Il saggio cerca di individuare un punto di convergenza tra le contrapposte prospettive continuiste e discontinuiste che hanno attraversato l'antropologia economica a partire dagli anni ottanta del Novecento, e pone l’attenzione sul ruolo che le nozioni di biografia degli oggetti o di beni inalienabili hanno svolto nel rinnovare gli studi sulla cultura materiale, connettendosi con le etnografie del consumo culturale (Miller, 1987) e con le riletture gramsciane operate dai cultural studies (Hall, 1981). Questo intreccio di sguardi ha mostrato come gli oggetti nel muoversi tra le persone e i differenti contesti producano nuovi soggetti e nuove socialità, intraprendendo una carriera che li porta più o meno lontano dalla circolazione. Decostruendo la costante preoccupazione della razionalità occidentale a opporre le cose alle persone, si è da più parti sottolineato come la vita sociale degli oggetti (Appadurai, 1986) sia attraversata dalla perenne tensione tra la spinta a espandere la giurisdizione delle merci – intese come beni alienabili impersonali – propria di tutte le economie, e la propensione a restringerla, attraverso fenomeni di appropriazione (Carrier, 1995) e singolarizzazione (Kopytoff, 1986) comuni a tutte le culture.
Oggetti inalienabili. Memoria e identità̀ delle famiglie attraverso la cultura materiale / Aria, Matteo. - (2016), pp. 72-81.
Oggetti inalienabili. Memoria e identità̀ delle famiglie attraverso la cultura materiale
ARIA, MATTEO
2016
Abstract
Il saggio cerca di individuare un punto di convergenza tra le contrapposte prospettive continuiste e discontinuiste che hanno attraversato l'antropologia economica a partire dagli anni ottanta del Novecento, e pone l’attenzione sul ruolo che le nozioni di biografia degli oggetti o di beni inalienabili hanno svolto nel rinnovare gli studi sulla cultura materiale, connettendosi con le etnografie del consumo culturale (Miller, 1987) e con le riletture gramsciane operate dai cultural studies (Hall, 1981). Questo intreccio di sguardi ha mostrato come gli oggetti nel muoversi tra le persone e i differenti contesti producano nuovi soggetti e nuove socialità, intraprendendo una carriera che li porta più o meno lontano dalla circolazione. Decostruendo la costante preoccupazione della razionalità occidentale a opporre le cose alle persone, si è da più parti sottolineato come la vita sociale degli oggetti (Appadurai, 1986) sia attraversata dalla perenne tensione tra la spinta a espandere la giurisdizione delle merci – intese come beni alienabili impersonali – propria di tutte le economie, e la propensione a restringerla, attraverso fenomeni di appropriazione (Carrier, 1995) e singolarizzazione (Kopytoff, 1986) comuni a tutte le culture.File | Dimensione | Formato | |
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