The role of color as a cognitive instrument of archeology, deployed within relief and representation, is a theme that covers different disciplines and applications, from the knowledge and evolutionary study of color physics to the history of materials and pigments, from the highlight of the chromatic and material aspects to its representation, till the digital visualization in environments with a level of immersion and increasing interaction. To date, there are many experiments carried out and the results achieved in different application areas, but despite this the relief and color representation are often a bottleneck in the cognitive process of the archeological artifact. This condition is mainly due to two factors, the first of a cultural nature and the second related to methodological origin. On the one hand, the persisting cultural distance between humanistic and technical figures and the difficult realization of a real interdisciplinary approach, understood as effective biunivocal collaboration between the parties on which they have been working internationally for many years (CAA, VSMM, AIC , etc.) leads to a lack of dialogue and consequently to a lack in analytic requirements understanding as well, leading to poor results or unreliable data for research purposes. From the methodological point of view, however, there is a divergence on the role and purpose of the techniques of representation, whether traditional or digital, within the cognitive passage of the article, which can lead to self-referential, self-referential and non-objective results. useful to the achievement of a complex knowledge of the Cultural Heritage artifact. Starting from an historical analysis of the role of color in the relief and representation of the Archaeological Heritage, the article intends to suggest some cultural and methodological reflections, focusing on geometric and radiometric relief as an instrument of knowledge of archeology, in relation to the purpose of the project and its relative representation. Some case studies will be presented to support such reflections and the subsequent conclusions.

Il ruolo del colore come strumento conoscitivo dell’archeologia, declinato all’interno delle operazioni di rilievo e rappresentazione, è un tema che copre differenti ambiti disciplinari ed applicativi, dalla conoscenza e dallo studio evolutivo della fisica del colore alla storia dei materiali e dei pigmenti, dal rilievo degli aspetti cromatici e materici alla relativa rappresentazione, fino ad arrivare alla visualizzazione digitale in ambienti con un livello di immersività ed interazione crescente. Ad oggi sono molteplici le sperimentazioni condotte e i risultati raggiunti in diversi ambiti applicativi, ma nonostante questo il rilievo e la rappresentazione del colore risultano spesso un collo di bottiglia nel processo conoscitivo del manufatto archeologico. Tale condizione deriva principalmente da due fattori, il primo di natura culturale e il secondo di origine metodologica. Da un lato la persistente distanza culturale fra le figure umanistiche e quelle tecniche e la difficile realizzazione di un reale approccio interdisciplinare, inteso come effettiva collaborazione biunivoca fra le parti, sulla quale lavorano da molti anni differenti associazioni a livello internazionale (CAA, VSMM, AIC, etc.), porta ad una mancanza di dialogo e di conseguenza alla mancata comprensione delle esigenze in fase analitica, arrivando ad ottenere risultati lacunosi o dati non affidabili ai fini delle ricerche. Dal punto di vista metodologico invece si evidenzia una divergenza sul ruolo e finalità delle tecniche di rilievo e di rappresentazione, siano esse tradizionali o digitali, all’interno del processo conoscitivo del manufatto, che può portare a risultati fini a sé stessi, autoreferenziali e non utili ai fini del raggiungimento di una conoscenza complessa del Bene. Partendo da una analisi storica sul ruolo del colore nel rilievo e nella rappresentazione dei Beni Archeologici, l’articolo intende suggerire alcune riflessioni di carattere culturale e metodologico, ponendo al centro del confronto il rilievo geometrico e radiometrico come strumento di conoscenza della archeologia, in relazione alle finalità del progetto di rilievo e alla sua relativa rappresentazione. Verranno presentati alcuni casi studio a supporto di tali riflessioni e delle successive conclusioni che ne verranno tratte.

Il ruolo del colore nella conoscenza dei Beni Archeologici / Russo, Michele. - ELETTRONICO. - XIII A:(2017), pp. 405-416. (Intervento presentato al convegno XIII Conferenza del Colore tenutosi a Napoli nel 04/11/2017 - 05/11/2017).

