Le pratiche legate all’interrogazione della rete e all’utilizzo di dispositivi mobili per avere informazioni, acquisire conoscenze e vivere esperienze stanno a tal punto diventando semplici ed immediate, si stanno a tal punto affermando da assumere quelle sembianze di naturalità che spesso portano i soggetti che le svolgono a una considerazione acritica e inconsapevole dei fenomeni e dei processi culturali in cui sono immersi. L’obiettivo di questo libro è analizzare il caso di Google, che recentemente ha festeggiato il suo quindicesimo compleanno, attraverso alcuni dei servizi e dei dispositivi che offre, considerandone identità visiva, strategie di rappresentazione e di costruzione di possibilità e potenzialità di accesso alla rete, ma anche strategie di mercato e “filosofia” generale. Di impianto sociosemiotico, i vari saggi affrontano il non semplice compito di fornire una descrizione “densa” di ciò che offre Google, in una prospettiva critica che cerca di evitare sterili contrapposizioni tra – ancora una volta – apocalittici e integrati, pur senza nascondere le criticità di quello che a tutti gli effetti si può definire il “sistema” Google. Il sistema, motore di ricerca mainstream ma non solo, di fronte all’overload informativo fornisce approdi sicuri, presentando notevoli capacità di gestione e padronanza. Ci basti pensare al servizio Maps che ci offre la possibilità di vedere dappertutto, raggiungere luoghi in cui sarebbe difficile se non impossibile andare, in un apparente superamento di limiti e confini, di barriere materiali e culturali, creando l’illusione di poter reificare infinite virtualità. Oppure alla messa in rete del Google Art Project, che sembra garantire l’accesso alle più importanti collezioni del mondo senza dover recarsi nel luogo di conservazione delle stesse. Google Art Project non è semplicemente un archivio digitale, la sua sfida è quella offrire un accesso totale e potenziato all’arte. Non solo le più grandi collezioni diventano alla portata di tutti, ma attraverso la “microscope view” è offerta la possibilità di vedere ciò che a occhio nudo non è possibile percepire. Ancora il caso dei Google glass presenta contemporaneamente le caratteristiche di una pratica di rimediazione e quelle di un device avanzato di wearable technology. In entrambi i casi, appare interessante riconsiderare le implicazioni semiotiche delle dinamiche inscritte in una scrittura visiva che reinterpreta tanto la semiotica del mondo naturale quanto le potenzialità espressive e le soglie relazionali inscritte nell’esperienza aumentata. Ma anche, smontare il “meccanismo” di iconizzazione della tendenza che rende i Google glass uno degli snodi emblematici dell’attuale svolta congiunturale. Quanto ai servizi di ricerca ci si intende soffermare sulle possibilità di formulare le interrogazioni e di ottenere risposte, sulla costruzione dei risultati, sui dispositivi di visualizzazione degli stessi, sul perfezionamento del motore in base alle ricerche degli utenti. Si rifletterà da una parte sulle istanze delle soggettività contemporanee, sulle loro nuove pratiche comunicative, sulla risposta e l’anticipazione di un sistema ad esigenze, richieste e desideri, dall’altra in modo critico sui vincoli dei servizi e dei dispositivi offerti, sulle restrizioni nelle prospettive del sapere.
Nella rete di Google. Pratiche, strategie e dispositivi del motore di ricerca che ha cambiato la nostra vita / Pezzini, Isabella; Del Marco, V.. - STAMPA. - (2017), pp. 1-220.
Nella rete di Google. Pratiche, strategie e dispositivi del motore di ricerca che ha cambiato la nostra vita
PEZZINI, Isabella;
2017
Abstract
Le pratiche legate all’interrogazione della rete e all’utilizzo di dispositivi mobili per avere informazioni, acquisire conoscenze e vivere esperienze stanno a tal punto diventando semplici ed immediate, si stanno a tal punto affermando da assumere quelle sembianze di naturalità che spesso portano i soggetti che le svolgono a una considerazione acritica e inconsapevole dei fenomeni e dei processi culturali in cui sono immersi. L’obiettivo di questo libro è analizzare il caso di Google, che recentemente ha festeggiato il suo quindicesimo compleanno, attraverso alcuni dei servizi e dei dispositivi che offre, considerandone identità visiva, strategie di rappresentazione e di costruzione di possibilità e potenzialità di accesso alla rete, ma anche strategie di mercato e “filosofia” generale. Di impianto sociosemiotico, i vari saggi affrontano il non semplice compito di fornire una descrizione “densa” di ciò che offre Google, in una prospettiva critica che cerca di evitare sterili contrapposizioni tra – ancora una volta – apocalittici e integrati, pur senza nascondere le criticità di quello che a tutti gli effetti si può definire il “sistema” Google. Il sistema, motore di ricerca mainstream ma non solo, di fronte all’overload informativo fornisce approdi sicuri, presentando notevoli capacità di gestione e padronanza. Ci basti pensare al servizio Maps che ci offre la possibilità di vedere dappertutto, raggiungere luoghi in cui sarebbe difficile se non impossibile andare, in un apparente superamento di limiti e confini, di barriere materiali e culturali, creando l’illusione di poter reificare infinite virtualità. Oppure alla messa in rete del Google Art Project, che sembra garantire l’accesso alle più importanti collezioni del mondo senza dover recarsi nel luogo di conservazione delle stesse. Google Art Project non è semplicemente un archivio digitale, la sua sfida è quella offrire un accesso totale e potenziato all’arte. Non solo le più grandi collezioni diventano alla portata di tutti, ma attraverso la “microscope view” è offerta la possibilità di vedere ciò che a occhio nudo non è possibile percepire. Ancora il caso dei Google glass presenta contemporaneamente le caratteristiche di una pratica di rimediazione e quelle di un device avanzato di wearable technology. In entrambi i casi, appare interessante riconsiderare le implicazioni semiotiche delle dinamiche inscritte in una scrittura visiva che reinterpreta tanto la semiotica del mondo naturale quanto le potenzialità espressive e le soglie relazionali inscritte nell’esperienza aumentata. Ma anche, smontare il “meccanismo” di iconizzazione della tendenza che rende i Google glass uno degli snodi emblematici dell’attuale svolta congiunturale. Quanto ai servizi di ricerca ci si intende soffermare sulle possibilità di formulare le interrogazioni e di ottenere risposte, sulla costruzione dei risultati, sui dispositivi di visualizzazione degli stessi, sul perfezionamento del motore in base alle ricerche degli utenti. Si rifletterà da una parte sulle istanze delle soggettività contemporanee, sulle loro nuove pratiche comunicative, sulla risposta e l’anticipazione di un sistema ad esigenze, richieste e desideri, dall’altra in modo critico sui vincoli dei servizi e dei dispositivi offerti, sulle restrizioni nelle prospettive del sapere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.