Language research has contributed to a better definition of the Great War, of its correct representation and its collective memory reconstruction. After the studies launched by Leo Spitzer and continued from 1970 about “italiano popolare”, it is now necessary to continue in the exploration of sources, editions and linguistic surveys, according to a changed perspective of investigation and a new application of “scritture non istituzionali”. It is proposed to reflect on some historical-linguistic issues and some linguistic phenomena exemplified on texts (diaries and letters, scriptures exposed) in part unpublished, from researches and theses. These writings illustrate the possible application in Italian didactics, the acquisition of variability in the Italian language, the development of skills in grammar and in Italian written, the reflection on "error" and on “norma-uso” dynamics. There are also reports of school-university experiments and projects about war writing, in a perspective of research, formation and didactic circularity.
La ricerca linguistica ha contribuito in molti modi ad una miglior definizione dei contorni di un evento epocale come la Grande Guerra, ad una sua rappresentazione corretta e alla ricostruzione della sua immagine nella memoria collettiva. Sulla scia degli studi avviati da Leo Spitzer e proseguiti dagli anni ’70 sull’italiano popolare, è ora necessario proseguire nel lavoro di ricognizione delle fonti, di edizione, di scavo nell’indagine linguistica che trovano riscontro anche in una mutata prospettiva di indagine e di applicazione dei testi di natura non istituzionale. Si propone una riflessione su alcune questioni storico-linguistiche e alcuni fenomeni linguistici esemplificati su un campione di testi (diari e lettere, scritture esposte) in parte inediti, frutto di ricerche e di tesi assegnate sul tema. Di queste scritture si illustra la possibile applicazione nella didattica dell’italiano, per l’acquisizione del concetto di variabilità della lingua italiana, per lo sviluppo di competenze nella grammatica e nell’italiano scritto a partire da una riflessione sull’“errore” e sulle dinamiche norma-uso. Si segnalano inoltre sperimentazioni e progetti scuola-università avviati sulle scritture di guerra, in una prospettiva di circolarità tra ricerca, formazione e didattica.
A scuola dalla Grande Guerra. Riflessioni linguistiche sulle scritture popolari tra ricerca e didattica / Cantoni, Paola. - STAMPA. - (2016), pp. 369-385.
A scuola dalla Grande Guerra. Riflessioni linguistiche sulle scritture popolari tra ricerca e didattica
CANTONI, Paola
2016
Abstract
Language research has contributed to a better definition of the Great War, of its correct representation and its collective memory reconstruction. After the studies launched by Leo Spitzer and continued from 1970 about “italiano popolare”, it is now necessary to continue in the exploration of sources, editions and linguistic surveys, according to a changed perspective of investigation and a new application of “scritture non istituzionali”. It is proposed to reflect on some historical-linguistic issues and some linguistic phenomena exemplified on texts (diaries and letters, scriptures exposed) in part unpublished, from researches and theses. These writings illustrate the possible application in Italian didactics, the acquisition of variability in the Italian language, the development of skills in grammar and in Italian written, the reflection on "error" and on “norma-uso” dynamics. There are also reports of school-university experiments and projects about war writing, in a perspective of research, formation and didactic circularity.File | Dimensione | Formato | |
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