In difesa del lato oscuro dell'azione

Il problema della intelligibilità dell’azione sociale trova nella tradizione classica una cristallina sistematizzazione, grazie a Weber e a Pareto. Con il primo grande autore tale sistematizzazione si evidenzia nella graduazione sottostante alla tipologia (quadricotomica) dell’agire razionale, con il secondo nella definizione del concetto di azione non-logica. Ma, in entrambi i casi, ciò che rimane aperto è il confronto fra il “significato interno della condotta” (Weber), che può anche dar luogo a “giustificazioni logiche” di “azioni non logiche”(Pareto), e la comprensione di tale significato da parte dllosservatore. Di qui, dopo la tradizione classica, il tentativo della sociologia contemporanea di avvicinare i due ‘punti di vista’ (esemplarmente, in Boudon), con il rischio, anziché di “mettersi nei panni dell’attore” (Merton), di proiettare su di lui il modello di intelligibilità della condotta che appartiene all’osservatore. Il testo presenta, in tal senso, una critica della nozione di “buona ragione” in Boudon.