The economic crisis that hit the Western world starting from 2009 had a dramatic impact on employment. Low educated workers, who very often are also employed in low skilled positions, were among the ones who paid the highest price to negative economic conjuncture, showing their extreme vulnerability. In Italy, 33% of the population between 25 and 64 years old has only lower secondary education. This is a much higher percentage than in other OECD countries, among which neighboring France, Germany and Spain. Over the years 2014-2016 an international research group financed by Cedefop studied, through in depth interviews, the condition of low skilled workers in seven European countries, among which Italy. In particular, the research investigated the attitude of low educated/low qualified workers towards lifelong learning, their experiences and difficulties in facing transitions and replacements, in some cases “suffered” or even imposed by the negative economic situation, in some others strongly desired. This article aims to present and discuss the results of the research conducted by the Italian team.

La crisi economica che ha colpito l’Occidente a partire dal 2009 ha provocato effetti drammatici sull’occupazione. I lavoratori con un basso livello di istruzione, spesso occupati in posizioni a bassa qualificazione (low skilled), sono stati tra i più colpiti dalla congiuntura economica negativa, mostrando la loro estrema vulnerabilità. Nel nostro Paese, il 33 per cento della popolazione tra 25 e 64 anni ha soltanto il titolo di scuola secondaria di primo grado. Si tratta di una percentuale molto più alta di quella registrata in altri Paesi OECD, tra cui la vicina Francia, la Germania e la Spagna. Negli anni 2014-2016 un gruppo internazionale di ricerca finanziato dal Cedefop ha studiato, attraverso interviste in profondità, la condizione occupazionale dei lavoratori low skilled in sette paesi europei, tra cui l’Italia. In particolare, la ricerca ha indagato l’atteggiamento dei lavoratori con un basso livello di istruzione e qualificazione nei confronti dell’apprendimento nel corso della vita, le loro esperienze e le loro difficoltà nell’affrontare transizioni e riposizionamenti, in alcuni casi “subiti” o addirittura “imposti” dalla congiuntura negativa, in altri casi fortemente voluti. Il presente contributo si propone di presentare e approfondire i risultati della ricerca condotta dal gruppo italiano.

È arrivato il momento di imparare? Esperienze e narrazioni di lavoratori low skilled [Is it just time for learning? Experiences and narratives from low skilled workers] / Zanazzi, Silvia. - In: LLL. - ISSN 2279-9001. - ELETTRONICO. - 13:30(2017), pp. 123-142. [10.19241/lll.v13i30.77]

È arrivato il momento di imparare? Esperienze e narrazioni di lavoratori low skilled [Is it just time for learning? Experiences and narratives from low skilled workers]

Silvia Zanazzi
2017

Abstract

The economic crisis that hit the Western world starting from 2009 had a dramatic impact on employment. Low educated workers, who very often are also employed in low skilled positions, were among the ones who paid the highest price to negative economic conjuncture, showing their extreme vulnerability. In Italy, 33% of the population between 25 and 64 years old has only lower secondary education. This is a much higher percentage than in other OECD countries, among which neighboring France, Germany and Spain. Over the years 2014-2016 an international research group financed by Cedefop studied, through in depth interviews, the condition of low skilled workers in seven European countries, among which Italy. In particular, the research investigated the attitude of low educated/low qualified workers towards lifelong learning, their experiences and difficulties in facing transitions and replacements, in some cases “suffered” or even imposed by the negative economic situation, in some others strongly desired. This article aims to present and discuss the results of the research conducted by the Italian team.
2017
La crisi economica che ha colpito l’Occidente a partire dal 2009 ha provocato effetti drammatici sull’occupazione. I lavoratori con un basso livello di istruzione, spesso occupati in posizioni a bassa qualificazione (low skilled), sono stati tra i più colpiti dalla congiuntura economica negativa, mostrando la loro estrema vulnerabilità. Nel nostro Paese, il 33 per cento della popolazione tra 25 e 64 anni ha soltanto il titolo di scuola secondaria di primo grado. Si tratta di una percentuale molto più alta di quella registrata in altri Paesi OECD, tra cui la vicina Francia, la Germania e la Spagna. Negli anni 2014-2016 un gruppo internazionale di ricerca finanziato dal Cedefop ha studiato, attraverso interviste in profondità, la condizione occupazionale dei lavoratori low skilled in sette paesi europei, tra cui l’Italia. In particolare, la ricerca ha indagato l’atteggiamento dei lavoratori con un basso livello di istruzione e qualificazione nei confronti dell’apprendimento nel corso della vita, le loro esperienze e le loro difficoltà nell’affrontare transizioni e riposizionamenti, in alcuni casi “subiti” o addirittura “imposti” dalla congiuntura negativa, in altri casi fortemente voluti. Il presente contributo si propone di presentare e approfondire i risultati della ricerca condotta dal gruppo italiano.
lavoratori low skilled
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
È arrivato il momento di imparare? Esperienze e narrazioni di lavoratori low skilled [Is it just time for learning? Experiences and narratives from low skilled workers] / Zanazzi, Silvia. - In: LLL. - ISSN 2279-9001. - ELETTRONICO. - 13:30(2017), pp. 123-142. [10.19241/lll.v13i30.77]
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