Il presente saggio vuole affrontare il tema della ricostruzione post-sismica con un'attenzione alla questione del paesaggio, termine che lega in maniera indissolubile la realtà fisica del territorio a quei valori immateriali (storici, culturali, produttivi, enogastronomici, ecc.) che costituiscono l'identità dei luoghi. In questo senso si intendono “paesaggi interrotti” i luoghi distrutti dal sisma, perchè sono state interrotte le storie che legano gli abitanti al luogo, è stato interrotto quel processo di narrazione continua e di attribuzione di senso e significati che avviene tra una collettività e il suo territorio. La ricerca parte dall'analisi delle recenti ricostruzioni post-sismiche, che hanno oscillato tra le due idee opposte di new town, poco distanti dalle città distrutte e ricostruzione “dov'era, com'era”. Nei diversi casi di studio è stata considerata l'efficacia della ricostruzione non solo per quello che riguarda il tessuto edilizio, ma anche per la ricostruzione del tessuto sociale delle comunità colpite dal sisma. Il saggio indaga la dimensione sociale e semiologica del paesaggio, riflettendo sul tema dell'identità collettiva, sull'attaccamento al luogo da parte degli abitanti e sull'identità culturale, anche con l'obiettivo di definire linee guida e strategie progettuali per la ricostruzione sostenibile dei paesi distrutti dal sisma del 2016. In particolare vengono definite azioni di governance, strategie resilienti e buone pratiche a partire dal coinvolgimento delle comunità locali per la ricostruzione dei luoghi secondo un approccio paesaggistico al progetto urbano.
Paesaggi interrotti. Tra ricostruzione e identità dei luoghi / Clemente, Matteo. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 1-10. (Intervento presentato al convegno 17th CIRIAF National Congress. Sustainable Development, Human Health and Environmental Protection tenutosi a Perugia nel 6-7 Aprile 2017).
Paesaggi interrotti. Tra ricostruzione e identità dei luoghi
Clemente Matteo
2017
Abstract
Il presente saggio vuole affrontare il tema della ricostruzione post-sismica con un'attenzione alla questione del paesaggio, termine che lega in maniera indissolubile la realtà fisica del territorio a quei valori immateriali (storici, culturali, produttivi, enogastronomici, ecc.) che costituiscono l'identità dei luoghi. In questo senso si intendono “paesaggi interrotti” i luoghi distrutti dal sisma, perchè sono state interrotte le storie che legano gli abitanti al luogo, è stato interrotto quel processo di narrazione continua e di attribuzione di senso e significati che avviene tra una collettività e il suo territorio. La ricerca parte dall'analisi delle recenti ricostruzioni post-sismiche, che hanno oscillato tra le due idee opposte di new town, poco distanti dalle città distrutte e ricostruzione “dov'era, com'era”. Nei diversi casi di studio è stata considerata l'efficacia della ricostruzione non solo per quello che riguarda il tessuto edilizio, ma anche per la ricostruzione del tessuto sociale delle comunità colpite dal sisma. Il saggio indaga la dimensione sociale e semiologica del paesaggio, riflettendo sul tema dell'identità collettiva, sull'attaccamento al luogo da parte degli abitanti e sull'identità culturale, anche con l'obiettivo di definire linee guida e strategie progettuali per la ricostruzione sostenibile dei paesi distrutti dal sisma del 2016. In particolare vengono definite azioni di governance, strategie resilienti e buone pratiche a partire dal coinvolgimento delle comunità locali per la ricostruzione dei luoghi secondo un approccio paesaggistico al progetto urbano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.