Il ruolo del colore nella conoscenza dei Beni Archeologici

RUSSO MICHELE
Writing – Original Draft Preparation
2017

Abstract

The role of color as a cognitive instrument of archeology, deployed within relief and representation, is a theme that covers different disciplines and applications, from the knowledge and evolutionary study of color physics to the history of materials and pigments, from the highlight of the chromatic and material aspects to its representation, till the digital visualization in environments with a level of immersion and increasing interaction. To date, there are many experiments carried out and the results achieved in different application areas, but despite this the relief and color representation are often a bottleneck in the cognitive process of the archeological artifact. This condition is mainly due to two factors, the first of a cultural nature and the second related to methodological origin. On the one hand, the persisting cultural distance between humanistic and technical figures and the difficult realization of a real interdisciplinary approach, understood as effective biunivocal collaboration between the parties on which they have been working internationally for many years (CAA, VSMM, AIC , etc.) leads to a lack of dialogue and consequently to a lack in analytic requirements understanding as well, leading to poor results or unreliable data for research purposes. From the methodological point of view, however, there is a divergence on the role and purpose of the techniques of representation, whether traditional or digital, within the cognitive passage of the article, which can lead to self-referential, self-referential and non-objective results. useful to the achievement of a complex knowledge of the Cultural Heritage artifact. Starting from an historical analysis of the role of color in the relief and representation of the Archaeological Heritage, the article intends to suggest some cultural and methodological reflections, focusing on geometric and radiometric relief as an instrument of knowledge of archeology, in relation to the purpose of the project and its relative representation. Some case studies will be presented to support such reflections and the subsequent conclusions.
2017
XIII Conferenza del Colore
Il ruolo del colore come strumento conoscitivo dell’archeologia, declinato all’interno delle operazioni di rilievo e rappresentazione, è un tema che copre differenti ambiti disciplinari ed applicativi, dalla conoscenza e dallo studio evolutivo della fisica del colore alla storia dei materiali e dei pigmenti, dal rilievo degli aspetti cromatici e materici alla relativa rappresentazione, fino ad arrivare alla visualizzazione digitale in ambienti con un livello di immersività ed interazione crescente. Ad oggi sono molteplici le sperimentazioni condotte e i risultati raggiunti in diversi ambiti applicativi, ma nonostante questo il rilievo e la rappresentazione del colore risultano spesso un collo di bottiglia nel processo conoscitivo del manufatto archeologico. Tale condizione deriva principalmente da due fattori, il primo di natura culturale e il secondo di origine metodologica. Da un lato la persistente distanza culturale fra le figure umanistiche e quelle tecniche e la difficile realizzazione di un reale approccio interdisciplinare, inteso come effettiva collaborazione biunivoca fra le parti, sulla quale lavorano da molti anni differenti associazioni a livello internazionale (CAA, VSMM, AIC, etc.), porta ad una mancanza di dialogo e di conseguenza alla mancata comprensione delle esigenze in fase analitica, arrivando ad ottenere risultati lacunosi o dati non affidabili ai fini delle ricerche. Dal punto di vista metodologico invece si evidenzia una divergenza sul ruolo e finalità delle tecniche di rilievo e di rappresentazione, siano esse tradizionali o digitali, all’interno del processo conoscitivo del manufatto, che può portare a risultati fini a sé stessi, autoreferenziali e non utili ai fini del raggiungimento di una conoscenza complessa del Bene. Partendo da una analisi storica sul ruolo del colore nel rilievo e nella rappresentazione dei Beni Archeologici, l’articolo intende suggerire alcune riflessioni di carattere culturale e metodologico, ponendo al centro del confronto il rilievo geometrico e radiometrico come strumento di conoscenza della archeologia, in relazione alle finalità del progetto di rilievo e alla sua relativa rappresentazione. Verranno presentati alcuni casi studio a supporto di tali riflessioni e delle successive conclusioni che ne verranno tratte.
disegno e rappresentazione archeologica; colore; rilievo; interpretazione
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il ruolo del colore nella conoscenza dei Beni Archeologici / Russo, Michele. - ELETTRONICO. - XIII A:(2017), pp. 405-416. (Intervento presentato al convegno XIII Conferenza del Colore tenutosi a Napoli nel 04/11/2017 - 05/11/2017).
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