Il periodo che va dal 1470 al 1520 è riconosciuto dagli studiosi come l'età d'oro delle tarsie, maestri lignarii si dedicarono a questo lavoro che consisteva nel commettere tasselli o lamine di legno seguendo nei colori e nelle forme le diverse parti di un disegno precedentemente preparato. I soggetti rappresentati negli intarsi su stalli, porte e mobili, si possono generalmente suddividere in tre forme decorative, che come nota Andrè Chastel sono altrettanti aspetti preliminari del trompe-l'oeil: il falso armadio che, semiaperto, scopre una "natura morta", la finestra illusoria che inquadra una veduta prospettica urbana, la finta nicchia che staglia la collocazione di una statua di santo o di figura allegorica. In questi aspetti, ci suggerisce ancora Chastel: "la tarsia prefigura la comparsa delle classiche categorie pittoriche; la natura morta, il paesaggio (urbano o di natura), il ritratto (o la figura agiografica)". Accanto a questi tre gruppi, giova ricordare anche le tarsie puramente geometriche con disegni poligonali a combinare minuti temi decorativi composte a riquadri, a circoli, a rosette per abbellire mobili ed armadi.
Il mondo immaginario delle tarsie rinascimentali. "Il coro di San Domenico in Bologna" / Fasolo, Marco. - In: XY. - ISSN 2531-4971. - STAMPA. - 21-22:(1994), pp. 84-92.
Il mondo immaginario delle tarsie rinascimentali. "Il coro di San Domenico in Bologna".
FASOLO, Marco
1994
Abstract
Il periodo che va dal 1470 al 1520 è riconosciuto dagli studiosi come l'età d'oro delle tarsie, maestri lignarii si dedicarono a questo lavoro che consisteva nel commettere tasselli o lamine di legno seguendo nei colori e nelle forme le diverse parti di un disegno precedentemente preparato. I soggetti rappresentati negli intarsi su stalli, porte e mobili, si possono generalmente suddividere in tre forme decorative, che come nota Andrè Chastel sono altrettanti aspetti preliminari del trompe-l'oeil: il falso armadio che, semiaperto, scopre una "natura morta", la finestra illusoria che inquadra una veduta prospettica urbana, la finta nicchia che staglia la collocazione di una statua di santo o di figura allegorica. In questi aspetti, ci suggerisce ancora Chastel: "la tarsia prefigura la comparsa delle classiche categorie pittoriche; la natura morta, il paesaggio (urbano o di natura), il ritratto (o la figura agiografica)". Accanto a questi tre gruppi, giova ricordare anche le tarsie puramente geometriche con disegni poligonali a combinare minuti temi decorativi composte a riquadri, a circoli, a rosette per abbellire mobili ed armadi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


