Introduzione. Molti studi hanno evidenziato il legame tra bullismo subìto e psicopatologia. La letteratura scientifica ha anche dimostrato che la capacità di perdonare è associata alla salute mentale delle vittime di bullismo, mentre il non-perdono è correlato a misure di sofferenza emotiva e disadattamento. Metodo. Il nostro obiettivo era esplorare le diverse componenti del perdono e del non-perdono (benevolenza, evitamento e vendetta) come mediatori degli effetti negativi sulla salute mentale del bullismo in un campione di adolescenti italiani. La nostra ipotesi prevedeva che coloro che non perdonano i bulli avrebbero mostrato livelli più elevati di depressione, rabbia e problemi comportamentali rispetto a coloro che li perdonano. Hanno partecipato alla ricerca 319 studenti, di età compresa tra i 14 e i 22 anni appartenenti a due scuole del sud Italia. I partecipanti hanno completato cinque questionari che misuravano il livello di vittimizzazione, il perdono, la depressione, la rabbia e i problemi comportamentali. Risultati. I nostri risultati hanno confermato la nostra ipotesi: coltivare sentimenti, credenze e motivazioni di vendetta, così come di evitamento rispetto all’aggressore (il bullo) è emerso come molto maladattivo. I risultati, comunque, differiscono a seconda delle componenti del perdono/non-perdono considerate, infatti la benevolenza (perdono) verso la vittima non è emerso come un correlato significativo dell’esito. Conclusioni. La nostra ricerca sottolinea l’importanza, per chi lavora con gli adolescenti, di aiutare le vittime di bullismo a superare gli effetti negativi della vittimizzazione sulla salute mentale tramite l’incremento della capacità di lasciar andare le emozioni, le credenze e le motivazioni di non-perdono.
Il bullismo subìto e l’associazione tra non-perdono, depressione e rabbia in un campione di adolescenti Italiani / Schneider, BARRY HOWARD; Baiocco, Roberto; Pallini, Susanna; Barcaccia, Barbara. - (2017), pp. 42-43. (Intervento presentato al convegno DALLA TEORIA ALL’APPLICAZIONE: QUALI EVIDENZE DALLA PSICOLOGIA POSITIVA? tenutosi a Roma nel 9-10 Giugno 2017).
Il bullismo subìto e l’associazione tra non-perdono, depressione e rabbia in un campione di adolescenti Italiani
SCHNEIDER, BARRY HOWARD;BAIOCCO, ROBERTO;Pallini, Susanna;BARCACCIA, BARBARA
2017
Abstract
Introduzione. Molti studi hanno evidenziato il legame tra bullismo subìto e psicopatologia. La letteratura scientifica ha anche dimostrato che la capacità di perdonare è associata alla salute mentale delle vittime di bullismo, mentre il non-perdono è correlato a misure di sofferenza emotiva e disadattamento. Metodo. Il nostro obiettivo era esplorare le diverse componenti del perdono e del non-perdono (benevolenza, evitamento e vendetta) come mediatori degli effetti negativi sulla salute mentale del bullismo in un campione di adolescenti italiani. La nostra ipotesi prevedeva che coloro che non perdonano i bulli avrebbero mostrato livelli più elevati di depressione, rabbia e problemi comportamentali rispetto a coloro che li perdonano. Hanno partecipato alla ricerca 319 studenti, di età compresa tra i 14 e i 22 anni appartenenti a due scuole del sud Italia. I partecipanti hanno completato cinque questionari che misuravano il livello di vittimizzazione, il perdono, la depressione, la rabbia e i problemi comportamentali. Risultati. I nostri risultati hanno confermato la nostra ipotesi: coltivare sentimenti, credenze e motivazioni di vendetta, così come di evitamento rispetto all’aggressore (il bullo) è emerso come molto maladattivo. I risultati, comunque, differiscono a seconda delle componenti del perdono/non-perdono considerate, infatti la benevolenza (perdono) verso la vittima non è emerso come un correlato significativo dell’esito. Conclusioni. La nostra ricerca sottolinea l’importanza, per chi lavora con gli adolescenti, di aiutare le vittime di bullismo a superare gli effetti negativi della vittimizzazione sulla salute mentale tramite l’incremento della capacità di lasciar andare le emozioni, le credenze e le motivazioni di non-perdono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.