I periodi di interruzione del trattamento (down time) e la discrepanza tra dose dialitica prescritta e dose somministrata sono spesso riportati come un limite delle CRRT. Tutta- via, a nostra conoscenza, non sono disponibili studi che abbiano quantificato, oltre al down time, la “perdita” di dose determinata dalle numerose interruzioni dei flussi che si verificano durante CRRT per le cause più svariate (allarmi, sostituzione sacche, accesso vascolare). Scopo. Valutare, durante CRRT e senza considerare i periodi di down time, l’entità della discrepanza tra dose dialitica prescritta e dose somministrata cercando di identificare, inoltre, le reali cause di interruzione del trattamento. Metodi. In pazienti (pz) “critici” con IRA sottoposti a CRRT sono stati utilizzati monitor Pri- smaflex Hospal in grado di trasferire su “PC Card” le seguenti informazioni rilevate ogni minuto o al verificarsi di eventi: modifiche flussi, allarmi, pressioni (arteriosa, pre-filtro, venosa, TMP), soluzioni (quantità effettiva dialisato e/o reinfusione, rimozione liquidi, effluente). L’analisi dei dati era finalizzata a determinare: durata CRRT, dose dialitica somministrata, cause di conclusione CRRT. Quest’ultime erano messe a confronto con quelle segnalate sulla scheda infermieristica. Era prescritta una dose dialitica iniziale di 35 ml/kg/h (flusso effluente), modificabile secondo esigenze cliniche. Membrane: AN69 o PAES. Protocollo anticoagulazione: eparina standard o metodiche alternative (senza eparina, citrato). Risultati. In 36 pz (22 M, 14 F, età 64.6±10.8) sono stati esaminati 153 circuiti (104 CV- VHDF, 31 CVVHD, 18 CVVH) per un totale di 185 gg di CRRT. Durata circuiti: 29.1±20.6 h (mediana 22.9) senza differenze significative tra le metodiche (CVVHDF 29.6±19.6; CVVHD 27.4±19.7; CVVH 29.1±22.5). Cause conclusione: coagulazione (32%), malfun- zionamento CVC (24%), malfunzionamento o errore bilance (18%), allarme trasduttori- sensori (11%), programmata (7%), procedure diagnostico-terapeutiche (4%), aria circuito (4%). La coagulazione del circuito riportata sulla scheda infermieristica (51.6%) era netta- mente sovrastimata rispetto a quanto emerso dall’analisi dei dati (32%). La differenza tra dose dialitica somministrata e dose prescritta era significativa (28.6±7.5 vs 30.6±7.8 ml/ Kg/h, p<0.03) e la dose somministrata era pari al 93.4±6.1% (mediana 94.9%) risultan- do sovrapponibile nelle 3 metodiche ma con range molto variabile tra le diverse sessioni CRRT (51.4-99.9%). Dopo raggruppamento dei circuiti per singolo pz, è stata evidenziata solo in 2 casi (5.5%) una “perdita” media di dose dialitica >10%. Conclusioni. La nostra esperienza evidenzia che le interruzioni temporanee della CRRT, le- gate alla gestione del circuito, rappresentano una causa spesso trascurata di discrepanza tra dose dialitica prescritta e dose somministrata. L’entità della “perdita” di dose potrebbe apparire modesta ma, sommandosi al down time, merita di essere rilevata potendo assu- mere significato nel singolo pz e variare notevolmente in relazione a cause tecniche e/o esperienza dell’operatore. La possibilità di individuare con maggiore precisione le cause di sospensione della CRRT potrebbe ridurre il rischio di modificazioni non necessarie del protocollo di anticoagulazione.
DISCREPANZA TRA DOSE DIALITICA PRESCRITTA E DOSE DIALITICA SOMMINISTRATA NELLE TERAPIE SOSTITUTIVE RENALI CONTINUE (CRRT) / Morabito, S; Cibelli, L; Ambrosino, M; Longo, M; Serraiocco, M; Pierucci, Alessandro; Pistolesi, Valentina; Polistena, Francesca. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 0393-5590. - STAMPA. - 26 S-47:(2009), pp. S89-S89.
