I profondi cambiamenti che hanno interessato il sistema finanziario europeo negli ultimi anni hanno comportato degli effetti sulla quotazione in borsa delle imprese, in termini di minor underpricing e di riduzione del numero di IPO. L’obiettivo del presente lavoro consiste nel valutare, da un lato, l’effetto della regolamentazione sull’attività dei principali mercati finanziari in Europa , e dall’altro, nell’evidenziare le differenti implicazioni dal nuovo quadro normativo su una delle “anomalie” relative all’andamento dei corsi dei titoli di nuova emissione nel breve periodo: l’underpricing. In primo luogo, esaminando l'andamento dei collocamenti si è cercato di analizzare se le società emittenti sottoprezzino il valore delle azioni emesse. Coerentemente con l’obiettivo di analizzare l’andamento dell’underpricing nelle IPO in Europa è stato costruito un campione di imprese non finanziarie che hanno effettuato l’IPO, in uno dei Paesi oggetto d’indagine, tra il 1997 e il 2011. Tale campione è stato ottenuto dopo aver escluso dall’universo delle 6207 quotazioni individuate le banche, le compagnie di assicurazione, le società finanziarie e i fondi d’investimento di qualsiasi natura arrivando a un totale di 4775 imprese. Non essendo possibile recuperare i dati necessari, per tutte le IPO censite, la dimensione dei sotto-campioni si riduce ulteriormente fino ad arrivare alle 1749 osservazioni finali. Nonostante queste criticità, il campione risulta essere pienamente rappresentativo ed è possibile escludere che esso sia distorto. L’analisi svolta ha confermato la presenza di un forte underpricing nelle IPO europee e la coerenza di tale fenomeno con la teoria delle asimmetrie informative. Alla luce dei risultati ottenuti, è possibile affermare che la presenza dei fondi di private equity è in grado di ridurre l’underpricing. Anche se in letteratura tale riduzione è stata attribuita al ruolo di certificazione svolto e alla volontà di preservare il proprio capitale reputazionale, le evidenze indicano che i fondi di private equity sono interessati soprattutto a minimizzare “i soldi lasciati sul tavolo” durante il processo di quotazione, poiché ciò comporterebbe, per loro, un minor guadagno. Di grande importanza è il risultato connesso all’effetto dell’introduzione in Europa di una regolamentazione simile al Sarbanes Oxley Act introdotto nel 2002 negli USA: quest’ultima è stata in grado di ridurre il fenomeno dell’underpricing e, di conseguenza, di aumentare l’efficienza del sistema finanziario, evitando che le imprese “lasciassero i soldi sul tavolo”. In secondo luogo, si è provveduto ad analizzare l’evoluzione del numero di IPO in Europa. Come nella precedente analisi, si è scelto di focalizzare l’attenzione sui più importanti mercati finanziari europei e nell’ambito dell’analisi si è deciso di considerare l’arco temporale che va dal 1997 e termina nel 2011. Le evidenze fornite da questa seconda analisi dimostrano che la riduzione delle IPO nei vari paesi europei non è imputabile alla regolamentazione (e in particolare ai costi connessi ad essa) come sostenuto da alcuni studi precedenti. Il cambiamento nel numero di collocamenti in alcuni paesi è attribuibile alla maggiore integrazione tra i sistemi finanziari. Questo ha comportato una minor complessità per le imprese di quotarsi in un paese diverso da quello nel quale operano. Ciò da un lato, rende più debole e meno stringente il rapporto che i legal framework dei paesi hanno sull’importanza dei mercati finanziari all’interno dell’economia e, dall’altro, sposta l’attenzione sulla necessità di avere un mercato europeo dei capitali con regole comuni. L’analisi dettagliata di questo fenomeno (IPO domestiche e IPO straniere) rappresenta un tema aperto per future ricerche. Il lavoro è stato organizzato nel seguente modo: il capitolo 2 è dedicato alla descrizione e all’analisi dell’underpricing in Europa; il capitolo 3 è focalizzato sull’andamento nel tempo delle IPO in Europa. I due capitoli presentano la medesima struttura, includendo una breve review della letteratura, la descrizione del campione selezionato e una sintesi dei principali risultati ottenuti. Nel quarto e ultimo capitolo del lavoro sono tratte brevi conclusioni.

QUALCOSA È CAMBIATO? Nuove evidenze dal mercato delle IPO in Europa / Bracale, Alessandro. - (2017 Feb 20).

