After of a long period of the Cold War geopolotical tensions of north-eastern European area have attracted new attention in the light of the founding of new independent states in the Baltic area, concurrent entry of Sweden and Finland to the European Union and the new dynamics related to rearming of Russia, as well as the mentioned states. The article sets out to trace the Twentieth century roots of these complex relationships through the analysis of a pamphlet of Sven Hedin, which was overwhelmingly widespread and popular in his homeland right before the onset of World War I. The article explores the figure of Hedin, who is his homeland is nowadays a character subjected to a near damnation due to his later sympathy towards Germany, but of prime knowledge and authoritativeness when it comes to cultural, scientific and political fields of Sweden in the first half of Twentieth century; it also looks at the forward-looking geopolitical aspect of his writings (geopolitics as a concept was born in Sweden with Kjellen). With the era relevant analysis of the text it is evidenced how the monarchic conservatism can be found in alignment with political and cultural position of russophobia, which can be traced to ancient historic roots in Scandinavia. The author’s work, in Italy unknown outside of his accounts as a geographer, offers an important literary interpretation in clarifying the current international relationships of the states in that geographic area and evidencing the geopolitical balance of power, which underlie and regularly re-emerge outside of different political seasons and party ideologies.

I problemi di geopolitica dell’area europea nord-orientale, dopo il lungo periodo della guerra fredda hanno da tempo attratto nuova attenzione, alla luce della costituzione di nuovi Stati indipendenti nell’area baltica, dell’ingresso concomitante nella Unione Europea di Svezia e Finlandia e delle recenti nuove dinamiche legate alla politica di riarmo da parte della Russia oltre che di suddetti Stati. L’articolo intende rintracciare le radici novecentesche di tali complessi rapporti, attraverso l’analisi di un pamphlet di Sven Hedin, che ebbe larghissima diffusione e successo in patria alla vigilia della Prima Guerra mondiale. Viene messa in evidenza la figura di Hedin, in patria personaggio oggi soggetto quasi a una damnatio memoriae per il suo successivo filogermanesimo, ma di prima levatura e autorevolezza in campo culturale, scientifico e politico nella Svezia di tutta la prima metà del Novecento; vi viene rimarcato l’avveduto aspetto geopolitico del suo scritto (la geopolitica come concezione era nata in Svezia con Kjellen). Con un’analisi puntuale del testo, si evidenzia come il conservatorismo monarchico si trovi in sintonia con una posizione politico culturale russofoba, della quale sono rimarcate le antiche radici storiche in Scandinavia. L’opera dell’autore, in Italia di fatto misconosciuto al di là dei suoi resoconti di geografo, fornisce un’importante chiave di lettura per spiegare le relazioni internazionali attuali degli Stati di quell’area ed evidenziare i rapporti di forza geopolitici, che sono sottesi e carsicamente riemergono al di là delle diverse stagioni politiche e degli ideologismi partitici.

Il "monito" di Sven Hedin: un modello svedese di conservatorismo russofobo / Bongarzoni, Alessandro. - In: STORIADELMONDO. - ISSN 1721-0216. - ELETTRONICO. - 79:(2015), pp. 3-12.

Il "monito" di Sven Hedin: un modello svedese di conservatorismo russofobo

Alessandro Bongarzoni
2015

Abstract

After of a long period of the Cold War geopolotical tensions of north-eastern European area have attracted new attention in the light of the founding of new independent states in the Baltic area, concurrent entry of Sweden and Finland to the European Union and the new dynamics related to rearming of Russia, as well as the mentioned states. The article sets out to trace the Twentieth century roots of these complex relationships through the analysis of a pamphlet of Sven Hedin, which was overwhelmingly widespread and popular in his homeland right before the onset of World War I. The article explores the figure of Hedin, who is his homeland is nowadays a character subjected to a near damnation due to his later sympathy towards Germany, but of prime knowledge and authoritativeness when it comes to cultural, scientific and political fields of Sweden in the first half of Twentieth century; it also looks at the forward-looking geopolitical aspect of his writings (geopolitics as a concept was born in Sweden with Kjellen). With the era relevant analysis of the text it is evidenced how the monarchic conservatism can be found in alignment with political and cultural position of russophobia, which can be traced to ancient historic roots in Scandinavia. The author’s work, in Italy unknown outside of his accounts as a geographer, offers an important literary interpretation in clarifying the current international relationships of the states in that geographic area and evidencing the geopolitical balance of power, which underlie and regularly re-emerge outside of different political seasons and party ideologies.
2015
I problemi di geopolitica dell’area europea nord-orientale, dopo il lungo periodo della guerra fredda hanno da tempo attratto nuova attenzione, alla luce della costituzione di nuovi Stati indipendenti nell’area baltica, dell’ingresso concomitante nella Unione Europea di Svezia e Finlandia e delle recenti nuove dinamiche legate alla politica di riarmo da parte della Russia oltre che di suddetti Stati. L’articolo intende rintracciare le radici novecentesche di tali complessi rapporti, attraverso l’analisi di un pamphlet di Sven Hedin, che ebbe larghissima diffusione e successo in patria alla vigilia della Prima Guerra mondiale. Viene messa in evidenza la figura di Hedin, in patria personaggio oggi soggetto quasi a una damnatio memoriae per il suo successivo filogermanesimo, ma di prima levatura e autorevolezza in campo culturale, scientifico e politico nella Svezia di tutta la prima metà del Novecento; vi viene rimarcato l’avveduto aspetto geopolitico del suo scritto (la geopolitica come concezione era nata in Svezia con Kjellen). Con un’analisi puntuale del testo, si evidenzia come il conservatorismo monarchico si trovi in sintonia con una posizione politico culturale russofoba, della quale sono rimarcate le antiche radici storiche in Scandinavia. L’opera dell’autore, in Italia di fatto misconosciuto al di là dei suoi resoconti di geografo, fornisce un’importante chiave di lettura per spiegare le relazioni internazionali attuali degli Stati di quell’area ed evidenziare i rapporti di forza geopolitici, che sono sottesi e carsicamente riemergono al di là delle diverse stagioni politiche e degli ideologismi partitici.
geopolitica nord-europea; conservatorismo; russofobia
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il "monito" di Sven Hedin: un modello svedese di conservatorismo russofobo / Bongarzoni, Alessandro. - In: STORIADELMONDO. - ISSN 1721-0216. - ELETTRONICO. - 79:(2015), pp. 3-12.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1033835
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