Among the most noteworthy and interesting aspects of the dramaturgy of Nağīb Surūr, politically committed author of the second Egyptian nahḍa between the '60s and' 70s, is precisely the use of a language that is attributable to what the literary Tāha Wādī defined " a popular aesthetic "(ağ-ğamāliyya at-taqlidiyya), alluding with that definition not to the scenographic or choreographic solutions of performance, but to a deeper structuring of theatrical text in accordance with the faithful recovery of the artistic expressions of the Egyptian traditional tradition and especially al-Mawwāl. This article collects a series of rhetorical analyzes on mawwāl texts in Nağīb Surūr drammaturgy in order to elaborate critical thinking on the Egyptian author who boldly and transparently adhered to non-canonical literary forms of expression to become experimental neo-creator of the corpus of tradition.

Fra gli aspetti senza dubbio più noti ed interessanti della drammaturgia di Nağīb Surūr, autore politicamente impegnato della seconda nahḍa egiziana fra gli anni 60' e 70', vi è proprio l’impiego di un linguaggio riconducibile a ciò che il letterato Tāha Wādī definì “un’estetica popolare” (ağ-ğamāliyya at-taqlidiyya), alludendo con tale definizione non alle soluzioni scenografiche o coreografiche della performance, bensì ad una più profonda strutturazione del testo teatrale in conformità con il recupero fedele delle espressioni artistiche della tradizione popolare egiziana. Frutto di una ricerca più ampia sull'autore promossa dall'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", il presente articolo raccoglie una serie di analisi retoriche sui testi di Nağīb Surūr e di riflessioni su come il drammaturgo si definì in primo luogo "lettore/fruitore" di altre creazioni: nella fattispecie delle tre forme al-adab ash-sha῾bī riportate nel titolo, e ciò nell’intento di dar vita ad una nuova lingua drammaturgica scritta. Nell'opera di Surūr, infatti, la ripresa degli amthāl – proverbi - ad esempio, fu funzionale a conferire realismo al discorso teatrale, quella de al-ughniyya ash-sha῾biyya – la canzone popolare - mirò ad esaltare l’importanza della celebrazione de adh-dhākira al-ğamā῾iyya - memoria collettiva, il recupero de al-asāṭir al-qadīma (pl. di usṭūra – leggenda, mito) – antiche leggende - infine, costituì il nucleo della nuova sfida compositiva di Nağīb Surūr: egli raccontò attraverso il rito l’eterna tendenza dell’uomo al rinnovamento (taṭawwur), alla conoscenza del mondo prima attraverso la natura, poi la tradizione ed infine attraverso lo specchio della propria ibdā῾ - creatività. Tutti questi aspetti, dunque, costituiscono la base per l’articolazione di un pensiero critico più articolato sull'autore egiziano che attinse con audacia e trasparenza a forme espressive non canonicamente letterarie, per divenire sperimentale neo-creatore del corpus della tradizione.

Parole di teatro, parole di mawwāl: la riscrittura della tradizione popolare egiziana nella lingua drammaturgica di Naǧīb Surūr / Fontana, Chiara. - STAMPA. - (In corso di stampa), pp. pp.......-pp........ (Intervento presentato al convegno La lecture des créateurs tenutosi a Hammamet nel 23-25/03/2017).

Parole di teatro, parole di mawwāl: la riscrittura della tradizione popolare egiziana nella lingua drammaturgica di Naǧīb Surūr

Chiara Fontana
In corso di stampa

Abstract

Among the most noteworthy and interesting aspects of the dramaturgy of Nağīb Surūr, politically committed author of the second Egyptian nahḍa between the '60s and' 70s, is precisely the use of a language that is attributable to what the literary Tāha Wādī defined " a popular aesthetic "(ağ-ğamāliyya at-taqlidiyya), alluding with that definition not to the scenographic or choreographic solutions of performance, but to a deeper structuring of theatrical text in accordance with the faithful recovery of the artistic expressions of the Egyptian traditional tradition and especially al-Mawwāl. This article collects a series of rhetorical analyzes on mawwāl texts in Nağīb Surūr drammaturgy in order to elaborate critical thinking on the Egyptian author who boldly and transparently adhered to non-canonical literary forms of expression to become experimental neo-creator of the corpus of tradition.
9999
La lecture des créateurs
Fra gli aspetti senza dubbio più noti ed interessanti della drammaturgia di Nağīb Surūr, autore politicamente impegnato della seconda nahḍa egiziana fra gli anni 60' e 70', vi è proprio l’impiego di un linguaggio riconducibile a ciò che il letterato Tāha Wādī definì “un’estetica popolare” (ağ-ğamāliyya at-taqlidiyya), alludendo con tale definizione non alle soluzioni scenografiche o coreografiche della performance, bensì ad una più profonda strutturazione del testo teatrale in conformità con il recupero fedele delle espressioni artistiche della tradizione popolare egiziana. Frutto di una ricerca più ampia sull'autore promossa dall'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", il presente articolo raccoglie una serie di analisi retoriche sui testi di Nağīb Surūr e di riflessioni su come il drammaturgo si definì in primo luogo "lettore/fruitore" di altre creazioni: nella fattispecie delle tre forme al-adab ash-sha῾bī riportate nel titolo, e ciò nell’intento di dar vita ad una nuova lingua drammaturgica scritta. Nell'opera di Surūr, infatti, la ripresa degli amthāl – proverbi - ad esempio, fu funzionale a conferire realismo al discorso teatrale, quella de al-ughniyya ash-sha῾biyya – la canzone popolare - mirò ad esaltare l’importanza della celebrazione de adh-dhākira al-ğamā῾iyya - memoria collettiva, il recupero de al-asāṭir al-qadīma (pl. di usṭūra – leggenda, mito) – antiche leggende - infine, costituì il nucleo della nuova sfida compositiva di Nağīb Surūr: egli raccontò attraverso il rito l’eterna tendenza dell’uomo al rinnovamento (taṭawwur), alla conoscenza del mondo prima attraverso la natura, poi la tradizione ed infine attraverso lo specchio della propria ibdā῾ - creatività. Tutti questi aspetti, dunque, costituiscono la base per l’articolazione di un pensiero critico più articolato sull'autore egiziano che attinse con audacia e trasparenza a forme espressive non canonicamente letterarie, per divenire sperimentale neo-creatore del corpus della tradizione.
Letteratura orale, teatro egiziano sperimentale, studi linguistici e dialettologici, retorica araba, mawwāl, canzone popolare
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Parole di teatro, parole di mawwāl: la riscrittura della tradizione popolare egiziana nella lingua drammaturgica di Naǧīb Surūr / Fontana, Chiara. - STAMPA. - (In corso di stampa), pp. pp.......-pp........ (Intervento presentato al convegno La lecture des créateurs tenutosi a Hammamet nel 23-25/03/2017).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1022367
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