Introduzione. L’argomento sessualità nel paziente geriatrico, affetto da demenza, è, tutt’oggi, un argomento tabù, tanto che la convinzione comune è che sia completamente asessuato. E si grida “allo scandalo!” quando questi pazienti mettono in atto comportamenti sessuali inappropriati (ISB). Diventa necessario individuare interventi, non solo di tipo farmacologico, che promuovano una manifestazione appropriata del comportamento sessuale anziché di un'eradicazione. Metodi. Si esamina la letteratura pubblicata sulle opzioni correnti di trattamento per l’ISB negli anziani con demenza al fine comprendere quale sia la modalità migliore nella gestione dell’ISB. Risultati. Il verificarsi di ISB in pazienti affetti da demenza varia da 7 a 25%. Gli atti sessuali sono più frequenti nei maschi, mentre le femmine sembrano utilizzare maggiormente un linguaggio di tipo scurrile. L’ISB rappresenta una minaccia per la salute mentale e fisica sia dei pazienti sia di chi presta loro assistenza. Inoltre, tali comportamenti possono causare un conflitto tra la responsabilità etiche e legale dei medici, in quanto impedire l'espressione sessuale può essere considerata una violazione del principio di autonomia, pertanto, è necessario valutare la capacità di consenso. Una corretta valutazione dovrebbe basarsi sulla storia personale, clinica e sessuale del paziente, quale forma l'ISB prende, quando e dove si verifica, quanto è frequente ed altri fattori quali potenziali precipitanti, come la noia, la solitudine o i gesti malintesi della comunicazione, e le conseguenze del comportamento. Tali informazioni potrebbero essere integrate con alcuni strumenti di misurazione del comportamento inappropriato. Dopo aver condotto un adeguato assessment si potrà procedere con interventi di tipo farmacologico o non farmacologico. Benchè ci siano poche notizie sugli interventi non farmacologici e mancano prove circa la loro efficacia, esiste un accordo generale sul fatto che essi dovrebbero essere il trattamento di prima linea per l'ISB in persone anziane con demenza. Il trattamento non farmacologico può essere suddiviso in ambientale, comportamentale e didattico. Questi interventi dovrebbero coinvolgere non solo i pazienti, ma anche le famiglie e il personale socio-sanitario per cercare di promuovere una manifestazione appropriata del comportamento sessuale anziché di un'eradicazione della sessualità. Conclusioni. La presenza di comportamento sessuale inappropriato nel soggetto demente rappresenta un problema delicato e al contempo di grande impatto psicologico sul personale assistenziale. Si raccomanda in prima linea un approccio non farmacologico al problema. Quando tale strategia fallisse diviene indispensabile avviare un trattamento farmacologico. Malgrado siano reperibili diverse pubblicazioni in merito, non esistono a tutt’oggi linee guida relative al trattamento di tali disturbi.

COMPORTAMENTI SESSUALI INAPPROPRIATI NEI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA / Petrone, L; Luzi, E; Esposito, F; Damato, Fm; Pelosi, M; Carletti, C; Ricci, S; Ricci, S.. - In: ISTISAN CONGRESSI. - ISSN 0393-5620. - STAMPA. - (2017), pp. 79-79. (Intervento presentato al convegno Il contributo dei Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze nella gestione integrata dei pazienti. tenutosi a Roma nel 23-24 novembre 2017).

COMPORTAMENTI SESSUALI INAPPROPRIATI NEI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA

Petrone L;Luzi E;Damato FM;Pelosi M;Ricci S;
2017

Abstract

Introduzione. L’argomento sessualità nel paziente geriatrico, affetto da demenza, è, tutt’oggi, un argomento tabù, tanto che la convinzione comune è che sia completamente asessuato. E si grida “allo scandalo!” quando questi pazienti mettono in atto comportamenti sessuali inappropriati (ISB). Diventa necessario individuare interventi, non solo di tipo farmacologico, che promuovano una manifestazione appropriata del comportamento sessuale anziché di un'eradicazione. Metodi. Si esamina la letteratura pubblicata sulle opzioni correnti di trattamento per l’ISB negli anziani con demenza al fine comprendere quale sia la modalità migliore nella gestione dell’ISB. Risultati. Il verificarsi di ISB in pazienti affetti da demenza varia da 7 a 25%. Gli atti sessuali sono più frequenti nei maschi, mentre le femmine sembrano utilizzare maggiormente un linguaggio di tipo scurrile. L’ISB rappresenta una minaccia per la salute mentale e fisica sia dei pazienti sia di chi presta loro assistenza. Inoltre, tali comportamenti possono causare un conflitto tra la responsabilità etiche e legale dei medici, in quanto impedire l'espressione sessuale può essere considerata una violazione del principio di autonomia, pertanto, è necessario valutare la capacità di consenso. Una corretta valutazione dovrebbe basarsi sulla storia personale, clinica e sessuale del paziente, quale forma l'ISB prende, quando e dove si verifica, quanto è frequente ed altri fattori quali potenziali precipitanti, come la noia, la solitudine o i gesti malintesi della comunicazione, e le conseguenze del comportamento. Tali informazioni potrebbero essere integrate con alcuni strumenti di misurazione del comportamento inappropriato. Dopo aver condotto un adeguato assessment si potrà procedere con interventi di tipo farmacologico o non farmacologico. Benchè ci siano poche notizie sugli interventi non farmacologici e mancano prove circa la loro efficacia, esiste un accordo generale sul fatto che essi dovrebbero essere il trattamento di prima linea per l'ISB in persone anziane con demenza. Il trattamento non farmacologico può essere suddiviso in ambientale, comportamentale e didattico. Questi interventi dovrebbero coinvolgere non solo i pazienti, ma anche le famiglie e il personale socio-sanitario per cercare di promuovere una manifestazione appropriata del comportamento sessuale anziché di un'eradicazione della sessualità. Conclusioni. La presenza di comportamento sessuale inappropriato nel soggetto demente rappresenta un problema delicato e al contempo di grande impatto psicologico sul personale assistenziale. Si raccomanda in prima linea un approccio non farmacologico al problema. Quando tale strategia fallisse diviene indispensabile avviare un trattamento farmacologico. Malgrado siano reperibili diverse pubblicazioni in merito, non esistono a tutt’oggi linee guida relative al trattamento di tali disturbi.
2017
Il contributo dei Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze nella gestione integrata dei pazienti.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
COMPORTAMENTI SESSUALI INAPPROPRIATI NEI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA / Petrone, L; Luzi, E; Esposito, F; Damato, Fm; Pelosi, M; Carletti, C; Ricci, S; Ricci, S.. - In: ISTISAN CONGRESSI. - ISSN 0393-5620. - STAMPA. - (2017), pp. 79-79. (Intervento presentato al convegno Il contributo dei Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze nella gestione integrata dei pazienti. tenutosi a Roma nel 23-24 novembre 2017).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1057507
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