L’osservazione empirica delle caratteristiche dei sogni ha rilevato che i contenuti onirici possono essere tra loro molto vari, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Per alcuni decenni la ricerca scientifica sul dreaming ha attribuito tali differenze alla specifica azione esercitata dallo stadio di sonno REM (Rapid Eye Movement) e dallo stadio di sonno NREM (Non-Rapid Eye Movement). In seguito, vari studi hanno cercato di superare la questione relativa alla dicotomia REM/NREM in merito alla produzione dei sogni. Fra questi, i contributi provenienti dagli studi di lesione, dalle ricerche di neuroimaging e dai metodi polisonnografici hanno permesso di chiarire, almeno in parte, quali siano le strutture cerebrali maggiormente coinvolte nella generazione dei sogni. Alcune di queste strutture sembrerebbero coinvolte isomorficamente nell’elaborazione dell’attività cognitiva durante la veglia. D’altra parte, ulteriori studi riportano una correlazione tra la rievocazione dell’attività onirica e una maggiore attivazione corticale durante il sonno. Attualmente, uno degli obiettivi principali è quello di chiarificare se la presenza del ricordo onirico possa essere predetta da specifiche attività oscillatorie a livello corticale oppure se dipenda dall’influenza di variabili di tratto che determinano differenze interindividuali nella capacità di richiamare i sogni al risveglio. Scopo della review è quello di illustrare in che modo il paradigma dicotomico sulla generazione del sogno si sia evoluto nel tempo e quali siano state le strade intraprese per superare tale questione. Saranno presi in considerazione gli studi che hanno apportato un contributo innovativo alla ricerca sui sogni, conducendo alla formulazione dei recenti ipotesi teoriche, valutando, in ultima analisi, l’auspicabile possibilità di procedere verso una teoria unificata del dreaming
L'attività elettrica cerebrale (EEG) predice la presenza del ricordo dei sogni? / Bartolacci, Chiara; Scarpelli, Serena; DE GENNARO, Luigi. - In: RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA. - ISSN 1129-6437. - STAMPA. - 141:2(2017), pp. 79-99. [10.3280/RSF2017-002005]
L'attività elettrica cerebrale (EEG) predice la presenza del ricordo dei sogni?
BARTOLACCI, CHIARA;SCARPELLI, SERENA;DE GENNARO, Luigi
2017
Abstract
L’osservazione empirica delle caratteristiche dei sogni ha rilevato che i contenuti onirici possono essere tra loro molto vari, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Per alcuni decenni la ricerca scientifica sul dreaming ha attribuito tali differenze alla specifica azione esercitata dallo stadio di sonno REM (Rapid Eye Movement) e dallo stadio di sonno NREM (Non-Rapid Eye Movement). In seguito, vari studi hanno cercato di superare la questione relativa alla dicotomia REM/NREM in merito alla produzione dei sogni. Fra questi, i contributi provenienti dagli studi di lesione, dalle ricerche di neuroimaging e dai metodi polisonnografici hanno permesso di chiarire, almeno in parte, quali siano le strutture cerebrali maggiormente coinvolte nella generazione dei sogni. Alcune di queste strutture sembrerebbero coinvolte isomorficamente nell’elaborazione dell’attività cognitiva durante la veglia. D’altra parte, ulteriori studi riportano una correlazione tra la rievocazione dell’attività onirica e una maggiore attivazione corticale durante il sonno. Attualmente, uno degli obiettivi principali è quello di chiarificare se la presenza del ricordo onirico possa essere predetta da specifiche attività oscillatorie a livello corticale oppure se dipenda dall’influenza di variabili di tratto che determinano differenze interindividuali nella capacità di richiamare i sogni al risveglio. Scopo della review è quello di illustrare in che modo il paradigma dicotomico sulla generazione del sogno si sia evoluto nel tempo e quali siano state le strade intraprese per superare tale questione. Saranno presi in considerazione gli studi che hanno apportato un contributo innovativo alla ricerca sui sogni, conducendo alla formulazione dei recenti ipotesi teoriche, valutando, in ultima analisi, l’auspicabile possibilità di procedere verso una teoria unificata del dreamingFile | Dimensione | Formato | |
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