In Italy, immigrants represent a “fuzzy” set, to which it is difficult to apply dichotomous categories as a classification (i.e.,regular/irregular, economic/forced,etcetera).These categories lose its meaning when used to study health phenomena. Rather, the epidemiological profile of such a heterogeneous population depends on the varying influence of health determinants in the life-course of migration. This article builds on those assumptions, and analyses the health of irregularly-staying immigrants by adopting a global approach to the migration phenomenon. The article aims at identifying cross-sectional elements of continuity and epidemiological dynamics in the different categories. Different factors, strictly interacting with each other, strongly influence the resulting picture. Specific push-factors primarily influence the starting phases (“healthy migr ant effect”) and the final stages of the migr ation process (“salmon effect”). These factors determine good health in these groups but are also interwined with other dynamics connected both with the social integr ation process (“exhausted migr ant effect”) and the relation with health services, which depends on the regional and local contexts of reference. Such dynamics have been thoroughly examined for“economic migrants” arriving on the Italian coasts. However nowadays there is important evidence that the “healthy migrant effect” can be also applied to incoming international protection seekers, as demonstrated, for example, by the low prevalence of imported infectious diseases (including tuberculosis). Mental health deserves special attention and a particular final focus, for it is a topic still not adequately addressed, in spite of the high incidence of psychic problems, caused by violence endured either before or during the journey. In the framework of migration phenomena, health issues of irregularly staying immigr ants stands hence as most vulnerable, due to the overlapping effects of departure and travelconditions, and of marginalization experienced by a wide group of them in the host Country. It is, therefore, essentialto pursue a balanced management of this phenomenon –rich both in implications and in opportunities – by developing highly inclusive and evidence-based public policies.

Gli immigrati in Italia rappresentano un insieme “sfocato”, difficilmente classificabile all’interno di categorie oppositive (regolari/irregolari, economici/forzati eccetera) che perdono significato se applicate rigidamente alla comprensione dei fenomeni sanitari. Piuttosto, il profilo epidemiologico di questa eterogenea popolazione dipende dal diverso peso che i determinanti di salute assumono nel life-course della migrazione. Lo studio affronta il tema della salute degli stranieri irregolari adottando un approccio globale al fenomeno della migrazione, volto a cogliere gli elementi di continuità e la portata delle dinamiche epidemiologiche operanti trasversalmente alle diverse categorie. Ne emerge un quadro fortemente condizionato da fattori che operano in stretta sinergia: spinte selettive che agiscono soprattutto nelle fasi iniziali (“effetto migrante sano”) e finali (“effetto salmone”) del progetto migratorio, e che tendono a mantenere la popolazione in buona salute, si intrecciano con altre dinamiche riconducibili essenzialmente ai processi di integrazione sociale (“effetto migrante esausto”) e alla relazione con i servizi sanitari. Tali dinamiche sono state ben studiate sui migranti “economici”. Tuttavia, vi sono oggi importanti evidenze che, per esempio, l’effetto “migrante sano” si applichi anche ai profughi che arrivano sulle coste italiane, come dimostrato dalla bassa prevalenza di patologie infettive di importazione (ivi compresa la tubercolosi). Un discorso a parte merita, invece, il tema della salute mentale, che rimane ancora oggi ampiamente sottaciuto, nonostante l’alta incidenza di problemi psichici causati dalle violenze subite in patria o durante il viaggio. Nel contesto delle migrazioni, dunque, la salute degli irregolari si presenta maggiormente vulnerabile per il sommarsi degli effetti delle condizioni di partenza e di viaggio e per la marginalità in cui molti di loro si trovano a vivere nel Paese ospite. Per tali ragioni, occorre recuperare equilibrio nel gestire un fenomeno così ricco di implicazioni e opportunità, attraverso lo sviluppo di politiche pubbliche altamente inclusive e saldamente ancorate alle evidenze.

Gli immigrati irregolari: cosa sappiamo della loro salute? / Baglio, Giovanni; DI PALMA, Raffaele; Eugeni, Erica; Fortino, Antonio. - In: EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE. - ISSN 1120-9763. - STAMPA. - 41:3(2017), pp. 56-62. [10.19191/EP17.3-4S1.P057.066]

Gli immigrati irregolari: cosa sappiamo della loro salute?

