From being a tool of teaching and dissemination, photography has, in a relatively short time, begun to gain ascendency over the “experience of authenticity” of the work. Photographic images have thus now become substitutes for the experience of the places and spaces of architecture, conditioning our knowledge of it. While as early as the 1950s André Malraux maintained that art history has become the history of what can be photographed, the origins and continuity of this tendency are highlighted here, with particular regard to the role developed by photography in producing images, icons, and surrogates of architecture.

La fotografia, da strumento didattico e divulgativo, è passata in un tempo relativamente breve a prendere il sopravvento sull’«esperienza di autenticità» dell’opera. Le immagini fotografiche sono arrivate a diventare, così, sostitutive dell’esperienza di luoghi e spazi dell’architettura, condizionandone la conoscenza. Se André Malraux, già negli anni Cinquanta, sosteneva che la storia dell’arte è diventata la storia di quanto è fotografabile, si pongono qui in evidenza le origini e la continuità di tale tendenza, con particolare riguardo al ruolo sviluppato dalla fotografia nella produzione di immagini, icone e surrogati dell’architettura

Il ruolo della fotografia nella produzione di immagini, icone e surrogati dell’architettura / Quici, Fabio. - STAMPA. - (2017), pp. 871-878. (Intervento presentato al convegno 39° Convegno internazionale dei Docenti delle discipline della Rappresentazione. Quattordicesimo congresso UID. Territori e frontiere della rappresentazione tenutosi a Napoli).

Il ruolo della fotografia nella produzione di immagini, icone e surrogati dell’architettura

Quici Fabio
2017

Abstract

From being a tool of teaching and dissemination, photography has, in a relatively short time, begun to gain ascendency over the “experience of authenticity” of the work. Photographic images have thus now become substitutes for the experience of the places and spaces of architecture, conditioning our knowledge of it. While as early as the 1950s André Malraux maintained that art history has become the history of what can be photographed, the origins and continuity of this tendency are highlighted here, with particular regard to the role developed by photography in producing images, icons, and surrogates of architecture.
2017
39° Convegno internazionale dei Docenti delle discipline della Rappresentazione. Quattordicesimo congresso UID. Territori e frontiere della rappresentazione
La fotografia, da strumento didattico e divulgativo, è passata in un tempo relativamente breve a prendere il sopravvento sull’«esperienza di autenticità» dell’opera. Le immagini fotografiche sono arrivate a diventare, così, sostitutive dell’esperienza di luoghi e spazi dell’architettura, condizionandone la conoscenza. Se André Malraux, già negli anni Cinquanta, sosteneva che la storia dell’arte è diventata la storia di quanto è fotografabile, si pongono qui in evidenza le origini e la continuità di tale tendenza, con particolare riguardo al ruolo sviluppato dalla fotografia nella produzione di immagini, icone e surrogati dell’architettura
architecture; visual; photography
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il ruolo della fotografia nella produzione di immagini, icone e surrogati dell’architettura / Quici, Fabio. - STAMPA. - (2017), pp. 871-878. (Intervento presentato al convegno 39° Convegno internazionale dei Docenti delle discipline della Rappresentazione. Quattordicesimo congresso UID. Territori e frontiere della rappresentazione tenutosi a Napoli).
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