Sculpture, like writing and architectural drawing, is one of the ways in which we can investigate the qualities of space and time. A space that in the series Dynamic Morphemes has a variable geometry that is therefore connected with a two–dimensional time: towards the future, with a return to the past, circular, taking in the “now”. Space and time generate form and matrix, a phenomenon and its opposite, setting up a vital conflict which is possible only within the present. Dynamic Morphemes derive from an irresistible need to give a three–dimensional aspect to figurations that are intimately connected with the idea of space–time, that have for too long been confined to the suffused condition of two dimensions. And that, since the 1980s, have been imprisoned in the intangible world of the virtual. And from this condition they still insist on taking on granular substance (granule theory) and deciding “to be”. Tired of a tautological architectural design that tends to feed off its own representation, they intercept and resolve possible threats of short–circuiting, levitating in their new dimension “XYZ”: drawings that become matter, realities that no longer fear their relation with gravity and time. If we could only see them properly, they should be interpreted as four–dimensional abstract drawings, theoretical concentrates of architecture that are still without concrete building connotations. Anticipating architecture, these granules are asking to constitute the rings of a dynamic chain that describes its DNA: a certain number of nucleotides freely organizable that can generate, by derivation and transcription, the stamina cells of a new project for our time.

Insieme alla scrittura in senso lato, al disegno e all’architettura, la scultura contribuisce a indagare le qualità dello spazio e del tempo. Uno spazio che nella serie Morfemi Dinamici è ad assetto variabile, connesso a un tempo bidirezionale: verso il futuro, con un ritorno al passato, transitando per l’adesso. Spazio e tempo generano forma e matrice, un fenomeno e il suo opposto, innescando quel vitale conflitto possibile solo nella condizione presente. Morfemi Dinamici derivano da un’esigenza incontenibile di dare tridimensionalità a figurazioni intimamente connesse con l’idea di spazio–tempo, a lungo confinate nella soffusa bidimensionalità e, dagli anni ‘80, imprigionate nell’immaterialità del virtuale. E da questa condizione non rinunciano ad assumere spessore granulare (teoria dei granuli), a inverarsi nell’essere. Stanchi di una figurazione tautologica che tende ad alimentarsi della sua stessa rappresentazione, intercettano e sfatano possibili minacce di cortocircuito, lievitando da XY alla nuova dimensione XYZ: disegni divenuti materici, realtà che più non temono il rapporto con la gravità. A saperli vedere, essi vanno letti come disegni tridimensionali astratti, concentrati di architettura teorica ancora privi di concrete connotazioni costruttive. Anticipando l’architettura, questi granuli desiderano costituire gli anelli di una catena dinamica che ne descrive il DNA: un certo numero di nucleotidi liberamente articolabili in grado di generare, per derivazione e trascrizione, le cellule staminali di un nuovo progetto contemporaneo.

Morfemi dinamici / Dynamic Morphemes / Lenci, Ruggero. - In: XY. - ISSN 2499-8338. - STAMPA. - 3:2017(2017), pp. 64-73. [10.15168/xy.v2i3]

Morfemi dinamici / Dynamic Morphemes

LENCI, Ruggero
2017

Abstract

Sculpture, like writing and architectural drawing, is one of the ways in which we can investigate the qualities of space and time. A space that in the series Dynamic Morphemes has a variable geometry that is therefore connected with a two–dimensional time: towards the future, with a return to the past, circular, taking in the “now”. Space and time generate form and matrix, a phenomenon and its opposite, setting up a vital conflict which is possible only within the present. Dynamic Morphemes derive from an irresistible need to give a three–dimensional aspect to figurations that are intimately connected with the idea of space–time, that have for too long been confined to the suffused condition of two dimensions. And that, since the 1980s, have been imprisoned in the intangible world of the virtual. And from this condition they still insist on taking on granular substance (granule theory) and deciding “to be”. Tired of a tautological architectural design that tends to feed off its own representation, they intercept and resolve possible threats of short–circuiting, levitating in their new dimension “XYZ”: drawings that become matter, realities that no longer fear their relation with gravity and time. If we could only see them properly, they should be interpreted as four–dimensional abstract drawings, theoretical concentrates of architecture that are still without concrete building connotations. Anticipating architecture, these granules are asking to constitute the rings of a dynamic chain that describes its DNA: a certain number of nucleotides freely organizable that can generate, by derivation and transcription, the stamina cells of a new project for our time.
2017
Insieme alla scrittura in senso lato, al disegno e all’architettura, la scultura contribuisce a indagare le qualità dello spazio e del tempo. Uno spazio che nella serie Morfemi Dinamici è ad assetto variabile, connesso a un tempo bidirezionale: verso il futuro, con un ritorno al passato, transitando per l’adesso. Spazio e tempo generano forma e matrice, un fenomeno e il suo opposto, innescando quel vitale conflitto possibile solo nella condizione presente. Morfemi Dinamici derivano da un’esigenza incontenibile di dare tridimensionalità a figurazioni intimamente connesse con l’idea di spazio–tempo, a lungo confinate nella soffusa bidimensionalità e, dagli anni ‘80, imprigionate nell’immaterialità del virtuale. E da questa condizione non rinunciano ad assumere spessore granulare (teoria dei granuli), a inverarsi nell’essere. Stanchi di una figurazione tautologica che tende ad alimentarsi della sua stessa rappresentazione, intercettano e sfatano possibili minacce di cortocircuito, lievitando da XY alla nuova dimensione XYZ: disegni divenuti materici, realtà che più non temono il rapporto con la gravità. A saperli vedere, essi vanno letti come disegni tridimensionali astratti, concentrati di architettura teorica ancora privi di concrete connotazioni costruttive. Anticipando l’architettura, questi granuli desiderano costituire gli anelli di una catena dinamica che ne descrive il DNA: un certo numero di nucleotidi liberamente articolabili in grado di generare, per derivazione e trascrizione, le cellule staminali di un nuovo progetto contemporaneo.
Lucio Saffaro; arte e architettura; geometrie complesse
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Morfemi dinamici / Dynamic Morphemes / Lenci, Ruggero. - In: XY. - ISSN 2499-8338. - STAMPA. - 3:2017(2017), pp. 64-73. [10.15168/xy.v2i3]
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