Collocandosi in un filone di riflessione progettuale che ha prodotto in Europa e in Italia, in particolare negli ultimi due decenni, esiti significativi alla scala locale – alimentati anche da un intenso dibattito sulle forme contemporanee dell’azione amministrativa – il nostro contributo, Ri-Habitat Roma. Per una dimensione pubblica dell'abitare, mira a presentare alcune ipotesi di rigenerazione urbana, in relazione a quattro quartieri pubblici romani realizzati negli anni Cinquanta del XX secolo: Valco San Paolo (1950-1952), Villa Gordiani (1950-1952), Tuscolano II (1950-1954), San Basilio (1951-1954). Nella volontà di inserirsi all’interno di parti di città caratterizzate da un elevato valore storico-urbanistico, architettonico e figurativo – in cui tuttavia si riscontrano, accanto alle mutazioni “genetiche” della popolazione residente, fenomeni di progressivo degrado delle abitazioni e degli spazi esterni, una tendenziale monofunzionalità e un frequente isolamento dai contesti limitrofi – la scelta dei quattro quartieri romani ha inteso richiamare l’attenzione su un concetto di urbanità che oggi appare spesso logorato o impoverito, capace di riconoscere come proprio orizzonte di riferimento i diritti di base di tutti i cittadini, ovvero citando Serena Vicari Haddock in La rigenerazione urbana: un concetto da rigenerare: "lavoro, educazione, salute, abitazione, partecipazione alla sfera pubblica, riconoscimento delle diverse identità culturali”.
RiHabitat Roma. Per una dimensione pubblica dell'abitare / Belibani, Rosalba; Gregory, P.. - STAMPA. - (2016), pp. 80-87.
RiHabitat Roma. Per una dimensione pubblica dell'abitare
BELIBANI, Rosalba;
2016
Abstract
Collocandosi in un filone di riflessione progettuale che ha prodotto in Europa e in Italia, in particolare negli ultimi due decenni, esiti significativi alla scala locale – alimentati anche da un intenso dibattito sulle forme contemporanee dell’azione amministrativa – il nostro contributo, Ri-Habitat Roma. Per una dimensione pubblica dell'abitare, mira a presentare alcune ipotesi di rigenerazione urbana, in relazione a quattro quartieri pubblici romani realizzati negli anni Cinquanta del XX secolo: Valco San Paolo (1950-1952), Villa Gordiani (1950-1952), Tuscolano II (1950-1954), San Basilio (1951-1954). Nella volontà di inserirsi all’interno di parti di città caratterizzate da un elevato valore storico-urbanistico, architettonico e figurativo – in cui tuttavia si riscontrano, accanto alle mutazioni “genetiche” della popolazione residente, fenomeni di progressivo degrado delle abitazioni e degli spazi esterni, una tendenziale monofunzionalità e un frequente isolamento dai contesti limitrofi – la scelta dei quattro quartieri romani ha inteso richiamare l’attenzione su un concetto di urbanità che oggi appare spesso logorato o impoverito, capace di riconoscere come proprio orizzonte di riferimento i diritti di base di tutti i cittadini, ovvero citando Serena Vicari Haddock in La rigenerazione urbana: un concetto da rigenerare: "lavoro, educazione, salute, abitazione, partecipazione alla sfera pubblica, riconoscimento delle diverse identità culturali”.File | Dimensione | Formato | |
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