Questo studio è fondato su una ricerca lessicale esaustiva sulle banche dati TROBVERS e TROUVEORS dei derivati in lingua d’oc e d’oïl dei verbi latini somniare e dormire, permettendo di costruire il corpus delle composizioni dei trovatori e dei trovieri che trattano del tema del sogno. Il corpus è costituito da settantatré testi, i quali sono soprattutto cansons/chansons di argomento amoroso, e tensons/jeux-partis. Il tema si presenta articolato in diversi motivi, tra i quali quello dell’appagamento dell’amore in sogno può essere considerato come uno dei topoi classici della lirica d’amore cortese: esso è infatti molto frequente, figura con le stesse caratteristiche a partire dall’opera di Jaufre Rudel, ha i suoi difensori e i suoi nemici, è apertamente deriso da due composizioni anonime, ed è al centro di diversi testi, tra le quali il jeu-parti Or coisisiés, Jehan de Grieviler [Linker 144.1] tra i due rappresentati del puy d’Arras Jehan de Marli e Jehan de Grieviler è particolarmente significativo. Questo studio propone di interpretare il motivo dell’appagamento dell’amore in sogno come funzionale alla concezione maggioritaria dell’amor cortese fondata sull’ossimoro “to have and have not” - secondo la formula di Leo Spitzer -, un amore che comprende il desiderio fisico, ma che non vuole possedere se non in sogno.
Il sogno nella lirica dei trovatori e dei trovieri / Villari, ALDINA GIULIA. - (2016 Oct 04).
Il sogno nella lirica dei trovatori e dei trovieri.
VILLARI, ALDINA GIULIA
04/10/2016
Abstract
Questo studio è fondato su una ricerca lessicale esaustiva sulle banche dati TROBVERS e TROUVEORS dei derivati in lingua d’oc e d’oïl dei verbi latini somniare e dormire, permettendo di costruire il corpus delle composizioni dei trovatori e dei trovieri che trattano del tema del sogno. Il corpus è costituito da settantatré testi, i quali sono soprattutto cansons/chansons di argomento amoroso, e tensons/jeux-partis. Il tema si presenta articolato in diversi motivi, tra i quali quello dell’appagamento dell’amore in sogno può essere considerato come uno dei topoi classici della lirica d’amore cortese: esso è infatti molto frequente, figura con le stesse caratteristiche a partire dall’opera di Jaufre Rudel, ha i suoi difensori e i suoi nemici, è apertamente deriso da due composizioni anonime, ed è al centro di diversi testi, tra le quali il jeu-parti Or coisisiés, Jehan de Grieviler [Linker 144.1] tra i due rappresentati del puy d’Arras Jehan de Marli e Jehan de Grieviler è particolarmente significativo. Questo studio propone di interpretare il motivo dell’appagamento dell’amore in sogno come funzionale alla concezione maggioritaria dell’amor cortese fondata sull’ossimoro “to have and have not” - secondo la formula di Leo Spitzer -, un amore che comprende il desiderio fisico, ma che non vuole possedere se non in sogno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.