La politica religiosa di Costantino e dei suoi successori, destinata a mutare per molti aspetti gli equilibri politico-sociali dell’Impero romano, ha costituto un punto di svolta fondamentale anche nella concezione dello spazio e della sua sacralizzazione, contribuendo a trasformare e a definire la topografia antica attraverso una nuova rete di luoghi santi. L’operazione ha avuto un importante risvolto ideologico e teologico-politico, spesso enfatizzato dalle fonti coeve, e rintracciabile con diverse declinazioni in testi anche posteriori in cui la memoria costantiniana si pone come paradigma di riferimento per la costruzione di un’immagine imperiale cristiana. Basiliche, palazzi, santuari, e, di contro, fori, templi, curie, diventano il linguaggio «visibile» attraverso cui è possibile leggere i segni tangibili di trasformazioni, conversioni e permanenze, su cui proiettare rimandi simbolici. Attraverso il contributo di ventitré studiosi di provenienza internazionale e di formazioni e ambiti disciplinari differenti, il tema dello spazio sacro in età costantiniana è indagato da molteplici punti di vista, da quello storico-letterario, a quello archeologico, epigrafico, storico-artistico, in relazione a differenti zone geografiche e cronologiche: dai luoghi classici di Roma e dell’Occidente cristiano alla costruzione della Terra Santa e dell’Impero bizantino, dai discorsi agiografici alle leggende di fondazione, dalla tradizione copta a quella della Rus’ dei secoli XI-XIII, per finire con la fortuna in età contemporanea.
L'Impero costantiniano e i luoghi sacri / Canella, Tessa. - STAMPA. - (2016).
L'Impero costantiniano e i luoghi sacri
CANELLA, TESSA
2016
Abstract
La politica religiosa di Costantino e dei suoi successori, destinata a mutare per molti aspetti gli equilibri politico-sociali dell’Impero romano, ha costituto un punto di svolta fondamentale anche nella concezione dello spazio e della sua sacralizzazione, contribuendo a trasformare e a definire la topografia antica attraverso una nuova rete di luoghi santi. L’operazione ha avuto un importante risvolto ideologico e teologico-politico, spesso enfatizzato dalle fonti coeve, e rintracciabile con diverse declinazioni in testi anche posteriori in cui la memoria costantiniana si pone come paradigma di riferimento per la costruzione di un’immagine imperiale cristiana. Basiliche, palazzi, santuari, e, di contro, fori, templi, curie, diventano il linguaggio «visibile» attraverso cui è possibile leggere i segni tangibili di trasformazioni, conversioni e permanenze, su cui proiettare rimandi simbolici. Attraverso il contributo di ventitré studiosi di provenienza internazionale e di formazioni e ambiti disciplinari differenti, il tema dello spazio sacro in età costantiniana è indagato da molteplici punti di vista, da quello storico-letterario, a quello archeologico, epigrafico, storico-artistico, in relazione a differenti zone geografiche e cronologiche: dai luoghi classici di Roma e dell’Occidente cristiano alla costruzione della Terra Santa e dell’Impero bizantino, dai discorsi agiografici alle leggende di fondazione, dalla tradizione copta a quella della Rus’ dei secoli XI-XIII, per finire con la fortuna in età contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.