I numerosi oggetti provenienti da mondi lontani esposti nelle teche o dimenticati negli scaffali dei depositi dei Musei europei e nordamericani sembrano porci di fronte a interrogativi che rimandano a soluzioni tra loro inconciliabili e spesso incentrate intorno al concetto occidentale di proprietà. La proposta degli oggetti ambasciatori portata avanti da una istituzione culturale kanak della Nuova Caledonia fornisce una possibilità inedita di far fronte a simili articolati e complessi quesiti, ponendo il focus più sulla relazione e sulle connessioni che non sulla contrapposizione, come strumenti per costruire percorsi al contempo politici e culturali e nello specifico per per valorizzare il patrimonio kanak disperso in diversi musei occidentali. In senso più ampio til terzo spazio degli oggetti ambasciatori richiama il terzo principio di museografia introdotto da Clemente (Clemente, Rossi 1999) o le riletture gramsciane di Stuart Hall (1978), riecheggiando le teorie del terzo spazio di Lefebvre (1974) rilette da Soja (1996) e recentemente riproposte tra gli altri da Khan (2010). Un concetto non lontano da quello utilizzato da Homi Bhabha (1997) per individuare un luogo teorico e simbolico dove gli antagonismi tra dominatori e dominati si annullano nel dar vita a identità, differenze e ibridità culturali.
Il terzo spazio degli oggetti ambasciatori. Introduzione / Paini, Anna; Aria, Matteo. - STAMPA. - (2014), pp. 5-35.
Il terzo spazio degli oggetti ambasciatori. Introduzione
ARIA, MATTEO
2014
Abstract
I numerosi oggetti provenienti da mondi lontani esposti nelle teche o dimenticati negli scaffali dei depositi dei Musei europei e nordamericani sembrano porci di fronte a interrogativi che rimandano a soluzioni tra loro inconciliabili e spesso incentrate intorno al concetto occidentale di proprietà. La proposta degli oggetti ambasciatori portata avanti da una istituzione culturale kanak della Nuova Caledonia fornisce una possibilità inedita di far fronte a simili articolati e complessi quesiti, ponendo il focus più sulla relazione e sulle connessioni che non sulla contrapposizione, come strumenti per costruire percorsi al contempo politici e culturali e nello specifico per per valorizzare il patrimonio kanak disperso in diversi musei occidentali. In senso più ampio til terzo spazio degli oggetti ambasciatori richiama il terzo principio di museografia introdotto da Clemente (Clemente, Rossi 1999) o le riletture gramsciane di Stuart Hall (1978), riecheggiando le teorie del terzo spazio di Lefebvre (1974) rilette da Soja (1996) e recentemente riproposte tra gli altri da Khan (2010). Un concetto non lontano da quello utilizzato da Homi Bhabha (1997) per individuare un luogo teorico e simbolico dove gli antagonismi tra dominatori e dominati si annullano nel dar vita a identità, differenze e ibridità culturali.File | Dimensione | Formato | |
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