Introduzione In situazioni in cui c'è una piccola probabilità di una grande perdita, bambini e adolescenti sono più propensi al rischio degli adulti. La propensione al rischio è influenzata anche dall’esperienza di emozioni negative, come il rimpianto per una scelta che non ha portato all’esito sperato. Questo studio ha indagato le preferenze di bambini di età prescolare in compiti di propensione al rischio, utilizzando un nuovo approccio sperimentale. Metodo A 100 bambini (50 di 4 anni e 50 di 5; M=45, F=55) sono stati somministrati: (i) compito di scelta probabilistica, in cui sono presentate una serie di scelte reali tra un’opzione sicura e un’opzione rischiosa, (ii) Children’s Gambling Task (CGT), in cui i bambini effettuano una serie di scelte reali tra due mazzi di carte (vantaggioso e svantaggioso), (iii) prova di scommessa, (iv) BIN 4-6 (per valutare le competenze numeriche), (v) PPVT-R (test di vocabolario ricettivo). Nel compito di scelta probabilistica e nella prova di scommessa è stato chiesto ai bambini di descrivere l’emozione provata in seguito all’esito di ciascuna scelta, utilizzando una scala di autovalutazione emotiva. Risultati Compito di scelta probabilistica: l’ANOVA fattoriale ha evidenziato sia un effetto dell’età (F(1, 88)=4,70; p=0,033), sia della condizione (F(2, 88)=4,94; p=0,009). I bambini di 5 anni hanno effettuato più scelte rischiose dei bambini di 4. Il test post-hoc di Tukey ha rilevato un maggior numero di scelte rischiose nella condizione Vantaggiosa che in quella Svantaggiosa (p=0,012). CGT: l’ANOVA fattoriale ha rivelato un’interazione marginalmente significativa tra il numero di prove e il genere e dal post-hoc di Tukey è emerso che nel corso delle prove i bambini hanno effettuato più scelte vantaggiose delle bambine (F(4, 124)=2,50, p=0,046). Prova di scommessa: l’ANOVA fattoriale non ha evidenziato effetti significativi di età e genere (F(1)=1,32, p=0,26; F(1)=0,17, p=0,68); l’indice di correlazione r di Pearson tra la percentuale di giocata e la frequenza di vincita non è significativo (r=-0,24, p=0,09, N=52). Non sono emerse correlazioni significative (r di Pearson) tra prova di scelta probabilistica, CGT, lancio del gettone e tra queste prove e i punteggi del PPVT-R e del BIN 4-6. Le risposte emotive, analizzate in un sotto campione di 31 bambini (le analisi sono tuttora in corso), sono coerenti con gli esiti delle prove. Conclusioni L’età e il concetto di probabilità incidono sull’abilità dei bambini di effettuare scelte vantaggiose in situazioni di incertezza. Quando le due opzioni hanno lo stesso valore atteso i bambini sembrano comportarsi come decisori razionali. L’assenza di correlazione tra i tre compiti potrebbe indicare che questi valutino aspetti diversi della propensione al rischio, a sostegno dell’idea che si tratti di un costrutto multidimensionale. Studi futuri dovranno indagare come si comportano bambini in età scolare, utilizzando un approccio multidisciplinare.
Correlati emotivi in compiti di propensione al rischio in bambini di età prescolare / Paoletti, Melania; Bellagamba, Francesca; De Petrillo, Francesca; Moscati, Sara; Tomei, Eleonora; Gagliardi, Rosy; Paglieri, Fabio; Addessi, Elsa. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 153-153. (Intervento presentato al convegno XXX Congresso Nazionale AIP-Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione tenutosi a Messina nel 14-16 Settembre 2017).
Correlati emotivi in compiti di propensione al rischio in bambini di età prescolare
PAOLETTI, MELANIA;BELLAGAMBA, Francesca;PAGLIERI, FABIO;ADDESSI, Elsa
2017
Abstract
Introduzione In situazioni in cui c'è una piccola probabilità di una grande perdita, bambini e adolescenti sono più propensi al rischio degli adulti. La propensione al rischio è influenzata anche dall’esperienza di emozioni negative, come il rimpianto per una scelta che non ha portato all’esito sperato. Questo studio ha indagato le preferenze di bambini di età prescolare in compiti di propensione al rischio, utilizzando un nuovo approccio sperimentale. Metodo A 100 bambini (50 di 4 anni e 50 di 5; M=45, F=55) sono stati somministrati: (i) compito di scelta probabilistica, in cui sono presentate una serie di scelte reali tra un’opzione sicura e un’opzione rischiosa, (ii) Children’s Gambling Task (CGT), in cui i bambini effettuano una serie di scelte reali tra due mazzi di carte (vantaggioso e svantaggioso), (iii) prova di scommessa, (iv) BIN 4-6 (per valutare le competenze numeriche), (v) PPVT-R (test di vocabolario ricettivo). Nel compito di scelta probabilistica e nella prova di scommessa è stato chiesto ai bambini di descrivere l’emozione provata in seguito all’esito di ciascuna scelta, utilizzando una scala di autovalutazione emotiva. Risultati Compito di scelta probabilistica: l’ANOVA fattoriale ha evidenziato sia un effetto dell’età (F(1, 88)=4,70; p=0,033), sia della condizione (F(2, 88)=4,94; p=0,009). I bambini di 5 anni hanno effettuato più scelte rischiose dei bambini di 4. Il test post-hoc di Tukey ha rilevato un maggior numero di scelte rischiose nella condizione Vantaggiosa che in quella Svantaggiosa (p=0,012). CGT: l’ANOVA fattoriale ha rivelato un’interazione marginalmente significativa tra il numero di prove e il genere e dal post-hoc di Tukey è emerso che nel corso delle prove i bambini hanno effettuato più scelte vantaggiose delle bambine (F(4, 124)=2,50, p=0,046). Prova di scommessa: l’ANOVA fattoriale non ha evidenziato effetti significativi di età e genere (F(1)=1,32, p=0,26; F(1)=0,17, p=0,68); l’indice di correlazione r di Pearson tra la percentuale di giocata e la frequenza di vincita non è significativo (r=-0,24, p=0,09, N=52). Non sono emerse correlazioni significative (r di Pearson) tra prova di scelta probabilistica, CGT, lancio del gettone e tra queste prove e i punteggi del PPVT-R e del BIN 4-6. Le risposte emotive, analizzate in un sotto campione di 31 bambini (le analisi sono tuttora in corso), sono coerenti con gli esiti delle prove. Conclusioni L’età e il concetto di probabilità incidono sull’abilità dei bambini di effettuare scelte vantaggiose in situazioni di incertezza. Quando le due opzioni hanno lo stesso valore atteso i bambini sembrano comportarsi come decisori razionali. L’assenza di correlazione tra i tre compiti potrebbe indicare che questi valutino aspetti diversi della propensione al rischio, a sostegno dell’idea che si tratti di un costrutto multidimensionale. Studi futuri dovranno indagare come si comportano bambini in età scolare, utilizzando un approccio multidisciplinare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.