The aim of this work is an in-depth analysis of the constitutional Court ordinance n. 24, 2017, by which the constitutional Court decided to refer the preliminary question of the interpretation of article 325, paragraphs 1 and 2 TFEU and the interpretation of the Great Section judgement C-105/14 (Taricco) to the Court of Justice of the European Union. The analysis mainly focuses on the Court’s choise to base its argument on a “self-comprehension subject”, on a reflect on a ethical identity of a social group, in a delicate unity/diversity balance. The Constitutional court has set itself up as a guardian for the axiological identity, using the principles of the national legal system and adopting a decision, structurally and functionally, similar to a warning-decision. Finally this work will focus on the nature and function of the “controlimiti”, putting them back on the axiological identity of a constitutional system and not on the statual/popular sovereignty.

Il presente lavoro analizza l’ordinanza della Corte costituzionale n. 24 del 2017, attraverso cui il giudice costituzionale ha deciso di sottoporre alla Corte di giustizia dell’Unione europea, in via pregiudiziale, le questioni di interpretazione dell’art. 325, paragrafi 1 e 2, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea nonché della sentenza della Grande Sezione dell’8 settembre 2015 (causa C-105/14, Taricco). In particolare il lavoro si concentra innanzitutto sulla scelta, da parte della Corte, di impostare le premesse del suo ragionamento su un “discorso di autocomprensione”, su una riflessione avente ad oggetto l’identità etica di un gruppo sociale, di quel nucleo fondamentale dell’ordinamento che la stessa rintraccia in un equilibrio delicato tra unità e diversità. La Corte si erge quindi a custode dell’identità assiologica, interpretando secondo i principi propri del sistema giuridico cui appartiene, peraltro attraverso l’utilizzo di un tipo di decisione, avente caratteristiche strutturali e funzionali simili alle decisioni monitorie. Infine si analizza la questione relativa all’essenza e alla funzione dei controlimiti, riconducendoli all’identità assiologica di un sistema costituzionale e non alla sovranità popolare/statuale.

Iuxta propria principia. la corte costituzionale tra autocomprensione identitaria, dialogo polemico tra corti e un nuovo tipo di decisione monitoria, a partire dall'ordinanza 24 del 2017 / Longo, Andrea. - In: RIVISTA AIC. - ISSN 2039-8298. - ELETTRONICO. - 3/2017(2017), pp. 1-21.

Iuxta propria principia. la corte costituzionale tra autocomprensione identitaria, dialogo polemico tra corti e un nuovo tipo di decisione monitoria, a partire dall'ordinanza 24 del 2017

andrea longo
2017

Abstract

The aim of this work is an in-depth analysis of the constitutional Court ordinance n. 24, 2017, by which the constitutional Court decided to refer the preliminary question of the interpretation of article 325, paragraphs 1 and 2 TFEU and the interpretation of the Great Section judgement C-105/14 (Taricco) to the Court of Justice of the European Union. The analysis mainly focuses on the Court’s choise to base its argument on a “self-comprehension subject”, on a reflect on a ethical identity of a social group, in a delicate unity/diversity balance. The Constitutional court has set itself up as a guardian for the axiological identity, using the principles of the national legal system and adopting a decision, structurally and functionally, similar to a warning-decision. Finally this work will focus on the nature and function of the “controlimiti”, putting them back on the axiological identity of a constitutional system and not on the statual/popular sovereignty.
2017
Il presente lavoro analizza l’ordinanza della Corte costituzionale n. 24 del 2017, attraverso cui il giudice costituzionale ha deciso di sottoporre alla Corte di giustizia dell’Unione europea, in via pregiudiziale, le questioni di interpretazione dell’art. 325, paragrafi 1 e 2, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea nonché della sentenza della Grande Sezione dell’8 settembre 2015 (causa C-105/14, Taricco). In particolare il lavoro si concentra innanzitutto sulla scelta, da parte della Corte, di impostare le premesse del suo ragionamento su un “discorso di autocomprensione”, su una riflessione avente ad oggetto l’identità etica di un gruppo sociale, di quel nucleo fondamentale dell’ordinamento che la stessa rintraccia in un equilibrio delicato tra unità e diversità. La Corte si erge quindi a custode dell’identità assiologica, interpretando secondo i principi propri del sistema giuridico cui appartiene, peraltro attraverso l’utilizzo di un tipo di decisione, avente caratteristiche strutturali e funzionali simili alle decisioni monitorie. Infine si analizza la questione relativa all’essenza e alla funzione dei controlimiti, riconducendoli all’identità assiologica di un sistema costituzionale e non alla sovranità popolare/statuale.
prescrizione; controlimiti; corte costituzionale; corte di gIustizia
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Iuxta propria principia. la corte costituzionale tra autocomprensione identitaria, dialogo polemico tra corti e un nuovo tipo di decisione monitoria, a partire dall'ordinanza 24 del 2017 / Longo, Andrea. - In: RIVISTA AIC. - ISSN 2039-8298. - ELETTRONICO. - 3/2017(2017), pp. 1-21.
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