Si tratta di un lavoro di sociologia della creatività e dell’arte, realizzato sulla base di interviste e osservazione partecipante, che ha consentito di esplorare in un contesto quasi laboratoriale i meccanismi di trasformazione dell’esistenza e delle rappresentazioni sociali in un contesto eterotopico (nel senso di Foucault). Prendendo spunto da un esperimento artistico che si è svolto nel carcere dismesso di Montefiascone nell’agosto del 2016 – in cui 12 artisti più il curatore si sono rinchiusi per una settimana con l’intento di produrre un’opera d’arte in regime reclusivo – l’autrice indaga il rapporto fra creatività e libertà, regole e costrizione, immaginario e privazione, e si interroga sul ruolo dell’arte nella contemporaneità. In un costante rimando di sguardo fra il dentro e il fuori della prigione, indagando i nessi fra arte e vita, realtà e finzione, devianza e normalità, il carcere, anzi la mezza-galera di questo esperimento, si è rivelato un punto di osservazione privilegiato per focalizzare anche le forme più blande e democratiche di riduzione della libertà di cui stiamo cominciando a fare esperienza nei sistemi sociali economicamente e tecnologicamente più avanzati.
Mezza galera. How to be free inside a jail / Musso, Maria Giovanna. - STAMPA. - 1(2016), pp. 10-18.
Mezza galera. How to be free inside a jail
MUSSO, Maria Giovanna
2016
Abstract
Si tratta di un lavoro di sociologia della creatività e dell’arte, realizzato sulla base di interviste e osservazione partecipante, che ha consentito di esplorare in un contesto quasi laboratoriale i meccanismi di trasformazione dell’esistenza e delle rappresentazioni sociali in un contesto eterotopico (nel senso di Foucault). Prendendo spunto da un esperimento artistico che si è svolto nel carcere dismesso di Montefiascone nell’agosto del 2016 – in cui 12 artisti più il curatore si sono rinchiusi per una settimana con l’intento di produrre un’opera d’arte in regime reclusivo – l’autrice indaga il rapporto fra creatività e libertà, regole e costrizione, immaginario e privazione, e si interroga sul ruolo dell’arte nella contemporaneità. In un costante rimando di sguardo fra il dentro e il fuori della prigione, indagando i nessi fra arte e vita, realtà e finzione, devianza e normalità, il carcere, anzi la mezza-galera di questo esperimento, si è rivelato un punto di osservazione privilegiato per focalizzare anche le forme più blande e democratiche di riduzione della libertà di cui stiamo cominciando a fare esperienza nei sistemi sociali economicamente e tecnologicamente più avanzati.File | Dimensione | Formato | |
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