QUALCOSA È CAMBIATO? Nuove evidenze dal mercato delle IPO in Europa

BRACALE, ALESSANDRO
20/02/2017

Abstract

I profondi cambiamenti che hanno interessato il sistema finanziario europeo negli ultimi anni hanno comportato degli effetti sulla quotazione in borsa delle imprese, in termini di minor underpricing e di riduzione del numero di IPO. L’obiettivo del presente lavoro consiste nel valutare, da un lato, l’effetto della regolamentazione sull’attività dei principali mercati finanziari in Europa , e dall’altro, nell’evidenziare le differenti implicazioni dal nuovo quadro normativo su una delle “anomalie” relative all’andamento dei corsi dei titoli di nuova emissione nel breve periodo: l’underpricing. In primo luogo, esaminando l'andamento dei collocamenti si è cercato di analizzare se le società emittenti sottoprezzino il valore delle azioni emesse. Coerentemente con l’obiettivo di analizzare l’andamento dell’underpricing nelle IPO in Europa è stato costruito un campione di imprese non finanziarie che hanno effettuato l’IPO, in uno dei Paesi oggetto d’indagine, tra il 1997 e il 2011. Tale campione è stato ottenuto dopo aver escluso dall’universo delle 6207 quotazioni individuate le banche, le compagnie di assicurazione, le società finanziarie e i fondi d’investimento di qualsiasi natura arrivando a un totale di 4775 imprese. Non essendo possibile recuperare i dati necessari, per tutte le IPO censite, la dimensione dei sotto-campioni si riduce ulteriormente fino ad arrivare alle 1749 osservazioni finali. Nonostante queste criticità, il campione risulta essere pienamente rappresentativo ed è possibile escludere che esso sia distorto. L’analisi svolta ha confermato la presenza di un forte underpricing nelle IPO europee e la coerenza di tale fenomeno con la teoria delle asimmetrie informative. Alla luce dei risultati ottenuti, è possibile affermare che la presenza dei fondi di private equity è in grado di ridurre l’underpricing. Anche se in letteratura tale riduzione è stata attribuita al ruolo di certificazione svolto e alla volontà di preservare il proprio capitale reputazionale, le evidenze indicano che i fondi di private equity sono interessati soprattutto a minimizzare “i soldi lasciati sul tavolo” durante il processo di quotazione, poiché ciò comporterebbe, per loro, un minor guadagno. Di grande importanza è il risultato connesso all’effetto dell’introduzione in Europa di una regolamentazione simile al Sarbanes Oxley Act introdotto nel 2002 negli USA: quest’ultima è stata in grado di ridurre il fenomeno dell’underpricing e, di conseguenza, di aumentare l’efficienza del sistema finanziario, evitando che le imprese “lasciassero i soldi sul tavolo”. In secondo luogo, si è provveduto ad analizzare l’evoluzione del numero di IPO in Europa. Come nella precedente analisi, si è scelto di focalizzare l’attenzione sui più importanti mercati finanziari europei e nell’ambito dell’analisi si è deciso di considerare l’arco temporale che va dal 1997 e termina nel 2011. Le evidenze fornite da questa seconda analisi dimostrano che la riduzione delle IPO nei vari paesi europei non è imputabile alla regolamentazione (e in particolare ai costi connessi ad essa) come sostenuto da alcuni studi precedenti. Il cambiamento nel numero di collocamenti in alcuni paesi è attribuibile alla maggiore integrazione tra i sistemi finanziari. Questo ha comportato una minor complessità per le imprese di quotarsi in un paese diverso da quello nel quale operano. Ciò da un lato, rende più debole e meno stringente il rapporto che i legal framework dei paesi hanno sull’importanza dei mercati finanziari all’interno dell’economia e, dall’altro, sposta l’attenzione sulla necessità di avere un mercato europeo dei capitali con regole comuni. L’analisi dettagliata di questo fenomeno (IPO domestiche e IPO straniere) rappresenta un tema aperto per future ricerche. Il lavoro è stato organizzato nel seguente modo: il capitolo 2 è dedicato alla descrizione e all’analisi dell’underpricing in Europa; il capitolo 3 è focalizzato sull’andamento nel tempo delle IPO in Europa. I due capitoli presentano la medesima struttura, includendo una breve review della letteratura, la descrizione del campione selezionato e una sintesi dei principali risultati ottenuti. Nel quarto e ultimo capitolo del lavoro sono tratte brevi conclusioni.
20-feb-2017
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1008094
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