Il saggio della scrivente costituisce una riflessione sul ruolo rivestito dalla ricerca storica nella pratica del restauro, partendo dagli innovativi orientamenti emersi in Italia nel campo della conservazione dei beni archeologici e monumentali già alla fine del XIX secolo. Tali orientamenti, che appaiono ancora oggi attuali, sono stati formulati da autorevoli e sensibili studiosi operanti anche fattivamente nel campo della conservazione degli edifici storici a partire dalla formazione del nuovo Stato Unitario. Scaturisce con chiarezza l’importanza di concepire lo studio storico e artistico dei monumenti, e dell’edilizia storica in generale, come propedeutico ai fini di un corretto intervento restaurativo. In quegli orientamenti viene già considerata la complessità del processo progettuale ed edificatorio dai quali nasce un’architettura; processo cui partecipano, com’è noto, svariati fattori – dai frangenti storici alle istanze politiche, economiche, sociali, culturali e religiose – e nella cui definizione intervengono soggetti diversi, dal committente all’architetto, agli esecutori delle opere. Per tali ragioni la lettura degli edifici storici deve ripercorrere tutti i gradi del processo formativo e non limitarsi ad indagare il primo momento generativo dell’opera, poiché della sua essenza edilizia fanno parte le modificazioni che ne hanno comunque mutato gli originari caratteri. Inoltre, dalla convinzione che l’architettura sia, come detto, un fenomeno molto articolato e complesso che vada indagato, per giungere a comprenderne l’essenza, basandosi sulla considerazione di tutti i dati comunque acquisiti, scaturisce l’esigenza di configurare uno studio storico-architettonico affrontato da più punti di vista specialistici.
Il metodo della ricerca storica finalizzato al restauro. L'apporto dello studio interdisciplinare alla comprensione dell'edificio storico / Mannino, Natalina. - STAMPA. - (2015), pp. 11-14.
Il metodo della ricerca storica finalizzato al restauro. L'apporto dello studio interdisciplinare alla comprensione dell'edificio storico
MANNINO, Natalina
2015
Abstract
Il saggio della scrivente costituisce una riflessione sul ruolo rivestito dalla ricerca storica nella pratica del restauro, partendo dagli innovativi orientamenti emersi in Italia nel campo della conservazione dei beni archeologici e monumentali già alla fine del XIX secolo. Tali orientamenti, che appaiono ancora oggi attuali, sono stati formulati da autorevoli e sensibili studiosi operanti anche fattivamente nel campo della conservazione degli edifici storici a partire dalla formazione del nuovo Stato Unitario. Scaturisce con chiarezza l’importanza di concepire lo studio storico e artistico dei monumenti, e dell’edilizia storica in generale, come propedeutico ai fini di un corretto intervento restaurativo. In quegli orientamenti viene già considerata la complessità del processo progettuale ed edificatorio dai quali nasce un’architettura; processo cui partecipano, com’è noto, svariati fattori – dai frangenti storici alle istanze politiche, economiche, sociali, culturali e religiose – e nella cui definizione intervengono soggetti diversi, dal committente all’architetto, agli esecutori delle opere. Per tali ragioni la lettura degli edifici storici deve ripercorrere tutti i gradi del processo formativo e non limitarsi ad indagare il primo momento generativo dell’opera, poiché della sua essenza edilizia fanno parte le modificazioni che ne hanno comunque mutato gli originari caratteri. Inoltre, dalla convinzione che l’architettura sia, come detto, un fenomeno molto articolato e complesso che vada indagato, per giungere a comprenderne l’essenza, basandosi sulla considerazione di tutti i dati comunque acquisiti, scaturisce l’esigenza di configurare uno studio storico-architettonico affrontato da più punti di vista specialistici.File | Dimensione | Formato | |
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