This diachronic study experiments a new tool for the history of medieval landscape; correlating toponymy and notarial sources, with the morphological analysis, and the archaeological data, it shows the origin of praedial place names, through successive transcriptions, from the Republican and Imperial land ownership system. The paper considers the Subiaco abbey and its territory, by examining the IGM maps in scale 1:25,000. We selected from these maps a list of praedial place names, correlating it with a number of place names taken from medieval documents (IV-XII cent.). For some of these place names it was possible to follow their history all the way back to the Roman praedium, and in two cases, through the analysis of literary and epigraphic sources, we identified the Roman owner of the land. It was so possible to verify the connection of praedial toponyms with the evolution of Roman rustic villas, first, into medieval villages, and then into the castle settlements, showing how the Roman villas are in this area the substrate settlement type of medieval small towns.

Il tema della memoria nella ricostruzione storica del paesaggio medievale è centrale, alcune memorie del territorio sono così remote da essere oggi completamente dimenticate: pertanto il lavoro storico sul paesaggio medievale consiste soprattutto nella ricostruzione di una memoria perduta. La ricostruzione dei paesaggi medievali, vista la scarsità delle fonti iconografiche disponibili e delle fonti in genere, deve utilizzare la struttura fisica della città «valutata nel suo insostituibile valore di documento storico» senza contrapposizione con le fonti documentali, le fonti notarili, le ‘fonti’ toponomastiche, i catasti antichi o moderni, anche con l’applicazione del metodo regressivo. Illustreremo il caso del territorio sublacense, con un’applicazione metodologica della ricostruzione della topografia medievale, dove sono affiancati il metodo storico e l’analisi morfologica. Questi strumenti hanno consentito di ricostruire un assetto territoriale in presenza di dati archivistici scarsi e frammentari, appunto integrandoli con i dati archeologici, morfologici, e in particolare con le indicazioni fornite dalla toponomastica.

Sull’origine romana dei toponimi prediali nel territorio sublacense / Camiz, Alessandro. - STAMPA. - (2016), pp. 107-126.

Sull’origine romana dei toponimi prediali nel territorio sublacense

CAMIZ, Alessandro
2016

Abstract

This diachronic study experiments a new tool for the history of medieval landscape; correlating toponymy and notarial sources, with the morphological analysis, and the archaeological data, it shows the origin of praedial place names, through successive transcriptions, from the Republican and Imperial land ownership system. The paper considers the Subiaco abbey and its territory, by examining the IGM maps in scale 1:25,000. We selected from these maps a list of praedial place names, correlating it with a number of place names taken from medieval documents (IV-XII cent.). For some of these place names it was possible to follow their history all the way back to the Roman praedium, and in two cases, through the analysis of literary and epigraphic sources, we identified the Roman owner of the land. It was so possible to verify the connection of praedial toponyms with the evolution of Roman rustic villas, first, into medieval villages, and then into the castle settlements, showing how the Roman villas are in this area the substrate settlement type of medieval small towns.
2016
Toponomastica bene comune
978-88-99836-00-9
Il tema della memoria nella ricostruzione storica del paesaggio medievale è centrale, alcune memorie del territorio sono così remote da essere oggi completamente dimenticate: pertanto il lavoro storico sul paesaggio medievale consiste soprattutto nella ricostruzione di una memoria perduta. La ricostruzione dei paesaggi medievali, vista la scarsità delle fonti iconografiche disponibili e delle fonti in genere, deve utilizzare la struttura fisica della città «valutata nel suo insostituibile valore di documento storico» senza contrapposizione con le fonti documentali, le fonti notarili, le ‘fonti’ toponomastiche, i catasti antichi o moderni, anche con l’applicazione del metodo regressivo. Illustreremo il caso del territorio sublacense, con un’applicazione metodologica della ricostruzione della topografia medievale, dove sono affiancati il metodo storico e l’analisi morfologica. Questi strumenti hanno consentito di ricostruire un assetto territoriale in presenza di dati archivistici scarsi e frammentari, appunto integrandoli con i dati archeologici, morfologici, e in particolare con le indicazioni fornite dalla toponomastica.
architettura; toponomastica; territorio; paesaggio; città
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Sull’origine romana dei toponimi prediali nel territorio sublacense / Camiz, Alessandro. - STAMPA. - (2016), pp. 107-126.
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