Il progetto di (ri)costruzione del territorio dell’altipiano e della vallata di Lucoli è finalizzato al potenziamento delle relazioni e degli scambi verso l’interno e verso l’esterno e, contemporaneamente, alla valorizzazione di differenze e specificità interne in una prospettiva di coesione e complementarietà. In questo quadro sono state identificate tre famiglie di interventi rivolti rispettivamente a potenziare la coesione territoriale, rinnovare l’offerta turistica, migliorare le prestazioni e l’immagine dei centri urbani. Il termine infrastruttura, utilizzato per questi interventi, tende a sottolinearne il ruolo di matrice spaziale e di supporto alle trasformazioni economiche e territoriali.Completa il sistema delle infrastrutture di coesione territoriale una rete di strade-paesaggio intese come itinerari di esplorazione e conoscenza del territorio, dei suoi caratteri storici, ambientali, delle produzioni tipiche, delle attività silvo-pastorali tradizionali. Sono perlopiù percorrenze storiche che collegavano il territorio dell’altipiano con la vallata di Lucoli (l’antico valico di Forcamiccia) e con la valle subequana (la strada di Secinaro e la direttrice della transumanza delle pagliare di Tione) o sentieri e percorsi escursionistici che si sviluppano lungo le vie d’acqua che alimentano gli scambi ecologici e funzionali tra territori montani e vallivi (Rio Gamberale, val d’Arano e Gole di Celano). Gli interventi previsti riguardano la predisposizione di attrezzature e dispositivi (allestimenti land-art) in grado di migliorare e rinnovare le possibilità di fruizone e percezione dei contesti paesistico- ambientali attraversati. Le infrastrutture per il rinnovamento dell’offerta turistica sono costituite da un insieme di interventi di nuova realizzazione, destinati a qualificare e differenziare l’offerta turistica, garantire maggiore flessibilità stagionale, valorizzare le risorse territoriali in una prospettiva di sviluppo integrata e interconnessa a livello di area omogenea. Gli interventi valorizzano vocazioni e specificità comunali (come nel caso del sistema di attrezzature equestri e sportive ad Ovindoli o il campo di volo a Lucoli) ; assumono progettualità e attese in corso (come nel caso del campo di golf a rocca di Mezzo) o suggeriscono nuove possibilità, più rispondenti alle esigenze contemporanee e alle nuove prospettive di sviluppo e accessibilità territoriale (come nel caso del polo d’acqua con piscine e area wellness facilmente accessibile dai diversi poli di attrazione turistica dell’altipiano e della vallata di Lucoli). Le infrastrutture per il miglioramento dei centri urbani sono costituite da interventi di rivitalizzazione funzionale e qualificazione spaziale dei centri abitati, in grado di supportare i programmi di ricostruzione del patrimonio abitativo danneggiato dal sisma, l’ inserimento di funzioni vitali all’interno dei centri storici, la messa in sicurezza e il rafforzamento dei legami con il territorio. I progetti interessano prevalentemente aree e spazi trascurati, al margine dei centri storici (ingressi, aree di mediazione e filtro con lo spazio rurale e con i nuovi insediamenti turistici) ma anche spazi ed edifici danneggiati, all’interno dei centri storici, che altrimenti rischiano l’abbandono.
Dopo il terremoto / Imbroglini, Cristina. - STAMPA. - (2010), pp. 103-177.
Dopo il terremoto
IMBROGLINI, CRISTINA
2010
Abstract
Il progetto di (ri)costruzione del territorio dell’altipiano e della vallata di Lucoli è finalizzato al potenziamento delle relazioni e degli scambi verso l’interno e verso l’esterno e, contemporaneamente, alla valorizzazione di differenze e specificità interne in una prospettiva di coesione e complementarietà. In questo quadro sono state identificate tre famiglie di interventi rivolti rispettivamente a potenziare la coesione territoriale, rinnovare l’offerta turistica, migliorare le prestazioni e l’immagine dei centri urbani. Il termine infrastruttura, utilizzato per questi interventi, tende a sottolinearne il ruolo di matrice spaziale e di supporto alle trasformazioni economiche e territoriali.Completa il sistema delle infrastrutture di coesione territoriale una rete di strade-paesaggio intese come itinerari di esplorazione e conoscenza del territorio, dei suoi caratteri storici, ambientali, delle produzioni tipiche, delle attività silvo-pastorali tradizionali. Sono perlopiù percorrenze storiche che collegavano il territorio dell’altipiano con la vallata di Lucoli (l’antico valico di Forcamiccia) e con la valle subequana (la strada di Secinaro e la direttrice della transumanza delle pagliare di Tione) o sentieri e percorsi escursionistici che si sviluppano lungo le vie d’acqua che alimentano gli scambi ecologici e funzionali tra territori montani e vallivi (Rio Gamberale, val d’Arano e Gole di Celano). Gli interventi previsti riguardano la predisposizione di attrezzature e dispositivi (allestimenti land-art) in grado di migliorare e rinnovare le possibilità di fruizone e percezione dei contesti paesistico- ambientali attraversati. Le infrastrutture per il rinnovamento dell’offerta turistica sono costituite da un insieme di interventi di nuova realizzazione, destinati a qualificare e differenziare l’offerta turistica, garantire maggiore flessibilità stagionale, valorizzare le risorse territoriali in una prospettiva di sviluppo integrata e interconnessa a livello di area omogenea. Gli interventi valorizzano vocazioni e specificità comunali (come nel caso del sistema di attrezzature equestri e sportive ad Ovindoli o il campo di volo a Lucoli) ; assumono progettualità e attese in corso (come nel caso del campo di golf a rocca di Mezzo) o suggeriscono nuove possibilità, più rispondenti alle esigenze contemporanee e alle nuove prospettive di sviluppo e accessibilità territoriale (come nel caso del polo d’acqua con piscine e area wellness facilmente accessibile dai diversi poli di attrazione turistica dell’altipiano e della vallata di Lucoli). Le infrastrutture per il miglioramento dei centri urbani sono costituite da interventi di rivitalizzazione funzionale e qualificazione spaziale dei centri abitati, in grado di supportare i programmi di ricostruzione del patrimonio abitativo danneggiato dal sisma, l’ inserimento di funzioni vitali all’interno dei centri storici, la messa in sicurezza e il rafforzamento dei legami con il territorio. I progetti interessano prevalentemente aree e spazi trascurati, al margine dei centri storici (ingressi, aree di mediazione e filtro con lo spazio rurale e con i nuovi insediamenti turistici) ma anche spazi ed edifici danneggiati, all’interno dei centri storici, che altrimenti rischiano l’abbandono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.