DISCREPANZA TRA DOSE DIALITICA PRESCRITTA E DOSE DIALITICA SOMMINISTRATA NELLE TERAPIE SOSTITUTIVE RENALI CONTINUE (CRRT)
PIERUCCI, Alessandro;PISTOLESI, VALENTINA;POLISTENA, FRANCESCA
2009
Abstract
I periodi di interruzione del trattamento (down time) e la discrepanza tra dose dialitica prescritta e dose somministrata sono spesso riportati come un limite delle CRRT. Tutta- via, a nostra conoscenza, non sono disponibili studi che abbiano quantificato, oltre al down time, la “perdita” di dose determinata dalle numerose interruzioni dei flussi che si verificano durante CRRT per le cause più svariate (allarmi, sostituzione sacche, accesso vascolare). Scopo. Valutare, durante CRRT e senza considerare i periodi di down time, l’entità della discrepanza tra dose dialitica prescritta e dose somministrata cercando di identificare, inoltre, le reali cause di interruzione del trattamento. Metodi. In pazienti (pz) “critici” con IRA sottoposti a CRRT sono stati utilizzati monitor Pri- smaflex Hospal in grado di trasferire su “PC Card” le seguenti informazioni rilevate ogni minuto o al verificarsi di eventi: modifiche flussi, allarmi, pressioni (arteriosa, pre-filtro, venosa, TMP), soluzioni (quantità effettiva dialisato e/o reinfusione, rimozione liquidi, effluente). L’analisi dei dati era finalizzata a determinare: durata CRRT, dose dialitica somministrata, cause di conclusione CRRT. Quest’ultime erano messe a confronto con quelle segnalate sulla scheda infermieristica. Era prescritta una dose dialitica iniziale di 35 ml/kg/h (flusso effluente), modificabile secondo esigenze cliniche. Membrane: AN69 o PAES. Protocollo anticoagulazione: eparina standard o metodiche alternative (senza eparina, citrato). Risultati. In 36 pz (22 M, 14 F, età 64.6±10.8) sono stati esaminati 153 circuiti (104 CV- VHDF, 31 CVVHD, 18 CVVH) per un totale di 185 gg di CRRT. Durata circuiti: 29.1±20.6 h (mediana 22.9) senza differenze significative tra le metodiche (CVVHDF 29.6±19.6; CVVHD 27.4±19.7; CVVH 29.1±22.5). Cause conclusione: coagulazione (32%), malfun- zionamento CVC (24%), malfunzionamento o errore bilance (18%), allarme trasduttori- sensori (11%), programmata (7%), procedure diagnostico-terapeutiche (4%), aria circuito (4%). La coagulazione del circuito riportata sulla scheda infermieristica (51.6%) era netta- mente sovrastimata rispetto a quanto emerso dall’analisi dei dati (32%). La differenza tra dose dialitica somministrata e dose prescritta era significativa (28.6±7.5 vs 30.6±7.8 ml/ Kg/h, p<0.03) e la dose somministrata era pari al 93.4±6.1% (mediana 94.9%) risultan- do sovrapponibile nelle 3 metodiche ma con range molto variabile tra le diverse sessioni CRRT (51.4-99.9%). Dopo raggruppamento dei circuiti per singolo pz, è stata evidenziata solo in 2 casi (5.5%) una “perdita” media di dose dialitica >10%. Conclusioni. La nostra esperienza evidenzia che le interruzioni temporanee della CRRT, le- gate alla gestione del circuito, rappresentano una causa spesso trascurata di discrepanza tra dose dialitica prescritta e dose somministrata. L’entità della “perdita” di dose potrebbe apparire modesta ma, sommandosi al down time, merita di essere rilevata potendo assu- mere significato nel singolo pz e variare notevolmente in relazione a cause tecniche e/o esperienza dell’operatore. La possibilità di individuare con maggiore precisione le cause di sospensione della CRRT potrebbe ridurre il rischio di modificazioni non necessarie del protocollo di anticoagulazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.