Nel 2013 le royalty derivanti alla regione Basilicata dall’estrazione di petrolio nella provincia di Potenza raggiungono il valore più elevato, oltre 400 mln di Euro. Intanto, con un calo di 39.119 residenti negli ultimi 25 anni (1991-2016), pari a - 6,4%, prosegue il declino demografico della regione, in atto ormai dal decennio ’61-’71. Una regione che è ricca di petrolio, risorsa da cui a livello globale dipendono, nel bene e nel male, le sorti di molte economie, ma che, ciò nonostante, rimane in una grave crisi sociale ed economica, come la vicenda demografica sottolinea. In particolare nella provincia di Potenza, nella quale l’occupazione diretta e indotta avrebbero potuto risentire positivamente del ciclo di estrazione, il calo demografico è stato nello stesso periodo perfino più marcato (- 7,5%, pari a 29.998 residenti) rispetto al dato medio regionale. Naturalmente, non può bastare il petrolio ad impedire il declino, o almeno così non dovrebbe essere; a meno di non ritenere che sul petrolio – bene economico globale per eccellenza – possano reggersi un’intera economia e un’intera cultura sociale e del lavoro. Ciò nonostante le dinamiche demografiche suggeriscono alcuni interrogativi: che tipo di risorsa è il petrolio? Come e cosa induce in termini di sviluppo sui territori da cui viene estratto? E che ruolo gioca rispetto agli altri fattori di sviluppo? Nel caso della Basilicata e in particolare della provincia di Potenza gli altri fattori, già oggi e ancor più in futuro, potrebbero essere quelle risorse tipicamente non fungibili come i beni naturali, ambientali e paesaggistici, le risorse storico-culturali, agroturistiche, agroalimentari di qualità, nonché turistiche e per il tempo libero, che sono espressione locale e propria di questi territori. Rispetto ad essi il ciclo di estrazione del petrolio può rappresentare una risorsa compatibile oppure un detrattore territoriale. Una delle questioni cruciali, dunque, è come far convivere e come gestire i rischi (ambientali ma non solo) potenzialmente derivanti dal petrolio con le opportunità che esso stesso favorisce e, ancor più, con le prospettive di sviluppo sostenibile di più lungo periodo che, per definizione, solo le risorse locali sopra indicate dovrebbero poter costruire, e che il petrolio, invece, rischia di inibire. I redditi da occupazione (pochi), e le royalty (oggi consistenti, ma nel tempo variabili) che ne derivano, infatti, possono alimentare la dipendenza economico-finanziaria e imprenditoriale del sistema produttivo locale dal petrolio; così come tutto il ciclo produttivo e la stessa attrezzatura industriale e funzionale che ne permette il funzionamento possono agire come un potenziale detrattore diffuso nella valorizzazione delle altre opportunità territoriali e socio-economiche della regione. Questo è il tema di lavoro del contributo che si propone: verificare in che termini si pone l’alternativa tra risorsa affidabile o detrattore territoriale diffuso in ordine alla “risorsa petrolio”.

Petrolio: risorsa affidabile o detrattore territoriale diffuso? Accezione e gestione del rischio nel governo del territorio della Basilicata / Musacchio, Clara; Santangelo, Saverio; Perrone, Francesca. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 108-114. (Intervento presentato al convegno Convegno internazionale "Un futuro affidabile per la città. Apertura al cambiamento e rischio accettabile nel governo del territorio", XIV Edizione Progetto Paese tenutosi a Triennale di Milano nel 21 novembre 2017).

Petrolio: risorsa affidabile o detrattore territoriale diffuso? Accezione e gestione del rischio nel governo del territorio della Basilicata

Clara Musacchio;Saverio Santangelo;Francesca Perrone
2017

Abstract

Nel 2013 le royalty derivanti alla regione Basilicata dall’estrazione di petrolio nella provincia di Potenza raggiungono il valore più elevato, oltre 400 mln di Euro. Intanto, con un calo di 39.119 residenti negli ultimi 25 anni (1991-2016), pari a - 6,4%, prosegue il declino demografico della regione, in atto ormai dal decennio ’61-’71. Una regione che è ricca di petrolio, risorsa da cui a livello globale dipendono, nel bene e nel male, le sorti di molte economie, ma che, ciò nonostante, rimane in una grave crisi sociale ed economica, come la vicenda demografica sottolinea. In particolare nella provincia di Potenza, nella quale l’occupazione diretta e indotta avrebbero potuto risentire positivamente del ciclo di estrazione, il calo demografico è stato nello stesso periodo perfino più marcato (- 7,5%, pari a 29.998 residenti) rispetto al dato medio regionale. Naturalmente, non può bastare il petrolio ad impedire il declino, o almeno così non dovrebbe essere; a meno di non ritenere che sul petrolio – bene economico globale per eccellenza – possano reggersi un’intera economia e un’intera cultura sociale e del lavoro. Ciò nonostante le dinamiche demografiche suggeriscono alcuni interrogativi: che tipo di risorsa è il petrolio? Come e cosa induce in termini di sviluppo sui territori da cui viene estratto? E che ruolo gioca rispetto agli altri fattori di sviluppo? Nel caso della Basilicata e in particolare della provincia di Potenza gli altri fattori, già oggi e ancor più in futuro, potrebbero essere quelle risorse tipicamente non fungibili come i beni naturali, ambientali e paesaggistici, le risorse storico-culturali, agroturistiche, agroalimentari di qualità, nonché turistiche e per il tempo libero, che sono espressione locale e propria di questi territori. Rispetto ad essi il ciclo di estrazione del petrolio può rappresentare una risorsa compatibile oppure un detrattore territoriale. Una delle questioni cruciali, dunque, è come far convivere e come gestire i rischi (ambientali ma non solo) potenzialmente derivanti dal petrolio con le opportunità che esso stesso favorisce e, ancor più, con le prospettive di sviluppo sostenibile di più lungo periodo che, per definizione, solo le risorse locali sopra indicate dovrebbero poter costruire, e che il petrolio, invece, rischia di inibire. I redditi da occupazione (pochi), e le royalty (oggi consistenti, ma nel tempo variabili) che ne derivano, infatti, possono alimentare la dipendenza economico-finanziaria e imprenditoriale del sistema produttivo locale dal petrolio; così come tutto il ciclo produttivo e la stessa attrezzatura industriale e funzionale che ne permette il funzionamento possono agire come un potenziale detrattore diffuso nella valorizzazione delle altre opportunità territoriali e socio-economiche della regione. Questo è il tema di lavoro del contributo che si propone: verificare in che termini si pone l’alternativa tra risorsa affidabile o detrattore territoriale diffuso in ordine alla “risorsa petrolio”.
2017
Convegno internazionale "Un futuro affidabile per la città. Apertura al cambiamento e rischio accettabile nel governo del territorio", XIV Edizione Progetto Paese
04 Pubblicazione in atti di convegno::04c Atto di convegno in rivista
Petrolio: risorsa affidabile o detrattore territoriale diffuso? Accezione e gestione del rischio nel governo del territorio della Basilicata / Musacchio, Clara; Santangelo, Saverio; Perrone, Francesca. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 108-114. (Intervento presentato al convegno Convegno internazionale "Un futuro affidabile per la città. Apertura al cambiamento e rischio accettabile nel governo del territorio", XIV Edizione Progetto Paese tenutosi a Triennale di Milano nel 21 novembre 2017).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1025717
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