La tesi indaga la fondamentale funzione della virtù nella letteratura del primo Settecento secondo la stretta contiguità della morale e della politica che contrassegna la poesia settecentesca. Il lavoro, che affronta il periodo che va dal 1690 al 1749, si sofferma sulla stretta dipendenza tra l’ingresso dirompente della virtù quale funzione letteraria settecentesca e la rigenerazione, anche in chiave ‘nazionale’, della poesia a partire dalle riflessioni di Gianvincenzo Gravina e Ludovico Antonio Muratori. Partendo da un’analisi di carattere semantico, la tesi si focalizza sulla preminenza della virtù e dei suoi corollari all’interno del panorama letterario italiano, per individuare alcune specificità settecentesche attraverso l'analisi di generi e forme diverse (dalla poesia alla tragedia alla commedia).
Forme della virtù nel primo Settecento. Dalle "antiche favole" alla "pubblica felicità" / Bussotti, Alviera. - (2015 Jun 08).
Forme della virtù nel primo Settecento. Dalle "antiche favole" alla "pubblica felicità"
BUSSOTTI, ALVIERA
08/06/2015
Abstract
La tesi indaga la fondamentale funzione della virtù nella letteratura del primo Settecento secondo la stretta contiguità della morale e della politica che contrassegna la poesia settecentesca. Il lavoro, che affronta il periodo che va dal 1690 al 1749, si sofferma sulla stretta dipendenza tra l’ingresso dirompente della virtù quale funzione letteraria settecentesca e la rigenerazione, anche in chiave ‘nazionale’, della poesia a partire dalle riflessioni di Gianvincenzo Gravina e Ludovico Antonio Muratori. Partendo da un’analisi di carattere semantico, la tesi si focalizza sulla preminenza della virtù e dei suoi corollari all’interno del panorama letterario italiano, per individuare alcune specificità settecentesche attraverso l'analisi di generi e forme diverse (dalla poesia alla tragedia alla commedia).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.