L’argomento delle grandi cupole del passato poste a confronto è articolato, per esigenze redazionali in più numeri di una delle riviste specializzate del settore del restauro dei monumenti. Qui si esamina in particolare la cupola di San Pietro in Vaticano che segue il Pantheon romano, S. Sofia a Costantinopoli e la cupola fiorentina del Brunelleschi, tutte storicizzate con riguardo alle rispettive concezioni strutturali. S’introduce la cupola vaticana sviluppando i legami più diretti con la progettazione di quella fiorentina (chiaramente ben nota a Michelangelo). Esaminata la storia della sua costruzione, si forniscono l’interpretazione del suo comportamento strutturale e la descrizione dei suoi dissesti; questi si svilupparono ben presto dopo il suo completamento, fino ad incutere timori per la sua stabilità, che si manifestarono nel XVIII secolo, amplificati dalla percezione degli episodi sismici che interessano l’area romana all’inizio di quel secolo. Valutazioni del comportamento statico e dinamico della basilica e della cupola concludono le interpretazioni dei dissesti fornite e delineano un quadro di rischi per la sua stabilità futura.
LE GRANDI CUPOLE DEL PASSATO: SAN PIETRO. Il comportamento strutturale ed i dissesti. I modelli matematici e l'analisi strutturale / Cerone, Maurizio; Croci, Giorgio. - In: RECUPERO E CONSERVAZIONE. - ISSN 1826-4204. - STAMPA. - 72:72(2006), pp. 22-33.
LE GRANDI CUPOLE DEL PASSATO: SAN PIETRO. Il comportamento strutturale ed i dissesti. I modelli matematici e l'analisi strutturale.
CERONE, Maurizio;CROCI, Giorgio
2006
Abstract
L’argomento delle grandi cupole del passato poste a confronto è articolato, per esigenze redazionali in più numeri di una delle riviste specializzate del settore del restauro dei monumenti. Qui si esamina in particolare la cupola di San Pietro in Vaticano che segue il Pantheon romano, S. Sofia a Costantinopoli e la cupola fiorentina del Brunelleschi, tutte storicizzate con riguardo alle rispettive concezioni strutturali. S’introduce la cupola vaticana sviluppando i legami più diretti con la progettazione di quella fiorentina (chiaramente ben nota a Michelangelo). Esaminata la storia della sua costruzione, si forniscono l’interpretazione del suo comportamento strutturale e la descrizione dei suoi dissesti; questi si svilupparono ben presto dopo il suo completamento, fino ad incutere timori per la sua stabilità, che si manifestarono nel XVIII secolo, amplificati dalla percezione degli episodi sismici che interessano l’area romana all’inizio di quel secolo. Valutazioni del comportamento statico e dinamico della basilica e della cupola concludono le interpretazioni dei dissesti fornite e delineano un quadro di rischi per la sua stabilità futura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.