istituto italiano di Preistoria e Protostoria tenutosi a Ostuni; Italy).
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