Giovanni Baglio
;
DI PALMA, RAFFAELE;Erica Eugeni;
2017

Abstract

In Italy, immigrants represent a “fuzzy” set, to which it is difficult to apply dichotomous categories as a classification (i.e.,regular/irregular, economic/forced,etcetera).These categories lose its meaning when used to study health phenomena. Rather, the epidemiological profile of such a heterogeneous population depends on the varying influence of health determinants in the life-course of migration. This article builds on those assumptions, and analyses the health of irregularly-staying immigrants by adopting a global approach to the migration phenomenon. The article aims at identifying cross-sectional elements of continuity and epidemiological dynamics in the different categories. Different factors, strictly interacting with each other, strongly influence the resulting picture. Specific push-factors primarily influence the starting phases (“healthy migr ant effect”) and the final stages of the migr ation process (“salmon effect”). These factors determine good health in these groups but are also interwined with other dynamics connected both with the social integr ation process (“exhausted migr ant effect”) and the relation with health services, which depends on the regional and local contexts of reference. Such dynamics have been thoroughly examined for“economic migrants” arriving on the Italian coasts. However nowadays there is important evidence that the “healthy migrant effect” can be also applied to incoming international protection seekers, as demonstrated, for example, by the low prevalence of imported infectious diseases (including tuberculosis). Mental health deserves special attention and a particular final focus, for it is a topic still not adequately addressed, in spite of the high incidence of psychic problems, caused by violence endured either before or during the journey. In the framework of migration phenomena, health issues of irregularly staying immigr ants stands hence as most vulnerable, due to the overlapping effects of departure and travelconditions, and of marginalization experienced by a wide group of them in the host Country. It is, therefore, essentialto pursue a balanced management of this phenomenon –rich both in implications and in opportunities – by developing highly inclusive and evidence-based public policies.
2017
Gli immigrati in Italia rappresentano un insieme “sfocato”, difficilmente classificabile all’interno di categorie oppositive (regolari/irregolari, economici/forzati eccetera) che perdono significato se applicate rigidamente alla comprensione dei fenomeni sanitari. Piuttosto, il profilo epidemiologico di questa eterogenea popolazione dipende dal diverso peso che i determinanti di salute assumono nel life-course della migrazione. Lo studio affronta il tema della salute degli stranieri irregolari adottando un approccio globale al fenomeno della migrazione, volto a cogliere gli elementi di continuità e la portata delle dinamiche epidemiologiche operanti trasversalmente alle diverse categorie. Ne emerge un quadro fortemente condizionato da fattori che operano in stretta sinergia: spinte selettive che agiscono soprattutto nelle fasi iniziali (“effetto migrante sano”) e finali (“effetto salmone”) del progetto migratorio, e che tendono a mantenere la popolazione in buona salute, si intrecciano con altre dinamiche riconducibili essenzialmente ai processi di integrazione sociale (“effetto migrante esausto”) e alla relazione con i servizi sanitari. Tali dinamiche sono state ben studiate sui migranti “economici”. Tuttavia, vi sono oggi importanti evidenze che, per esempio, l’effetto “migrante sano” si applichi anche ai profughi che arrivano sulle coste italiane, come dimostrato dalla bassa prevalenza di patologie infettive di importazione (ivi compresa la tubercolosi). Un discorso a parte merita, invece, il tema della salute mentale, che rimane ancora oggi ampiamente sottaciuto, nonostante l’alta incidenza di problemi psichici causati dalle violenze subite in patria o durante il viaggio. Nel contesto delle migrazioni, dunque, la salute degli irregolari si presenta maggiormente vulnerabile per il sommarsi degli effetti delle condizioni di partenza e di viaggio e per la marginalità in cui molti di loro si trovano a vivere nel Paese ospite. Per tali ragioni, occorre recuperare equilibrio nel gestire un fenomeno così ricco di implicazioni e opportunità, attraverso lo sviluppo di politiche pubbliche altamente inclusive e saldamente ancorate alle evidenze.
salute popolazione immigrata; immigrati irregolari; stranieri temporaneamente presenti; profilo di salute; accesso ai servizi sanitari
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Gli immigrati irregolari: cosa sappiamo della loro salute? / Baglio, Giovanni; DI PALMA, Raffaele; Eugeni, Erica; Fortino, Antonio. - In: EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE. - ISSN 1120-9763. - STAMPA. - 41:3(2017), pp. 56-62. [10.19191/EP17.3-4S1.P057.066]
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