Per lungo tempo occultato o relegato a retaggio di un passato irrimediabilmente estinto, il dono è stato negli ultimi decenni oggetto di una riscoperta multidisciplinare che ha coinvolto ed entusiasmato filosofi, critici letterari, economisti, sociologi, storici e teologi. In questo scenario, la capacità della proposta maussiana di tenere insieme aspetti spesso contrapposti costituisce oggi un’attrattiva ricorrente per antropologi e altri ricercatori, impegnati a porsi grandi questioni, tanto per sovvertire i fallaci assunti degli economisti ortodossi quanto per sostenere e ispirare i movimenti sociali, nel fronteggiare gli effetti dirompenti del tardo capitalismo. Così l’insistenza di Marcel Mauss a pensare al dono come inestricabile intreccio tra calcolo utilitario e pura generosità, costrizione e spontaneità, ne ha fatto, insieme a Karl Polanyi, uno degli indispensabili punti di riferimento per comprendere l’attuale crisi dello Stato e del mercato e per proporre dei modelli alternativi sia al neoliberismo che al neostatalismo post-keynesianeo. Il libro, nell’analizzare le molteplici e variegate riletture succedutesi nel tempo del Saggio sul dono, dedica poi un’attenzione particolare alle prospettive più recenti dell’antropologia economica che indagano i limiti e le ambiguità del paradigma del dono stesso, per meglio comprendere le dimensioni della condivisione, in cui gli “io” e le affermazioni individuali si dissolvono, almeno in parte e temporaneamente, nel “noi”. Dimensioni che, secondo alcuni, rappresenterebbero il fondamento delle comunità, laddove il dono e la reciprocità si contraddistinguerebbero come momenti successivi necessari a estendere le relazioni sociali. .
I doni di Mauss. Percorsi di antropologia economica / Aria, Matteo. - STAMPA. - (2016).
I doni di Mauss. Percorsi di antropologia economica
ARIA, MATTEO
2016
Abstract
Per lungo tempo occultato o relegato a retaggio di un passato irrimediabilmente estinto, il dono è stato negli ultimi decenni oggetto di una riscoperta multidisciplinare che ha coinvolto ed entusiasmato filosofi, critici letterari, economisti, sociologi, storici e teologi. In questo scenario, la capacità della proposta maussiana di tenere insieme aspetti spesso contrapposti costituisce oggi un’attrattiva ricorrente per antropologi e altri ricercatori, impegnati a porsi grandi questioni, tanto per sovvertire i fallaci assunti degli economisti ortodossi quanto per sostenere e ispirare i movimenti sociali, nel fronteggiare gli effetti dirompenti del tardo capitalismo. Così l’insistenza di Marcel Mauss a pensare al dono come inestricabile intreccio tra calcolo utilitario e pura generosità, costrizione e spontaneità, ne ha fatto, insieme a Karl Polanyi, uno degli indispensabili punti di riferimento per comprendere l’attuale crisi dello Stato e del mercato e per proporre dei modelli alternativi sia al neoliberismo che al neostatalismo post-keynesianeo. Il libro, nell’analizzare le molteplici e variegate riletture succedutesi nel tempo del Saggio sul dono, dedica poi un’attenzione particolare alle prospettive più recenti dell’antropologia economica che indagano i limiti e le ambiguità del paradigma del dono stesso, per meglio comprendere le dimensioni della condivisione, in cui gli “io” e le affermazioni individuali si dissolvono, almeno in parte e temporaneamente, nel “noi”. Dimensioni che, secondo alcuni, rappresenterebbero il fondamento delle comunità, laddove il dono e la reciprocità si contraddistinguerebbero come momenti successivi necessari a estendere le relazioni sociali. .File | Dimensione | Formato | |
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