Se vogliamo continuare a occuparci della formazione dell’architetto, in una maniera tale da contribuire a rendere utile il suo nobilissimo contributo alla società civile, dobbiamo prioritariamente ridefinire i contorni della sua figura. Quali sono i sogni di coloro che si iscrivono alla nostra facoltà? Quali sono le idee e le aspettative (se ve ne sono) rispetto al nostro lavoro? Esiste una distanza tra il concetto di se e dei propri simili che ha l’architetto e le idee che, nel merito, hanno tutti gli altri? Quanto è grande e quanto è colmabile questa distanza?
A che cosa serve l'architetto? / Toppetti, Fabrizio. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 194-195. (Intervento presentato al convegno Per la qualità della formazione in architettura. V Forum dell'ìAssociazione ProArch tenutosi a Palermo nel 13-14 novembre 2015).
A che cosa serve l'architetto?
Fabrizio Toppetti
2016
Abstract
Se vogliamo continuare a occuparci della formazione dell’architetto, in una maniera tale da contribuire a rendere utile il suo nobilissimo contributo alla società civile, dobbiamo prioritariamente ridefinire i contorni della sua figura. Quali sono i sogni di coloro che si iscrivono alla nostra facoltà? Quali sono le idee e le aspettative (se ve ne sono) rispetto al nostro lavoro? Esiste una distanza tra il concetto di se e dei propri simili che ha l’architetto e le idee che, nel merito, hanno tutti gli altri? Quanto è grande e quanto è colmabile questa distanza?File | Dimensione | Formato | |
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